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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Con “Life still life” la trart torna in scena con le opere di Edward Bernstein e Franco Vecchiet

Con “Life still life” la trart torna in scena con le opere di Edward Bernstein e Franco Vecchiet

Trieste – S’inaugura, “Life still life”, domani sabato 10 ottobre a partire dalle ore 18.30 nello spazio espositivo trart, con le opere di Edward Bernstein e Franco Vecchiet.

<<Due veri maestri incisori – ci spiega Luser gallerista di trart –  mi piaceva mettere a confronto due mondi. Quello rigoroso di Vecchiet, che con pochi segni ti apre mondi immaginari e la ricerca della bellezza, anche effimera di Bernstein, restano pur sempre due maestri e questo non lo possiamo dimenticare>>

Amici, sperimentatori entrambe, ma diametralmente opposti, sono maestri della tecnica incisoria che, lungi dall’essere mera pratica del segno, utilizzano, giocando con essa per creare quei mondi immaginari legati alla loro ricerca. Ricerca legata agli oggetti reali ammantati di simbolismo e al mito, soprattutto nel ciclo di Icaro, per Bernstein e a una sintesi e trasformazione di ciò che è visibile per Vecchiet.

Bernstein propone la serie di meravigliosi lampadari, ispirati a quelli ammirati negli antichi palazzi veneziani e rielaborati attraverso la manipolazione digitale e la sapienza del tratto inciso, trasfigurandoli in una sorta di rito simbolico tra luce e ombra e vita e morte.

Noi vediamo i lampadari con prospettive diverse: li vediamo dall’alto verso il basso e viceversa, di scorcio, ingigantiti in primi piani azzardati e trasformati dal baluginio delle luci che li avvolgono, come se la materia di cui sono fatti dovesse esplodere e sparire nello spazio. Fantasmi di un tempo che fu, prigionieri della loro bellezza, di quella vanitas che fugge sgretolandosi nello spazio e nel tempo: still life, appunto, momenti fissati da un’immagine ma destinati ad avere una loro fine. Splendidi oggetti presenti nella nostra vita, ma anche simboli di quella luce che illumina la nostra esistenza e che poi deflagra per ritornare all’ombra e al buio.

Se l’immaginario creativo di Bernstein ricerca il binomio simbolico di vita e morte, Franco Vecchiet supera il dato reale ricercando nel segno puro un’espressione esistenziale che lo spinge a cogliere il divenire e la metamorfosi di quel dato nel tempo e nello spazio.

Vecchiet osserva il mondo che lo circonda, la natura e il paesaggio in cui è l’opera dell’uomo a essere protagonista e lo sintetizza con segni gestuali che gli permettono di riprodurre la propria percezione della realtà. In ogni singola opera c’è studio, osservazione e sperimentazione: traccia sulla matrice i segni lasciati dalla natura e dall’attività umana, li rielabora creando altri paesaggi e altri mondi che inevitabilmente richiamano il nostro ma, allo stesso tempo, ci conducono per mano verso una visione altra. Più che memorie di segni lasciati dal tempo sono visioni e tracce di come potrebbe essere un mondo in cui linea e materia si intrecciano per creare altre vite, altri movimenti, altri significati, dove anche l’invisibile diventa visibile. Le opere di Vecchiet per lo più non hanno titolo, ma sono fili che legano il suo pensiero alle sue sensazioni e essi alle nostre emozioni più profonde. Sono pensieri che aprono a nuovi pensieri, indicano una strada, e poi un’altra ancora, ci mettono in cammino su una via, che passo dopo passo, incrocio, dopo incrocio, incontro dopo incontro ci svela un’incredibile varietà di mondi senza dirci se, quando e dove potremmo fermarci.

La mostra resta visitabile fino al 28 novembre con i seguenti orari: dal martedì al sabato dalle ore 17.30 alle ore 19.30.

spaziotrart viale XX Settembre, 33  34126 Trieste - Italy t/f: +39 040 775 285 www.trart.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

“Velature”: personale di pittura di Roberto del Frate all’Atelier Home Gallery

“Velature” la personale di pittura di Roberto del Frate all’Atelier Home Gallery

Trieste – Domani, giovedì 8 alle ore 19, la nuova mostra personale "velature" del pittore Roberto del Frate, presso l’Atelier Home Gallery, che resterà aperta fino al 18  ottobre. La galleria, in occasione dell’evento della Barcolana, porta all’attenzione del pubblico una particolare selezione di opere raffiguranti il mare e la vela risalenti a diverse fasi della produzione pittorica del maestro veneziano.

Attraverso un gioco di parole, il titolo della mostra mette in luce due grandi costanti della produzione di del Frate: l’uso della tecnica della “velatura”, ovvero della stesura di un sottile strato di colore molto diluito che si stende su un altro colore già secco per attutirne la vivacità o per ottenerne particolari effetti di tono o particolari trasparenze; e la vela come simbolo di libertà di scoperta e d’esplorazione.

L’artista, infatti, traspone in pittura la metafora del viaggio, già comune all’Odisseo dantesco, come scoperta dell’ignoto e delle diverse esperienze e situazioni della propria vita, come tableuxes della sua propria storia personale.

Toni rossi, azzurri, viola, marroni, nelle diverse scene del transire di queste vele, raccontano in queste tele le millimetriche ma profonde variazioni dello spirito dell’autore, dove una grande importanza affettiva viene rivestita dalla città di Trieste e dai suoi simboli quali il golfo, il Faro della Vittoria e la Piazza Unità d’Italia.

All’interno dello spettro delle tecniche e dei supporti, si alterneranno opere degli anni ‘80 di gusto neoimpressionista ad opere contemporanee realizzate su carta, per incontrare infine anche le più innovative tecniche digitali. Un mostra che vuole lasciar traccia del “foedus” tra del Frate e Trieste, concepita come un luogo di riflessione sulla bellezza e la tradizione marinaresca di quest’antico porto austro-ungarico.

L’Atelier Home Gallery: è un progetto culturale nato nel 2014 che unisce gli spazi espositivi di una dimora d’epoca alle attività di una galleria d’arte al piano. L’Atelier Home Gallery ha sede nello storico Palazzo Panfili di Trieste, residenza-studio di due artisti, Roberto del Frate e Roberta de Jorio, che hanno deciso, insieme alla figlia Matilde Tiriticco, di aprire un nuovo e raffinato spazio espositivo nel cuore del capoluogo giuliano. L’obiettivo è quello di promuovere la circolazione delle opere e creare nuove sinergie tra artisti emergenti, curatori, collezionisti e pubblico, privilegiando un rapporto più intimo e conviviale con chi fa e vive l’arte.

Seguirà rinfresco con i vini Bio Irene offerti dall’azienda agricola Borgo dei Sapori.

Orario di apertura dal 9 al 18 ottobre: dalle ore 11 alle 13, dalle 17 alle  20 o su appuntamento  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La pittura dell’inconscio di Claudia Herrath

La pittura dell’inconscio di Claudia Herrath

Trieste -  Un nuovo Spazio Espositivo dedicato all’arte è stato inaugurato oggi giovedì 1 ottobre, “HERRATH Spazio Espositivo” a Trieste,  con una  mostra personale di Claudia Herrath intitolata La pittura dell’inconscio, che allinea una serie di opere realizzate su materiale plastico. “

La titolazione data alla rassegna - scrive Franco Rosso nella presentazione -  già anticipa che l’artista opera con la convinzione che a livello emozionale, di vissuto e di esperienze,  la creatività è il modo più efficace per aprire un canale comunicativo  per l’inconscio. E ciò avviene proprio perché i contenuti più profondi di ogni essere umano  trovano vita attraverso l’arte, che permette di esprimersi con la massima autenticità. Il codice espressivo scelto dalla Herrath è quello  informale con rimandi surrealisti, che si materializza nelle opere con una scala cromatica accesa e con un continuum di immagini che sembrano essere concatenate e unite da un significato sottostante,  il che trasforma i dipinti in una sorta di sogni che rivelano nel ripetersi di motivi l’esistenza di una continuità nel flusso delle immagini dell’inconscio, che alla fine si rivelano spirituali. Confermando  che il rapporto tra arte e sacro continua a correre sul filo sottile che lega fisica e metafisica, immanente e trascendente, visibile ed invisibile”.

LA PITTURA DELL’INCONSCIOdi Claudia Herrath sarà visitabile dal 1 ottobre al 29 novembre-

Herrath Spazio Espositivo: Via Torrebianca 41 – Trieste. Con il seguente orario  dal mercoledì al sabato dalle ore 16.30 alle ore 19.30.Per Info  339.7178400    

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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