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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Sentieri Illustrati” alla sua settima edizione

Sentieri Illustrati” alla sua settima edizione

Pordenone – Sarà visitabile fino al 25 ottobre “Sentieri Illustrati”, il percorso espositivo dedicato alle illustrazioni per l’infanzia che quest’anno festeggia i cinquanta annidel Centro Culturale Casa Zanussi, con una mostra che per la prima volta vede assieme tre illustratori italiani e 14 autori ungheresi.

La rassegna, giunta alla settima edizione,promossa dal Centro Iniziative Culturali di Pordenone è in programmaalla Galleria Sagittaria da martedì a domenica 16 .alle 19.  E a grande richiesta, sono già numerose le prenotazioni, ritornano i laboratori dedicati alle scuole materne ed elementari. Gli studenti potranno toccare con mano il mondo delle illustrazioni con Dario Cestaro noto per le sue architetture pop up, con Sonia Maria Luce Possentini, una delle più note illustratrici italiane e il giovane regista d’animazione Mauro Carraro. Il ciclo di laboratori è in programma, due turni la mattina 9.00-10.30 o 10.30-12.00, dal 5 al 9 e dal 12 al 16 ottobre 2015. Per informazioni e prenotazioni tel. 0434 553205 – www.centroculturapordenone.it/cicp- cicp@centroculturapordenone

Alle illustrazioni dei tre autori italiani Mauro Carraro, Dario Cestaro e Sonia Maria Luce Possentini si affiancheranno quelle di András (b) Baranyai, Panni Bodonyi, Adrienn Gyöngyösi, László Herbszt, Tibor Kárpáti, Eszter Kiskovács, Krisztina Maros, Diána Nagy, Norbert Nagy, Boglárka Paulovkin, Kinga Rofusz, Cecilia Simonyi, Edit Szalma, Katalin Szegedi che per la prima volta espongono in Italia. Un’occasione straordinaria per conoscere una forma d’arte come le illustrazioni per l’infanzia che sanno mettere in suggestiva e fantastica relazione testi e parole.

Ingresso libero, catalogo in mostra.

“L’insostenibile leggerezza di un pensiero” con le opere di Francesco Demundo

“L’insostenibile leggerezza di un pensiero” con le opere di Francesco Demundo

Trieste - Giovedì 24 settembre, a partire dalle ore 19, presso l’affascinante sede dell’Impresa Sociale AD FORMANDUM, in via Ginnastica 72, si inaugura la mostra “L’insostenibile leggerezza di un pensiero” di Francesco Demundo, presentata da Enzo Santese.  In sottofondo il supporto del video “Fermo l’immagine”.

Come scrive Enzo Santese, l’autore “interpreta la ricerca come una continua ricognizione nel passato dove preleva argomenti e motivi per l’innesco di una riflessione critica sulla contemporaneità”. Queste poche parole segnano tutto il percorso di Francesco Demundo: l’attenzione per la storia, la citazione “rettificata”, l’amore per l’oggetto, il motto di spirito, la battuta che si contrappone all’immagine. L’assunto è facile e il riferimento più immediato è con il più grande inciampo della storia dell’arte del Novecento corrisponde all’avventura Dada: in primis le regole del caos e del gioco che hanno fermato ogni perplessità, ogni dubbio, ogni interrogazione. In questo modo, la testimonianza di Marcel Duchamp che ha saputo spostare l’ago della bilancia dal fare al pensare, ha lasciato tracce profonde che hanno poi sfiorato anche le sponde della pop art (pensiamo agli assemblaggi e ai combine-paintings di Rauschenberg e Johns), mentre oggi, toccano i fantasmagorici teatri della realtà di Demundo. Infatti, è nella tecnica del collage e del ready-made “rettificato” che hanno trovato humus fertile le radici della sua opera, ovvero in quel fondamento della coscienza in cui la storia diviene soltanto ineluttabile presenza dell’essere, dell’essere qui e ora, senza possibilità di vero giudizio.

D’altra parte, la tecnica del collage, iniziata già in ambito cubista, con bene altre motivazioni, fin dal suo apparire si è configurata come la tecnica più radicale dell’inizio del Novecento, pari come portata all’uso della fotocopiatrice nell’ambito della progettazione grafica prima dell’avvento del computer.

È nella tattilità dei materiali impiegati che si constata come in tempi di devastazione delle speranze, di annunci apocalittici e di cronache d’incombente catastrofe, la sua opera rimanga testimonianza e argine della storia. Nel recupero del relitto, dello scarto, e nella casualità di questi incontri, non c’è un vero godimento estetico, ma un muro e un limite da intendere come coscienza divorante di abisso e precipizio. Il messaggio dell’autore non è dentro le cose, è nelle cose, e ambiguamente le occupa e le respinge.

La serata, organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, proseguirà fino al 30 dicembre e sarà visitabile da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle 20.00. 

Creazioni culinarie degli allievi Cuochi e Camerieri e degustazionevini Azienda Agricola Zerial

Per ulteriori info:  335 264611 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AD FORMANDUM  Impresa Sociale / Socialno Podjetje via / ul. Ginnastica 72 – Trieste

 

La personale di Vidoni arriva anche a Udine: "Tracce di resistenza" a Casa Cavazzini

La personale di Vidoni arriva anche a Udine:

Udine – Un progetto che stende i suoi “rami” in tre province, in altrettanti musei, e che delinea i tratti di un'arte che mette in moto i meccanismi del pensiero: dopo l'inaugurazione a Pordenone l'11 settembre, arriverà anche a Udine e Gradisca d'Isonzo la mostra “Vidoni. Tracce di esistenza” dell'artista tarcentino Carlo Vidoni.

Partita dalla Fondazione Ado Furlan, dove sarà visitabile fino al 3 ottobre, la personale arriverà quindi a Casa Cavazzini, nella città natale dell'artista, il 25 settembre e vi rimarrà per un mese. Nel frattempo, dal 9 ottobre, alla Galleria Spazzapan di Gradisca sarà inaugurata la terza “tappa” del progetto, che sarà visitabile fino all'8 novembre.

Realizzata in collaborazione tra l'Associazione Culturale “Venti d'arte”, il Comune di Udine e i luoghi in cui verrà esposta, la mostra “si lega alla poetica della condizione esistenziale dell'uomo contemporaneo e alla complessità del rapporto tra natura e azione umana”, scriveva Margherita Reguitti della Biblioteca statale isontina, sul sito del MiBAC per presentarla nella sua prima esperienza a Gradisca, nel giugno di quest'anno.

La mostra – continua la Reguitti - è parte di un percorso di respiro regionale che ha come filo conduttore la ricerca di un rapporto tra i segni lasciati dal contesto antropologico e quelli ritrovati dall'artista nell'ambito naturale”.

Per far questo, Vidoni spazia dalla sperimentazione scultorea, alla fotografia e disegno, puntando sull'innovazione come testimoniano “delle piccole opere a forma di volumi, appese alla volta della galleria, da cui scendono delle radici. Lavori che per l'autore significano il rapporto tra la cultura e le sue componenti antropologiche originarie”.

All'inaugurazione udinese alle ore 18 sarà presente il Sindaco, Furio Honsell, e il Presidente dell'Associazione Culturale “Venti d'arte”, Stefano Chiarandini. Le opere saranno visitabili da martedì a domenica con orario continuato, per ulteriori informazioni contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o il 0432 1273772.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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