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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Creatività protagonista della rassegna Hobby Show in Fiera a Pordenone nel weekend

Creatività protagonista della rassegna Hobby Show in Fiera a Pordenone nel weekend

Pordenone - Sarà l’ampio Padiglione 2 di Pordenone Fiere a ospitare da venerdì 13 a domenica 15 novembre 2015 la prima edizione di Hobby Show Pordenone, la rassegna dedicata all’hobbistica, alle belle arti e alla creatività manuale organizzata da UpMarket Srl e nata nel 2003 a Milano.

Dopo il successo dell’edizione milanese (1-4 ottobre), che ha visto fra l’altro la conquista del Guinness World Records per la torta decorata più grande del mondo, e il positivo esordio della prima edizione di Hobby Show Adriatica a Pescara (ben 5.500 i visitatori che hanno affollato il Palacongressi d’Abruzzo di Montesilvano dal 9 all’11 ottobre), con la manifestazione di Pordenone si chiude il trittico delle fiere autunnali del Grande Salone Italiano della Creatività.

Un evento la cui pagina Facebook (con 43.000 fan) è la più visitata tra quelle delle fiere di settore e a cui decine di migliaia di persone, con una spiccata presenza femminile, prendono parte ogni anno per non perdere l’opportunità di fare acquisti divertendosi, di aggiornarsi sulle ultime tendenze presentate dalle aziende leader nel settore dell’hobbistica creativa, di incontrarsi e partecipare al ricco programma di eventi mirati a incentivare la creatività in tutte le sue forme. Eventi che vedono i visitatori sempre protagonisti accanto a insegnanti, esperti e scuole d’arte…

“Con la nuova edizione di Pordenone, Hobby Show triplica la propria offerta autunnale entrando in un’area ricca di tradizioni artigianali e al centro di un potenziale bacino di utenza forte di oltre 3 milioni di abitanti - commenta Angelo Altamura, Amministratore unico ed Exhibition manager di UpMarket. - E lo fa con un format fieristico che ha come “piatto forte” la capacità di declinare tutti gli aspetti della creatività manuale femminile e di venire incontro alle aspettative e alle esigenze di ogni categoria di visitatrici: cake design e sugar art, découpage, stamping e scrapbooking, bijoux, patchwork e quilting, macramè, merletto, uncinetto, cucito creativo, aerografia, country painting, shabby, soft painting, spolvero, stencil, tombolo, miniature sono solo alcune delle svariate tecniche decorative che vengono di volta in volta presentate in fiera da persone competenti ed esperte, pronte a soddisfare la voglia di creare di tutte le appassionate”.

Hobby Show Pordenone, che ha fatto registrare il sold out con tutti gli spazi espositivi venduti e ospiterà circa 100 espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero, riproporrà lo stesso, fortunato format vincente della storica manifestazione milanese.
I corsi costituiscono il pilastro del successo di Hobby Show e questa prima edizione di Pordenone non fa eccezione: saranno, infatti, oltre 170 gli workshop organizzati dagli espositori e dalle varie associazioni presenti in fiera.

Si tratta di corsi aperti a tutti, che riguardano discipline sia tradizionali sia innovative e possono contare sul contributo di qualificati esperti delle diverse materie, che mettono le loro conoscenze a disposizione dei partecipanti, insegnando loro le più svariate tecniche creative e decorative attraverso coinvolgenti esperienze pratiche, fornendo tutti i materiali necessari.

Tra le varie “tecniche creative” presentate in fiera, uno dei posti d’onore spetta allo scrapbooking, che offre la possibilità di creare e decorare album fotografici ispirandosi al soggetto delle immagini stesse. È quindi un modo di raccontare, con una presentazione unica e molto personale, una storia, fermare un momento felice, ricordare una persona cara, un luogo, un evento, mettere nero su bianco sogni e aspettative.


A Hobby Show Pordenone sarà presente l’ASI (Associazione Scrappers Italia), la principale associazione italiana che riunisce le appassionate di questa tecnica, la cui sede nazionale si trova ad Aviano, a pochi chilometri da Pordenone.

Quella dell’ASI sarà una presenza di grande rilievo, con una serie di corsi tenuti da tre insegnanti internazionali d’eccezione, che la manifestazione pordenonese si onora di ospitare: dalla Grecia arriva Vicky Papaioannou, artista esperta di card making che con il suo stile ineguagliabile rende semplice ciò che all'occhio sembra impossibile; dalla Francia ecco Karine Cazenave-Tapie, che guiderà le partecipanti nella realizzazione di un mini-album e a mescolare con eleganza colori e materiali diversi; dalla Polonia arriva Olga Heldwein, appassionata di mixed media, l’unica che riesce ad accendere il colore bianco, lo combina con spruzzi di inchiostri colorati, colle, gessi, fiori, collage.

"I partigiani di un'altra Europa" a palazzo Gopcevich fino a dicembre

“I volti della nostra libertà” a palazzo Gopcevich fino a dicembre

Trieste – E’ stata inaugurata la mostra fotografica  "I partigiani di un'altra Europa", il 25 ottobre, e si potrà visitare fino al 8 dicembre a Gopcevich a Trieste, un'occasione per conoscere da vicino storie altre della nostra Europa.

Cinquantacinque primi piani, cinquantacinque volti segnati dalle rughe, centodieci occhi pieni di storia. A settanta anni dalla liberazione dal nazifascismo, Danilo De Marco ci offre una tangibile  testimonianza della storia d'Europa.

La mostra è frutto dell'immenso lavoro di De Marco, svolto in dieci anni di ricerche, incontri, scatti.

Il valore aggiunto di questo progetto è la visione europea: l'autore ci dà una visione collettiva, per una memoria collettiva della Resistenza di tutta Europa. De Marco va in  Francia, in Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Slovenia, Germania ed Italia per incontrare i giovani europei di allora, quelli che hanno contribuito a renderci liberi.

I cinquantacinque volti selezionati sono stati stampati, per la prima, volta su carta fotografica di grandi dimensioni, regalano una forte sensazione grazie all’accuratezza della stampa.

Le inquadrature sono volutamente concentrate sul viso, sugli occhi, come nelle foto segnaletiche. Succede che guardandoli, siano gli occhi della Resistenza Europea,a prendere vita e che a guardarti siano loro.

Quei volti intensi, vissuti, segnati da profonde rughe, la forza di quegli sguardi, in cui è ancora evidente l'intensità della lotta giovanile, l'intensità degli ideali che li hanno guidati, mettono il pubblico di fronte un'ineluttabile domanda: siamo stati in grado di raccogliere pienamente la loro eredità?

L' esposizione è sostenuta dalla Regione Fvg e realizzata dall’Anpi regionale Fvg in co-organizzazione con il Comune di Trieste.

Per ulteriori informazioni: http://www.partigianidiunaltraeuropa.it

 

Alla ri-scoperta di Giacomo Balla: ai Musei Provinciali di Gorizia tre punti di vista

Alla ri-scoperta di Giacomo Balla: ai Musei Provinciali di Gorizia tre punti di vista

Gorizia – L'Italia ha prodotto, nel corso dei secoli, una quantità smisurata di arte. Lo ha fatto anche in periodi turbolenti, animati da lotte e guerre, diventandone a volte voce o semplicemente descrizione: basti pensare al Risorgimento con Haynez o alle opere di Leonardo come “La battaglia di Anghiari”.

Alla seconda “fazione”, ossia chi vide l'arte come strumento politico attivo, apparteneva Giacomo Balla, che da febbraio 2015 a gennaio 2016 i Musei Provinciali di Gorizia ricordano con una mostra dedicatagli: “Balla3”, allestita all'interno del percorso “Interventismo 1915-2015” che raggruppa anche numerose cartoline di propaganda dell'epoca di proprietà degli stessi Musei.

Ospitato nella Sala Diaz, ultima tappa del percorso del Museo della Grande Guerra, questo ricordo postumo del pittore futurista si basa su tre punti di vista, tutti concentrati sullo stesso dipinto: partendo, infatti, dal suo quadro “Verginità” del 1925, si è scoperto che sotto di esso c'era uno più vecchio di 10 anni, “Dimostrazione interventista” (nella foto), facente parte di una serie di pitture legate alla volontà di entrare nella Prima guerra mondiale.

Ma la cosa più incredibile è che entrambe le opere appoggino su un dipinto ancora più datato, sempre di Balla, realizzato a inizio Novecento, in stile divisionista, e oggi non più recuperabile (ciò spiega l'elevazione al cubo del titolo).

Comunque sia, già la scoperta di una seconda opera ad olio è unica: esposto per la prima volta proprio per l'occasione a Gorizia, teatro di sanguinose battaglie durante quel primo conflitto mondiale voluto anche dal protagonista della mostra, è stato recuperato dopo una scansione che ha rivelato qualcosa sotto la superficie nera della “Verginità”. Ridando così alla luce un'opera di forte impatto politico, nascosta per quasi un secolo e che segue le linee guida futuriste.

Entrambe le opere ammirabili sono esposte come copie in Borgo Castello (gli originali erano esposti fino al 22 marzo scorso, ora a Milano), insieme ad altri due oli originali dell'artista torinese, “Bandiere in movimento” e “Dimostrazione XX settembre”, dell'epoca interventista. E, come “cornice” del tutto, questi sono circondati da cinque bacheche ricche di cartoline di propaganda italiana sia neutralista che interventista.

Per lungo tempo passato in secondo piano dopo la Seconda guerra mondiale per i suoi legami con l'interventismo durante la Prima e il fascismo in seguito, il Futurismo e i suoi esponenti non hanno così sempre avuto il giusto riconoscimento che gli si deve. E non c'è posto migliore di Gorizia, che provò sulla propria pelle entrambi i conflitti, per far ciò con uno dei nomi più importanti di questo movimento culturale nostrano.

La mostra “Balla³: un Giacomo Balla riscoperto nella propaganda interventista italiana” sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2016, dopo essere stata inaugurata il 13 febbraio scorso. Gli orari sono gli stessi del Museo della Grande Guerra (dal martedì alla domenica: 9.00-19.00) e la prima domenica di ogni mese, seguendo l'iniziativa ministeriale “Domenica al museo”, l'ingresso è gratuito. 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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