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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

6.800 quintali di sabbia per il Presepe di Lignano Sabbiadoro giunto alla 12ª edizione

6.800 quintali di sabbia per il Presepe di Lignano Sabbiadoro giunto alla 12ª edizione

Lignano Sabbiadoro (Ud) - Dopo il record di oltre 30 mila visitatori dello scorso anno, il grande "Presepe di Sabbia" di Lignano Sabbiadoro tornerà da sabato 5 dicembre in Piazza Natale.

L'iniziativa, giunta alla 12ª edizione, è organizzata dall'associazione Dome Aghe e Savalon d'Aur, in collaborazione con la Città di Lignano Sabbiadoro, la Pro Loco Lignano, Lignano in Fiore Onlus e la Biblioteca Comunale.

Per la sua realizzazione sono stati utilizzati 400 metri cubi per 6.800 quintali di sabbia dell'arenile lignanese, trattata come sempre senza l'uso di alcun collante chimico dagli artisti dell'Accademia della Sabbia guidata da Antonio Molin: una squadra di sette artisti che ha lavorato per 5 settimane.

La squadra è composta da valorosi artisti, ragazzi che per realizzare queste stupende opere sono venuti da tutte le regioni italiane. Un'esperienza lunga 29 anni di lavoro, che fin dall'inizio di questa mostra, collabora con la città e la proloco di Lignano sabbiadoro nella realizzazione della grande opera di sabbia.

Ricordiamo che il presepe è creato senza l'uso di colle o altri materiali simili per il mantenimento. Viene usata solo dell'acqua, sabbia, e un'abile lavoro dei professionisti del settore. Il segreto per il mantenimento, la creazione,la sua stabilità, sta nel comprimere per giorni tutta la sabbia con grande cura.

L'opera raggiunge i 4 metri di altezza, concepita su più livelli e studiata per stimolare il visitatore ad interagire, addentrandosi con lo sguardo per scoprire nuovi anfratti. Le persone si troveranno così al centro di una vera e propria "città in movimento" popolata da oltre 200 figure umane e 300 animali, intenti in scene di lavoro e di vita quotidiana.

Non poteva come ogni anno mancare l'omaggio al Friuli Venezia Giulia e alla sua gente: fra i personaggi umani trovano quindi posto alcuni illustri rappresentanti di questa terra quali Carlo Rubbia, Margerita Hack e Enzo Bearzot, magistralmente riprodotti con la sabbia.

A sovrastare la città, poi, la grande porta e le maestose mura finemente scolpite, oltre le quali si può scorgere all'orizzonte l'arrivo dei tre Magi.

L'arte ferita dal terrorismo rivive dal 6 dicembre in FVG nella mostra "Il Bardo ad Aquileia"

L'arte ferita dal terrorismo rivive dal 6 dicembre in FVG nella mostra

Aquileia (Ud) - La celebre testa dell'imperatore Lucio Vero, ritrovata a Thugga, la statua di Giove, i mosaici con i lottatori nudi, il grande ritratto a tessere della Dea Cerere. Sono alcuni dei tesori della mostra "Il Bardo ad Aquileia", che dal 6 dicembre al 31 gennaio porterà nel Museo archeologico nazionale della città friulana otto opere dal Museo del Bardo di Tunisi, prima tappa del progetto "Archeologia ferita", destinato a crescere nel tempo.

Alcune opere custodite nel museo tunisino, oggetto di un sanguinoso attacco terroristico il 18 marzo scorso, saranno infatti ospitate in Friuli Venezia Giulia.

Le opere, tra cui il ritratto di Lucio Vero, che resse l'Impero assieme al fratello adottivo Marco Aurelio tra il 161 e il 169 dopo Cristo, del secondo secolo d.C., una statua di Giove di dimensioni inferiori al naturale risalente al II secolo dopo Cristo, e una stele tipica della produzione funeraria della Tunisia appartenente ad un cavaliere del I secolo avanti Cristo, dialogheranno con i manufatti conservati ad Aquileia.

Una scelta per simboleggiare i legami che hanno unito il Nord Africa all'alto Adriatico in età romana. Una scelta, inoltre, che dà forza a quanti si oppongono a chi tenta di negare il dialogo interculturale e interreligioso.

La mostra, promossa dalla Fondazione Aquileia, è costata circa 140mila euro. L'idea dell'esposizione, ha spiegato Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia, "è nata il 18 marzo di quest'anno quando, come consigliere diplomatico, accompagnai il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una visita memorabile in Tunisia. L'idea di portare dei pezzi dal Bardo ad Aquileia vuole essere un gesto d'amicizia, ma anche una sottolineatura di quello che ci appare come il patrimonio più importante che si conserva ad Aquileia, cioè le testimonianze vive di una convivenza pacifica e fruttuosa che, 2mila anni, fa legava insieme romani, latini, una comunità giudaica attiva nel commercio e nella produzione delle idee, e una comunità greca".

In questo senso, Aquileia può essere "il luogo d'elezione dove parlare dei problemi che affliggono l'Europa e il Mediterraneo in questi anni. La mostra - ha continuato Zanardi Landi vuole essere la prima di una serie che cercheremo di mettere in piedi che vuole portare in questo luogo i simboli di tolleranza e convivenza".

Il progetto più esteso, chiamato "Archeologia Ferita" intende infatti "portare in successione e con cadenza semestrale ad Aquileia opere d'arte provenienti da musei e siti colpiti dai tragici attacchi del terrorismo fondamentalista", ha concluso Zanardi Landi.

"Rilanciamo - ha sottolineato il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - un sito che ha davvero bisogno di essere conosciuto e valorizzato. Allo stesso tempo, è anche un modo per dire al mondo che abbiamo un patrimonio straordinario. Ma non ce l'abbiamo soltanto noi: e' una culla intera quella del Mediterraneo. "In questo momento -ha aggiunto Serracchiani- è un'archeologia in alcuni casi ferita e noi vorremmo che ad Aquileia, che storicamente é sempre stato un luogo di incontro e di rispetto delle diversità, ci si ritrovi di nuovo".

Obiettivo della mostra, ha sottolineato il ministro dei Beni culturali del Turismo, Dario Franceschini, è quello di dare luogo al dialogo e alla collaborazione tra culture e religioni diverse. "Mi pare - ha infatti detto Franceschini - che questa mostra abbia un alto valore scientifico ma anche un messaggio straordinario di dialogo e di incontro".

"Le opere del Bardo ad Aquileia - ha aggiunto Franceschini - dimostrano davvero che questo è il modo migliore per fronteggiare il terrorismo, ovvero tenere aperti i canali di dialogo di incontro, di valori comuni e scoprire e far capire sempre di più che intorno al Mediterraneo abbiamo millenni di storia comune che ci debbono unire e non dividere".

Per il ministro, inoltre, "il tema della difesa del patrimonio dell'umanità sta diventando sempre più centrale nel dibattito della comunità internazionale, non solo dal punto di vista della tutela, ma anche dal punto di vista dell'apertura di canali di dialogo e collaborazione".

La Galleria Cartesius rende omaggio ad Augusto Cernigoj

La Galleria Cartesius rende omaggio ad Augusto Cernigoj

Trieste - A trent’anni dalla sua scomparsa la Galleria Cartesius rende omaggio ad Augusto Cernigoj, indimenticato e straordinario artista legato alla cultura slovena , ma di statura  autenticamente mitteleuropea, con una rassegna di opere grafiche uniche e rare. La Mostra si inaugura sabato 5 dicembre alle ore 18 e resterà aperta fino al 23 dicembre.

“Valentino Ponte ha raccolto per questa Mostra - scrive Franco Rosso nella presentazione -  una serie di lavori grafici unici e realizzati tra il 1959 e la fine degli anni ’70 , che si rivelano una selezione molto utile per comprendere tutti gli aspetti della espressività creativa di Augusto Cernigoj. D’altronde acqueforti, puntesecche, xilografie, linoleografie, sono sempre stati gli strumenti più adatti per mettere alla prova le sue doti di sperimentatore, che lui interpretò sempre con intonazione disinvoltamente ironica, con quella leggerezza e distanza che è caratteristica dell’artista che conosce il mestiere.

Una certa sbrigatività esecutiva nulla toglie al virtuosismo grafico e conferma  l’approccio ironico, nomade e dialettico di Cernigoj con la grafica, sempre in polemica con un certo formalismo imperante. Spesso la struttura è “a griglia”, una soluzione introdotta dagli artisti delle avanguardie e fatta propria  dall’appassionato costruttivista  Cernigoj che vi riconosce un contenitore ideale di segni e frammenti, un alveare dove riporre esperienze, ricordi, idee,  una sorta di paradigma provvidenziale in un mondo senza sosta e senza pace, dove l’impostazione bidimensionale e geometrica consegna all’artista l’autonomia e l’autenticità”.

Galleria Cartesius Trieste – Via Carducci 10 Orario: da martedì a sabato  10.30 –12.30 /  16.30-19.30.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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