Le "escursioni materiche” di Merola a Fiume Veneto
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- Pubblicato Sabato, 24 Ottobre 2015 17:00
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Fiume Veneto (Pn) - Domenica 25 ottobre s’inaugura nello spazio espositivo Euroom di Fiume Veneto alle ore 11, la mostra “Escursioni materiche” di Luigi Merola e resterà visitabile fino al 21 novembre.
Lo scrittore Eugène Ionesco affermava che un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente e Luigi Merola interpreta benissimo questa avventura lasciando che la sua curiosità, fantasia e manualità trasformi oggetti in disuso in opere d'arte.
La mostra ospitata negli originali spazi di Euro Room e curata da Elena Cantori, conduce il visitatore in un percorso decennale di creazione dell'artista dove lo stesso ha il coraggio di mettere a nudo la sua anima e l'evolversi della sua creatività.
L'inizio del suo percorso artistico è mosso dalla passione per l'arte e dagli oggetti del fare quotidiano e del passato, prevalentemente scovati nei mercatini, che piano piano trasforma in opere d’arte ed installazioni uniche nel loro genere. Scatole di scarpe che grazie all’uso di un'intensa cromia di grigi e rossi mischiati con il bianco diventano un ipotetico orizzonte oppure delle vecchie forme di scarpe che prendono vita grazie ad un arcobaleno di fili colorati da cui sono avvolte o ancora delle vecchie lamiere o delle putrelle ruggini dal tempo che diventano curiosi totem grazie all'inserto di micro scatole colorate con il suo rosso prediletto...solo per citarne alcune. La sua arte negli anni continua incessante senza legami con tendenze, mode o correnti artistiche anche se qualche richiamo all'arte povera e alla recycle art diventa sempre più evidente nel suo progredire artistico.
Passo successivo del suo percorso diventa la lavorazione della carta e del piombo. Inizia a riciclare la carta lavorandola in modo grezzo con la tecnica della cartapesta che unitamente a delle lastre di piombo imbrunite e battute ecco, che per incanto, si trasforma in sculture che richiamano vecchi libri d'epoca lasciati distrattamente negli scaffali più alti delle librerie. L’anno passato invece le opere di Merola prendono degli spunti dalla natura attraverso delle curiose installazioni in cui lo sfondo -o meglio il filo conduttore- delle opere è dettato da vecchie lettere di una famiglia dalmata trovate da un rigattiere che raccontano di vita vissuta dagli anni '20 a metà degli anni '40. Intrecci di vita passata che riprendono un’anima grazie a degli innesti contemporanei che rimangono sempre cari all'artista sia da un punto di vista dell'uso dei materiali sempre rigorosamente di riciclo che cromaticamente con l'uso di colori caldi e naturali.
EUROOM spazio arte: viale della Repubblica 63 Fiume Veneto PN Italia
tel. 0039 0434 561978 mobile. 0039 335 245656http://www.eurorotelli.com/euroom.htm
9° Salone d’Autunno dell’Arte Triestina: ventaglio d’artisti targati Trieste
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- Pubblicato Giovedì, 22 Ottobre 2015 17:06
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Sabato 24 ottobre alle ore 18 presso la Lux Art Gallery (Trieste-Via de Rittmeyer 7/a) si inaugura il 9° Salone d’Autunno dell’Arte Triestina, evento storicamente organizzato dal Centro Iniziative Culturali Z04 e sostenuto dalle Fondazioni Casali.
Sono 54 gli artisti presenti per proporre un bel ventaglio della pittura e scultura triestina, la mostra sarà visitabile fino al l’8 novembre.
“Anche quest’anno –afferma Franco Rosso, Presidente di Z04- l’evento si conferma quale osservatorio privilegiato sul fare pittura e scultura a Trieste, attraverso l’invito rivolto a 53 operatori scelti tra quelli che vantano una pluriennale attività produttiva ed espositiva e che con successo possono testimoniare l’evoluzione della creatività espressa attraverso l’arte a Trieste.
La parallela Young Art Selection, che quest’anno giunge alla terza edizione, propone -in aggiunta- i talenti di artisti giovanissimi, prevalentemente già diplomati all’Istituto d’Arte U. Nordio, che attraverso linguaggi espressivi nuovi si sono cimentati sul tema dell’animalità nel contemporaneo. Questa esposizione verrà ospitata a partire dal 7 novembre presso la Sala A. Fittke, concessa dal Comune di Trieste. L’insieme conferma Trieste come città nella quale si incrociano e si contaminano idee ed espressioni che nell’espressività creativa propongono riflessioni e interrogativi anche sulle inquietudini e sulle tensioni della società contemporanea”
Enzo Santese nel suo testo introduttivo al catalogo sottolinea come “ la rassegna ingloba un buon numero di artisti, conosciuti non solo in regione ma anche sullo scenario dell’arte più vasto, e ogni volta avvertono il pungolo di far vedere gli esiti più recenti della loro ricerca, come se il Salone costituisse il “termometro della loro temperatura creativa”. Ma accanto a presenze consolidate a livello curricolare, vi sono elementi di novità, messi in luce dalla manifestazione che, da questo punto di vista, diventa pure un osservatorio privilegiato sulle realtà esistenti e sulle potenzialità ancora latenti.
È davvero cospicua l’importanza di una presenza giovanile che dovrà essere ancor più corroborata in futuro da uno stimolo alla partecipazione, perché gli artisti emergenti possano essere inseriti in un circuito di attenzione, fondamentale per loro stessi, che si espongono così il giudizio di una vasta platea su cui riflettere, mantenendo peraltro integra la propria vocazione d’origine e la propria tensione poetica.
La mostra, generosa di stimoli per l’osservatore che voglia rendersi conto dello stato dell’arte nella città e nelle sue zone contigue, offre un variegato panorama di motivi che vanno dalla scansione razionale della superficie fino allo scardinamento di ogni elemento leggibile, per far uscire energie magmatiche di segni e colori che rivelano il ribollio di umori di questo travagliato periodo; così si afferma un complesso quanto mai mosso di stili tradizionali e di novità operative, qualche volta intrecciati tra loro secondo trame sotterranee e complesse.
Le varie identità individuali danno vita a un diagramma iconico che rivela con chiarezza come il dato dominante della ricerca di oggi in quest’area, per la maggior parte dei casi, sfugga alle seduzioni della tecnologia e privilegi un concetto di pittura e scultura fortemente connotato sul piano costruttivo.
Le sezione dedicata ai giovani è quest’anno caratterizzata da una tematica suggestiva: “L’animalità nel contemporaneo”, una riflessione filosofica che ha mobilitato in un approfondimento saggistico un fine intellettuale come Jacques Derrida e che trova sempre più numerosi appassionati. Gli artisti lo affrontano con una brulicante ricchezza di interpretazioni, tradotte in sintesi pittorica oppure nella tridimensionalità (sculture e installazioni)”.
Il progetto “Requiem” dell’artista Mazzelli illustrato al Centro Direzionale della Banca di Credito Cooperativo a Trieste
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- Pubblicato Mercoledì, 21 Ottobre 2015 18:11
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Venerdì 23 ottobre 2015, alleore 18.15, presso il Centro Direzionale di Trieste della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse - al n. 20 di via Roma, I piano - si terrà la presentazione di “Requiem” mostra/evento di Mariano Mazzelli che poi, il 13 novembre, avrà luogo al Capannone n. 8 della Zona Industriale di San Dorligo della Valle, con la partnership di EZIT – Ente Zona Industriale Trieste.
“Requiem” nasce da un’idea di Mariano Mazzelli, artista romano residente in regione, con l’intento di commemorare il quarantennale della morte del grande poeta Pier Paolo Pasolini, avvenuta tragicamente all’idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975. Mariano Mazzelli non ha conosciuto personalmente Pier Paolo Pasolini, ma ne ha condiviso i luoghi, probabilmente i passi, gli stessi che hanno ispirato film quali “Accattone” o libri quali “Ragazzi di vita”. Lo scorso anno con la mostra/happening “Urbanring”, tenutasi al MiniMu di Trieste, l’autore già richiamava il tema pasoliniano e anticipava il progetto attuale.
Durante la presentazione verrà svelata la genesi del progetto “Requiem” proprio partendo dal video realizzato in occasione di “Urbanring” e si farà emergere il carattere site specific dell’evento e la volontà di indicare una strada differente che non vuole essere solo “mostra” di opere chiuse in sé stesse, ma di fatto rappresentazione di una storia raccontata. È in questo contesto che la scelta di uno spazio inusuale, inutilizzato o ancora meglio in disuso, periferico, uno spazio quasi teatrale ha rappresentato la sfida più difficile del progetto.
Nella serata, a spiegazione di una iniziativa inusuale sul piano della forma linguistica e del sito che la accoglie, si potranno apprezzare gli interventi di: Nicoletta Paganella, vicepresidente Ezit, Luca Caburlotto direttore Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, con l’intervento dell’artista Mariano Mazzelli, presente Elisabetta Bacci, curatrice dell’iniziativa.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Juliet con la collaborazione di Gruppo Immagine. A seguire un rinfresco offerto da Girardi Spumanti.
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