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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Confindustria: il punto su Trieste.

Confindustria il punto su Trieste

Trieste - Un punto sulla situazione industriale ed economica della provincia di Trieste e sullo stato dell'Associazione. Questi i temi al centro dell'intervento di Sergio Razeto, Presidente di Confindustria Trieste, all'Assemblea Interna svoltasi oggi nella sede di Palazzo Ralli.

 Come già ribadito più volte da Confindustria Trieste, il territorio necessita urgentemente di un rafforzamento del settore manifatturiero, che attualmente incide solo per il 10% sul PIL locale. Servono risposte di politica industriale che rendano il territorio più competitivo, attraggano nuovi insediamenti, salvaguardino e facciano crescere le imprese attualmente presenti, tutelino le persone occupate e agevolino quelle in cerca di occupazione.

Ci sono comunque già dei segnali positivi. In primo luogo l'interesse di Arvedi per la Ferriera di Servola e il lavoro di squadra tra l'Amministrazione regionale, le Istituzioni locali e le parti sociali per arrivare al coinvolgimento dei Ministeri competenti e alla sottoscrizione di un Accordo di Programma in cui si riconosce che Trieste è afflitta da una crisi industriale complessa. Secondariamente l'intenzione della Regione FVG di semplificare e accorpare da 10 a 5 gli attuali Enti e Consorzi Industriali. Inoltre il documento regionale per lo sviluppo industriale Rilancimpresa, che recepisce numerose istanze espresse dalla nostra Associazione alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani nel corso delle sue due viste nella nostra sede, con interventi di sostegno alle PMI e alle specializzazioni manifatturiere, di assistenza alla nascita di start up innovative, di adozione di misure fiscali per attrarre nuovi investimenti, e di semplificazione normativa.

 Nel corso degli incontri con la Presidente Serracchiani, l'Associazione ha inoltre proposto alla Regione l'avvio di due progetti di filiera: lo sviluppo di un distretto biomed/biotech per rafforzare una rete tra aziende afferenti alla Biomedicina Molecolare e la costituzione di un distretto dell'industria dell'off-shore. Due iniziative per la crescita dimensionale delle realtà già preseti sul territorio e l'attrazione di nuovi investimenti.

 Il Presidente Razeto ha inoltre ricordato come per sostenere la crescita del territorio sia fondamentale definire strategie per un uso più efficiente dei fondi strutturali europei e favorire rapporti più stretti tra Imprese e Enti di Ricerca. Gli Enti sono una presenza preziosa per il territorio con cui sono già in atto molte interazioni positive. La collaborazione potrebbe essere ancora più proficua se, come recentemente dichiarato dal Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, venisse individuato un unico soggetto coordinatore per mappare le eccellenze presenti, ascoltare le richieste provenienti dal sistema delle imprese e suggerire politiche di indirizzo.

 Un'altra questione cruciale è quella del SIN, per cui Confindustria Trieste sta lavorando direttamente con il Ministero dell'Ambiente per superare un'interpretazione troppo restrittiva di una norma successiva all'Accordo di Programma del 2012, che produrrebbe un aggravio di costi e un allungamento dei tempi per l'effettuazione dei test sui terreni.

 È stato poi ribadito che lo sviluppo dello scalo marittimo di Trieste è un asset imprescindibile per la crescita del territorio, soprattutto in un momento in cui crescono i traffici di oli minerali, ma anche di container e dei Ro-Ro. In quest'ottica è quindi fondamentale potenziare l'attuale rete ferroviaria, fare in modo che il corridoio Adriatico – Baltico abbia un collegamento ferroviario con il porto di Trieste, e proseguire nel lavoro tra Associazione, Autorità Portuale e Agenzia delle Dogane per affrontare la concorrenza dello scalo di Capodistria. Anche l'istituzione di un'unica Autorità Portuale Regionale sarebbe un passo opportuno, al contrario della creazione delle cosiddette “Autorità portuali logistiche” che invece complicherebbero ulteriormente il quadro. Nell'ipotesi di abbinare i porti di Venezia e Trieste, infatti, lo scalo giuliano ha tutte le caratteristiche per svolgere un ruolo primario data la migliore collocazione geografica, i fondali naturali più profondi, le infrastrutture già disponibili e quelle nuove previste dal PRG, i costi di ammodernamento nettamente inferiori, nonché i rapporti già consolidati con le aree più dinamiche del Centro Est Europa.

Per quanto concerne il Porto Vecchio, o si hanno investitori interessati a sviluppare attività coerenti con il regime di Punto Franco, oppure vanno fatte scelte che svincolino la zona e ne permettano la fruizione alla città e ad altre attività, in concerto tra tutte le Istituzioni locali.

 Per agevolare la crescita delle imprese va poi contrastata la carenza di credito – e per questo motivo Confindustria Trieste ha recente siglato due Accordi, uno con Cassa di Risparmio FVG per il finanziamento delle esigenze legate alle scadenze di fine semestre e delle altre esigenze di liquidità a breve, il secondo con Antonveneta per il sostegno a progetti di investimento attraverso finanziamenti a lungo termine – anche con strumenti alternativi al credito bancario, come i mini-bond, il rafforzamento degli strumenti di garanzia e lo sviluppo di strumenti finanziario-assicurativi per le imprese che esportano e realizzano investimenti all'estero. Per alleviare le tensioni finanziarie, vanno inoltre riformati i rapporti con le pubbliche amministrazioni, per assicurare il rispetto dei termini di pagamento previsti dalla direttiva Late Payment.

 Infine, per quanto riguarda direttamente l'Associazione, sta proseguendo il percorso per l'unificazione tra le due territoriali di Trieste e Gorizia. Un progetto che anticipa la riforma nazionale di razionalizzazione promossa dal Presidente di Confindustria Squinzi e dal Gruppo di lavoro coordinato da Pesenti e che sosteniamo con convinzione, perché permetterà di accrescere, sia in ambito regionale sia nazionale, la rappresentanza delle imprese di Trieste e di Gorizia; di rafforzare la capacità di incidere sulle scelte di sviluppo che interessano il territorio; di offrire maggiore specializzazione ed efficienza dei servizi del sistema confindustriale, valorizzando le sinergie rese possibili dall'integrazione; e di avviare economie di scala volte a contribuire a una riduzione dei costi associativi per le imprese.

 Confindustria è convinta che più uniti e più forti saremo in grado di essere sempre più la casa degli imprenditori - grandi, medi e piccoli – e potremo proporre e sostenere ancora meglio la nostra visione di sviluppo e i nostri valori di operosità e imprenditorialità.

 

Confermata l’offerta formativa del comune di Trieste ad asili Nido, scuole dell’Infanzia e Ricreatori

Confermata l’offerta formativa del comune di Trieste ad asili Nido, scuole dell’Infanzia e Ricreator

Trieste - Anche per quest'anno scolastico il Comune di Trieste manterrà e confermerà tutta l’offerta educativa dei suoi servizi educativi: asili nido, scuole dell’infanzia, ricreatori, Sis e servizio mensa.

Un’ulteriore conferma è stata data oggi mercoledì 9 ottobre, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella sala giunta, alla quale sono intervenuti l’assessore all’Educazione Antonella Grim, assieme al presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic e ad alcuni consiglieri di maggioranza, tra cui: Anna Mozzi, Mario Ravalico, Giovanni Barbo e Roberto Decarli.

Nonostante le note difficoltà legate alla situazione di bilancio, il Comune di Trieste è riuscito a garantire tutta la propria offerta dei servizi educativi a domanda individuale, senza alcun taglio, riuscendo anche ad ampliare la propria ricettività, si pensi al nuovo asilo di Largo Niccolini, gli ulteriori posti in strutture convenzionate, la nuova mensa alla Fonda Savio-Manzoni e  prevedendo in questo modo la messa in sicurezza di tutti i servizi erogati anche per i prossimi anni.

Tutto ciò è stato possibile con l’introduzione di una tariffa forfetaria annuale di 60 euro per il servizio di scuola d’infanzia  - come previsto con l’approvazione della delibera del Consiglio comunale n.17 del 6 maggio 2013 - e di un aggiornamento delle tariffe di alcuni servizi educativi/ricreativi, che però non hanno riguardato gli asili nido.

Aggiornamenti tariffari necessari quindi, ma ripartiti in modo molto più proporzionale, tenendo  delle fasce Isee, che sono state ampliate e che prevedono un’esenzione totale fino al 7.250 euro, per continuare così a garantire dei servizi importanti, che altrimenti avrebbero rischiato di essere tagliati.

Particolari agevolazioni – meno 20% per due figli, meno 40% per 3, meno 60% per 4 figli - sono state previste inoltre per le famiglie numerose i cui bambini frequentano nel corso dell’anno un qualsiasi servizio educativo del Comune di Trieste. Attivata anche la possibilità di modificare la propria fascia Isee d’appartenenza qualora si modifichi la situazione del reddito in corso d’anno.

Adeguamenti tariffari hanno riguardato anche i ricreatori, l’iscrizione annuale era di 13 euro, e copriva appena lo 0.92% del costo del servizio, il Sis e il servizio mensa, ma sono stati fatti sempre con la massima attenzione alle fasce Isee e alle famiglie con più figli.

Oltre a continuare a garantire e a programmare anche per il futuro tutta l’attività dei servizi educativi - ha spiegato l’assessore Antonella Grim - siamo riusciti a migliorare e a incrementare l’offerta per le scuole d’infanzia comunali, potenziando tra l’altro i corsi di lingua slovena e inglese, aprendo a nuove progettualità educative per i ricreatori, ad esempio con progetti per la nuova stagione sinfonica e operistica la Verdi; ad attività sportive con il Coni e alla collaborazione con l’Associazione dei panificatori.  Una proporzionale equilibrata richiesta di compartecipazione ha permesso così di continuare a garantire la piena funzionalità dei servizi educativi, che altrimenti, come successo invece in altri Comuni, avrebbero rischiato tagli, penalizzanti riduzioni, se non addirittura la chiusura.

"Future Forum essere Nuovi" dal 14 novembre a Udine per immaginare il futuro

Future Forum Essere Nuovi / Be New è la prima edizione di un forum dedicato all’innovazione e al futuro, in programma a Udine dal 14 ottobre al 29 novembre. È amplissimo il network di enti coinvolti in Future Forum, che sarà dunque risultato di un impegno corale, un percorso avviato la scorsa primavere dalla Camera di Commercio, tramite il suo progetto Friuli Future Forum, con  l’Università di Udine e l’Associazione vicino/lontano, passando attraverso la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, Friuli Innovazione, Catas, le associazioni di categoria di tutti i settori produttivi, nonché la collaborazione della Rai Fvg e del Messaggero Veneto. Ma Future Forum si avvale anche di partner internazionali di assoluta eccezione, primari punti di riferimento nel mondo per ciò che attiene lo sviluppo dell’economia e della società: l’Institute for theFuture di Palo Alto (California), il Copenhagen Institute for Futures Studies (Dk) e l’Ocse (Parigi). 

 

Incontri, conferenze e workshop per sviluppare, nel corso di più settimane, visioni e riflessioni sul futuro e su come cambieranno modi, stili, sistemi e regole nei prossimi 15-20 anni. Sono stati chiamati a confrontarsi i massimi esperti delle maggiori organizzazioni internazionali, che dialogheranno con studiosi e ricercatori italiani attorno agli scenari futuri che modificheranno la nostra società, rispondendo a cinque domande chiave: come cambieranno il lavoro, le pmi, il welfare? Come cambieranno le imprese, l’artigianato, il turismo, il green growth? Come cambieranno la trasmissione dei saperi, la scuola, la formazione, i media? Come cambieranno le città, i centri storici, le periferie, i modi dell’autogoverno? Come cambierà la ricerca, l’alimentazione, la nutrizione, l’energia? Una settimana per ciascun tema, affrontato con conferenze, workshop, case history, dibattiti, per dimostrare che non basta sperare in un domani migliore, ma bisogna essere capaci di costruirlo giorno dopo giorno, idea dopo idea, rischio dopo rischio.

 

Friuli Future Forum è un progetto di attività e iniziative annuali dedicate agli scenari futuri e all’innovazione, che la Camera di Commercio di Udine ha avviato da alcuni anni, per promuovere una maggiore cultura dell’innovazione nel sistema produttivo, offrendo agli imprenditori, non meno che alla società civile, occasioni di confronto con protagonisti che nel mondo stanno cercando di superare la crisi costruendo futuro. Un programma che non si concentra in pochi giorni spettacolari, ma in un più durevole e costante lavoro di proposta e confronto rivolto a tutti gli attori del sistema produttivo, dell’educazione, dell’impresa e della ricerca.

 

 

www.futureforum.it
 

 

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