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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Visita guidata dall’autore Fabio Rinaldi alla sua personale al Museo Carà di Muggia

Visita guidata dall’autore Fabio Rinaldi alla sua personale al Museo Carà di Muggia

Muggia (Ts) – Domani sabato 31 ottobre, alle ore 10 avrà luogo una visita guidata da parte dell’Autore Fabio Rinaldi  della sua mostra fotografica  intitolata “Forty-One Shades of Portrait”, presso gli spazi espositivi del Museo d’Arte Moderna di Muggia Ugo Carà, sito in via Roma n.9.

PHOTO-IMAGO è particolarmente orgogliosa di presentare a Muggia i lavori fotografici di questo autore che dà il meglio di sé nel ritratto. Di lui abbiamo già avuto modo di apprezzare i lavori  sui vignaioli del Carso  e del Collio, immagini colte nell’ambiente di lavoro di questi personaggi.

La mostraForty-one shades of portrait, ovvero quarantun sfumature di ritratto, che sottolinea le sottili differenze, anche psicologiche, esistenti tra i personaggi raffigurati, è  curata da Adriano Perini ed è accompagnata dalle note critiche di Cristina Bonadei; tra gli scatti presentati si evidenzia una sezione costituita da tre gruppi di immagini: il primo denominato L’altra faccia del vero nel quale l’Autoreritrae visi modellati nella creta e maschere etniche, il secondo Fugit inexorabile tempus  vede il divenire dell’Autore attraverso il tempo in un autoritratto-trittico ed infine il terzo, Sembianze, ove Fabio RINALDI interpreta le somiglianze ed affinità dei soggetti con esemplari del mondo animale.

Estremamente intrigante ed originale l’esperimento di individuare nell’aspetto fisico, ma forse anche psicologico di taluni, delle assonanze fisiognomiche con altri esseri, operazione molto impegnativa e delicata sia sul piano del riconoscimento delle affinità che su quello tecnico. L’accostamento nel montaggio risulta quasi impercettibile, al punto che la fusione tra le due immagini, la persona e l’animale,  appare quasi naturale.

Fabio RINALDIsi rivela con questa mostra un grande ritrattista e le sue immagini di Magris, Massini, Rumiz  ed altri meno noti, si fisseranno nella nostra memoria come delle vere e proprie icone.

In questa rassegna muggesana l’autore penetra maggiormente nella psicologia dei suoi personaggi accorciando la distanza che lo separa dallo sguardo di coloro che si aprono al suo obbiettivo.

La mostra è organizzata da PHOTO-IMAGO, Centro per l’Archiviazione e la Divulgazione dell’Immagine Fotografica, e si inserisce nel programma PRACC (Progetto Arte Contemporanea Museo Carà) che l’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia ha varato già nel 2007 assieme alle associazioni culturali PHOTO-IMAGO, Gruppo 78 e Juliet.

La mostra, che si avvale dell’adesione della Casa dell’Arte di Trieste, sarà visitabile  sino al 15 novembre  con il seguente orario: da martedì a venerdì dalle  17 alle 19, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 12.

Ingresso libero.

 

 

Personale di Fabiola Faidiga “Lavoro d’ufficio 2 | Default” fino a fine dicembre

Personale di Fabiola Faidiga “Lavoro d’ufficio 2 | Default” fino a fine dicembre

Trieste - Oggi giovedì, 29 ottobre 2015, alle ore 18.15, presso il Centro Direzionale di Trieste della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse (al n. 20 di via Roma, I piano), è stata inaugurata la  mostra di Fabiola Faidiga intitolata “Lavoro d’ufficio 2 | Default” , resterà aperta fino al 31 dicembre. La serata è stata introdotta da Maria Campitelli,  Katarina Lomić, Lucia Krasovec Lucas.

“Default” è una parola inglese diffusa nel linguaggio informatico e tecnologico che indica “qualche cosa che avviene in modo automatico”, in parallelo nel linguaggio economico “default” significa, in sintesi, “fallimento”. Per Fabiola Faidiga “DEFAULT” è un insieme di queste interpretazioni. Le grafie che afferiscono a questo progetto sono nate “automaticamente” stando al telefono durante lunghe giornate d'ufficio e di lavoro, segni e disegni in penna, pennarello o matita (su fogli di carta o post-it) quasi inconsapevoli che permettono lo stacco psichico dal ritmo spesso inappagante del lavoro impiegatizio ma allo stesso tempo aprono a salvifici flussi di coscienza visiva che, elaborati in studio, diventano collage, bozzetti e infine grandi opere determinanti l’avvio di un nuovo e fantastico scenario interpretativo e ipercolorato.

Così ne scrive Lucia Krasovec Lucas: “La meccanica del segno si innesta nell’automatismo ancestrale che produce grafie apparentemente inconsapevoli nel rigore del lavoro d’ufficio. Appunti estrinsecati su anonimi post-it e fogli rivelano temporanee fughe dalla ratio che l’istinto abbozza con figure irreali. Una successiva elaborazione compositiva delle grafie, interpolando le immagini in modo atemporale, produce una serie di storie i cui protagonisti giungono inaspettatatamente da altri luoghi.  I bozzetti, elaborati da segreti flussi di coscienza, si palesano nella contaminazione delle asperità umane con quelle della macchina. L’opera finale traduce la poetica individuale in una visione esplorativa complementare e univoca che determina l’avvio di un nuovo scenario interpretativo”.

Orario di apertura: orario di visita da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.00. Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gli scatti fotografici di Fabio Rinaldi: ritratti esistenziali in esposizione al Museo Carà di Muggia

Gli scatti fotografici di Rinaldi ritratti esistenziali in esposizione al Museo Carà di Muggia

Muggia (Ts) – All'interno dell'elegante sede del Museo d'Arte Moderna Ugo Carà, di Muggia, la giornata di venerdì 23 ottobre, ha visto alle ore 18.30, l'inaugurazione della mostra  “Forty-one shades of portrait” del fotografo triestino Fabio Rinaldi, curata da Adriano Perini, uno dei fondatori del Centro per l'Archiviazione e la Divulgazione del'Immagine Fotografica, Photo Imago.

La presentazione critica della giornalista Cristina Bonadei ha accompagnato i presenti nell'esplorazione del lavoro artistico di Rinaldi. Parlare di fotografia significa parlare di poetica dello sguardo, ci dice.

La mostra si articola in un viaggio triadico, che in un certo senso inizia dove finisce.

Questa circolarità è forse una delle essenziali particolarità della fotografia, che è un'arte sempre soggettiva, ma mai personale. Io che mi guardo, cerco la verità di chi sono. E come tutte le operazioni che coinvolgono lo sguardo, quella fotografica finisce per rivelarsi porta d'accesso per l’anima.

Gli Indiani d’America, temevano  la fotografia, pena la perdita dell'anima stessa. Fabio Rinaldi conosce bene, e usa quest'arte, creando una dialettica viva tra la sua soggettività di fotografo e l’oggettività di chi ritrae. Bonadei parla di carattere sovversivo dell'alterità. Sono condannato a guardarmi attraverso lo sguardo arbitrario di chi mi fotografa. Come se io non fossi io, non mi assomigliassi davvero.

Forty-one shades of portrait  è una galleria fisiognomica che raccoglie ed espande il profondo legame tra l’immagine ed il nostro mondo interiore. La struttura della Mostra si articola in una prima parte attraversata da una serie di ritratti di persone significative nel panorama culturale del Friuli Venezia Giulia, colti quasi in una prossimità domestica, famigliare.

La seconda sezione di questo viaggio per immagini, si articola ne “Laltra faccia del vero, Sembianze, Fugit inexorabile tempus.

Anche in questo caso la scelta espositiva appare estremamente intrigante, come a voler esibire il carattere immortale, caratteristico della fotografia, come ricorda l'autore: "Il tempo fugge e la foto dovrebbe poterlo catturare, ma così non è, poiché anche la foto invecchia e subisce il passaggio del tempo inesorabile" .

Con l'altra faccia del vero capitolorestiamo sospesi tra visi pietrificati dall’argilla e maschere, tramite verso il tragico, ma anche con la nostra essenza di umanità. Con “Sembianze Rinaldi entra nell’immaginario simbolico di chi ritrae, cercandone il doppio e l’archetipo. L’animale che ci si porta dentro, a sua – e spesso anche a nostra – insaputa.

Ultimo capitolo di questa esposizione è Sembianze dove Rinaldi è stato voce per le sue fotografie, accompagnando lui per primo il pubblico all'interno dell'universo poetico messo in moto dai propri scatti, conducendo i presenti tra gli scatti. La critica senza la critica ha permesso di avvicinarsi alla sottile arte di Rinaldi, perchè il riconoscimento è un'operazione esistenziale.

La mostra resterà aperta fino al 15 novembre con il seguente orario da martedì a venerdì dalle 17-19 sabato dalle 10-12 e dalle 17-19 e domenica 10-12.

Nella foto : Sebastiao Salgado

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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