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Ven09202024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cibo: Sapere/ Sapore una collettiva di Liberarti per sperimentare nuove riflessioni

Cibo: Sapere/ Sapore una collettiva di Liberarti per sperimentare nuove riflessioni

Trieste – Sabato 19 settembre alle ore 19 si inaugura la mostra “Cibo: Sapere/ Sapore” - L’immaginazione ci può salvare, collettiva degli artisti: Barbara Stefani, Giulio Rigoni, Marco Bevilacqua, Tiziano Neppi, María Sánchez Puyade,  presso lo spazio espositivo Liberarti in piazza barbacan a Trieste.

Conoscere vuol dire assaggiare, prendere la mela dall’albero della conoscenza e morsicarla. Da quel curioso gesto di Eva nasce, secondo la tradizione giudeo cristiana, la nostra cultura. Sapere e sapore due parole con la stessa radice.

Il sapore ha che fare con il sapere. Ha cosa sa una mela comprata nel discount e ha cosa invece quella strappata dall’albero del pollaio a lungo abbandonato? Rispondere vuol dire cercar di capire ciò che sta alla radice di quello che incorporiamo, e quindi, cosa diventiamo dopo averlo incorporato.Oggi il rapporto tra l’uomo e la natura è a rischio.

La nostra epoca è testimone di due fallimenti: quello del progresso infinito, e quindi della tecnologia come fonte di liberazione, e quello del mondo contadino, che a sua volta si era affidato a quel modello e che oggi appare sovrastato da esso.

Quella che in apparenza è la più banale delle domande risulta essere semplicemente vitale: “Cosa c’è da mangiare?”. La domanda è inquietante perché ci riporta alla natura materiale e transitoria dell’uomo: alle nostre necessità. Non a caso, il mangiare è materia etico-religiosa, da disciplinare in modo tale che lo spirito domini il corpo. Il modello di vita dei monaci torna alla ribalta: mangiare vuol dire incorporare cibo per il corpo ma anche per lo spirito. Possiamo “mangiare” un libro, un film, ore davanti al computer, al tablet, al cellulare.

Sottrarci al modello del consumo veloce e cercare di rallentare e apprezzare il valore di ogni singola cosa, dietro la quale si nasconde il lavoro e la vita delle persone, è oggi eticamente auspicabile.  Possiamo vivere nella natura come in un locus amoenus, o come in una giungla dalla quale sottrarsi, possiamo rispettarla, come invitano a fare le religioni, o devastarla, come lo fa il capitalismo atrocemente cieco.

Qualunque sia la scelta avremo sempre bisogno di acqua, di cibo e di un rifugio per sognare e immaginare un altro futuro, perché l’immaginazione è quella che ci può tirar fuori da questa congiuntura.

Carlo Fontana al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia

Carlo Fontana al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia

Trieste - Sabato 19 settembre 2015, alle ore 17.30, al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia,  si terrà l’inaugurazione della mostra del maestro Carlo Fontana.

L’iniziativa prosegue una ormai consolidata apertura all’arte contemporanea delle sale e delle gallerie lapidarie del Museo Archeologico, avviata nel 2012 e fondata sulla collaborazione fra archeologi e storici dell’arte, che viene ora istituzionalizzata nell’ambito del Polo museale del Friuli Venezia Giulia.

Al vernissage interverranno: 

Luca Caburlotto, Direttore Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, Paola Ventura, Direttore Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, archeologo Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia, Rossella Fabiani, Direttore Museo Storico Castello di Miramare, storico dell’arte Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Roberto Vidali, Direttore esecutivo Associazione Juliet
.

Il progetto espositivo, a cura dell’Associazione Juliet, si compone di un insieme di circa venti tele incentrate sul tema della natura morta e di un gruppo di lavori che  ruotano attorno a dettagli architettonici, suppellettili, sfondi paesaggistici collegati con fondali scenici che rinviano al Mare e al Carso, ai suoi colori, alle sue atmosfere.

In questi quadri troviamo fissata una realtà trasognata, una realtà che, nel riprendere le ombre taglienti e le luci artificiali, rende visibile un’atmosfera di esistenza provvisoria, quasi scomposta (o ricomposta) in senso cubista: si tratta di un mondo che talvolta richiama in superficie la vita moderna, dinamica e contrastata, ma che nel sottofondo nasconde sempre uno spirito romantico e spirituale. Una luce calda e gessosa si irradia dalle cose raffigurate, per poi espandersi e abbracciare orizzonti lontani: disegna l’oscillazione di un crepuscolo sospeso fra il preludio di un giorno lontano e la vicinanza di un raggio di luna: un bosco, un fiore, una foglia, un prato sono i termini più semplici e comprensibili di una simbologia immediata e capace di smuovere l’animo alla pacificazione.

Carlo Fontana rappresenta, in qualche modo, un nuovo capitolo dei Maestri del Colore, perché se dinanzi alle tele dell’artista (di origini napoletane, ma trevigiano d’adozione) si possono raccogliere considerazioni stilistiche, estetiche o storiografiche, subito questa opprimente abitudine mentale viene soverchiata dalla beata e chiara presenza di un colore che tutto avvolge, tutto imbeve, tutto crea.

Ecco, nell’apparente semplicità di questo lavoro (che viceversa cela una continua ricerca della soluzione cromatica, della composizione e della misura, che non si vergogna di citare, ponendosi con modestia nella scia di una tradizione di grandi conoscitori del mestiere), ritroviamo una lingua materna e cara, un alito di quel soffio vitale che regge tutto quanto di bello al mondo c’è e che molto bene si lega con il colorismo acceso anche di pittori giuliani come Vittorio Bolaffio.

Il rinfresco del vernissage sarà offerto da Girardi Spumanti

La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio 2016, al normale costo del biglietto di ingresso al Museo (€ 4, ridotti € 2, gratuità di legge). Orario di visita: da martedì a domenica, dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 19.00). Per ulteriori info: 0431/91016; 0431/91035.

Typos 2015 - Convivio, successo per l’inaugurazione. Mostra aperta fino al 13 settembre

Typos 2015 - Convivio, successo per l’inaugurazione. Mostra aperta fino al 13 settembre

Trieste - Straordinario successo di pubblico per l'inaugurazione di TYPOS 2015-CONVIVIO, svoltasi venerdì 4 settembre. L’evento intende onorare la memoria del grafico Marco Stulle.

L’esibizione sposa l’arte di 21 creativi e la cucina di 8 chef stellati in una location del tutto singolare, ovvero 5 container piazzati sulla banchina della marina di Trieste, di fronte alla Stazione Rogers.

Una metaforica “tavolata” di artisti che reinterpreta l’alta cucina attraverso grafica, tipografia, arte, video, design, suono, scrittura, fotografia.

“Nel 2015 si fa un gran parlare di alimentazione – ha spiegato Sara Stulle, presidente dell’associazione – e anche noi, in questa nostra terza edizione della mostra TYPOS, abbiamo voluto farci un pensiero, ma interpretando il concetto del cibo a modo nostro. Così abbiamo chiesto ad otto chef stellati e di altissimo livello di regalarci una delle loro ricette. A quel punto abbiamo dato il via a 21 creativi visionari, nomi di grande valore nel settore, che hanno creduto nel nostro folle progetto e hanno deciso di condividere con noi quest’avventura: nessun limite alla creatività, nessuna regola”.

“Le opere creative che ne sono risultate – meravigliosi gioielli estetici, inaspettate commistioni e, in qualche caso, anche fusioni di più arti – avevano bisogno di una location non ordinaria. Così l’associazione si è impegnata a trovare un modo diverso per esporre i regali di questi artisti: cinque container, prima luoghi destinati al trasporto di merci e cibi, ora contenitori d’arte”.

A coronare la serata l'esibizione live della Jimmy Joe Band.

La mostra rimarrà visitabile fino al 13 di settembre e verranno presto annunciati altri 2 eventi nel programma della mostra.

(Foto Carlo Perazzolo)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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