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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

AndyPrisney e le sue grafiche digitali allo Spazio espositivo EContemporary

AndyPrisney e le sue grafiche digitali allo Spazio espositivo EContemporary

Trieste - S’inaugura, venerdì 17 giugno alle ore 19,  la prima mostra in assoluto delle grafiche digitali di AndyPrisney  pressolo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste e simultaneamente anche nello storico caffè Stella Polare di Trieste.

Punti, linee, superfici, colore e provocazioni….aggiungetevi uno smartphone, una penna grafica e tanta fantasia, questa è la filosofia di Andy Prisney. L’artista crea giornalmente opere essenziali, libere ed ironiche quasi fosse diventata una missione divertente, ma ardua: realizzare un disegno al giorno.

È difficile definire l’artista e le sue opere e non solo perché trattasi di un’artista che non vuole esporsi pubblicamente, ma anche per il mezzo usato e le velate provocazioni che lui fa emergere attraverso i suoi disegni toccando aspetti di carattere culturale, sociale e tecnologico.

Infatti lui opera solo attraverso il sistema virtuale e queste mostre, che lo obbligano a presentarsi concretamente almeno attraverso i suoi lavori,  sono una novità assoluta per il pubblico, ma soprattutto per l’artista stesso. Mostra a cura di Massimo Cappellotto.

Spazio Espositivo EContemporary

(Elena Cantori Contemporary) Via Crispi, 28 – Trieste - tel.+39-3287349711

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.- www.elenacantori.com

orario estivo: dal giovedì  al sabato dalle 17 alle 20 o su appuntamento.

 

“Nodo Atelier” di Ceolan Puppo e Franceschinis domani all’Atelier Home

“Nodo Atelier” di Ceolan Puppo e Franceschinis domani all’Atelier Home

Trieste – S’inaugura domani alle ore 19, negli spazi di Atelier Home Gallery a Palazzo Panfili- via della Geppa 2 - la mostra collettiva “Showcase di wood art handmade”, che resterà aperta fino al 20 giugno. Le opere esposte portano il nome di Michele Ceolan, Tatiana Puppo e Lorenzo Franceschinis.

Tre figure provenienti da diversi campi professionali che hanno deciso di lavorare in parallelo sulla materia viva qual è il legno, per realizzare forme delicate d’arte e d’arredo ogni volta uniche e irripetibili.

“Ogni albero porta con se la testimonianza di tutti gli eventi che ne hanno condizionato la struttura fino al giorno della morte. Troviamo queste informazioni nelle venature, che creano un tessuto di bellezza quasi ipnotica, unico per irregolarità ed imperfezione.

E’ il tentativo di fermare la storia di un albero all’interno di un’opera che ha portato Nodo Atelier alla tornitura, una tecnica scultorea capace di plasmare il legno nella sua forma più grezza, senza inficiare l’identità. Leggere il legno per ristabilire il contatto con la natura, un fascino che ci spinge a rimuovere strato su strato alla ricerca della parte più intima, l’anima”

Più di venti le opere in esposizione, eterogenee per materiale, tecnica e inserti: pezzi unici fra l’oggetto d’arredo e la scultura, fra cui alcuni si distinguono per la spiccata funzione pragmatica di elementi per la cucina.

Per visitare la mostra dal giovedì - venerdì - sabato dalle ore 18 - 20 o su appuntamento al
+39 348 9278461 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Ultimi giorni dell’esposizione “Canto” di Barbara Stefani

Ultimi giorni dell’esposizione “Canto” di Barbara Stefani

Trieste – Ancora qualche giorno per visitare l’esposizione artistica “Canto” di Barbara Stefani, esattamente fino al 27maggio, alla Casa internazionale delle donne di Trieste, dalle ore 16 alle ore 19.

La personale di Barbara Stefani propone una raccolta di opere dell'ultimo decennio, nelle quali il tema del femminile è leggibile in un percorso carsico. Dalle installazioni in cui la sua presenza è formalmente e concettualmente sottratta -  come nel progetto “Troppo presto Troppo tardi sottrazioni” -  a quelle in cui il corpo sì da nuovamente per tratti, attraverso la trama di un filo di seta, che fora la carta, creando una tensione tra la lacerazione e la volontà, attraverso il legàme, di nuove corrispondenze. Donne ritratte poi, esplicitamente colte, sentite, anzi, ascoltate. Il femminile affiora inequivocabilmente elevando il suo intimo canto.

Per la cura di Elisa Vladilo, gli spazi di accoglienza, formazione e socialità della CID di Trieste, ospitano i lavori di una serie di donne attive nell'ambito della arti visive, della fotografia come dell'illustrazione.

Abbiamo scambiato due battute con Barbara in relazione alla mostra in corso.

Con quale intento hai messo insieme queste opere-...cioè qual è il messaggio che vuoi che passi a chi le guarda?

Esporre, per la cura di Elisa Vladilo, alla Casa internazionale delle Donne di Trieste, mi è sembrata l'occasione giusta per rileggere il mio lavoro dal punto di vista del tema del femminile.

Una presenza che segue un percorso carsico, tra sottrazioni concettuali, “ritratti” ed evocazioni attraverso fili di seta che forano il cartone, creando una tensione tra la lacerazione e la volontà, attraverso la trama, di nuove corrispondenze.

C'è qualcosa di nuovo emotivamente in queste tele rispetto al passato?

Il titolo Canto, scelto assieme a Lucia Lorenzi, psicoterapeuta, alla quale ho chiesto di presentarmi, è sicuramente conseguenza di una elaborazione recente. Con il canto si utilizza uno strumento molto particolare, ovvero l'intero corpo. La metafora di una modalità espressiva così completa, che attraversa tutti i livelli del sentire, mi affascina, oltre che appartenermi. Pragmatismo, passionalità, cuore, elaborazione concettuale, divino… c'è tutto.

A chi la dedichi questa mostra?

Direi al femminile, nel senso di valore. Dunque trasversale. Che possa librarsi sempre di più, sì come un canto.

I tuoi lavori non sono su tele comuni, come mai?

L'uso delle tela non mi è mai appartenuto. Sono rimasta intrigata dalle potenzialità, quanto dalle fragilità della carta. L'attrazione poi per le scatole di cartone (che sono i normali supporti dei miei lavori) deriva dall'infanzia, dal mistero e dall'eleganza dei muri di scatole di calzature dei negozi. La tridimensionalità delle boxes, è esattamente l'urgenza della pittura che vi iscrivo, di attingere ad un ulteriore, più potente, livello di interazione con la realtà del fruitore. Conservando il rigore e la misura della forma. C'è poi il tema del riuso e della valorizzazione, sia dei materiali che dei soggetti.

Sede della mostra Casa internazionale delle donne di Trieste via Pisoni 3, Trieste

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.casainternazionaledonnetrieste.org

http://barbara-stefani.tumblr.com

 

 

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