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Mar12102024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ultimi giorni dell’esposizione “Canto” di Barbara Stefani

Ultimi giorni dell’esposizione “Canto” di Barbara Stefani

Trieste – Ancora qualche giorno per visitare l’esposizione artistica “Canto” di Barbara Stefani, esattamente fino al 27maggio, alla Casa internazionale delle donne di Trieste, dalle ore 16 alle ore 19.

La personale di Barbara Stefani propone una raccolta di opere dell'ultimo decennio, nelle quali il tema del femminile è leggibile in un percorso carsico. Dalle installazioni in cui la sua presenza è formalmente e concettualmente sottratta -  come nel progetto “Troppo presto Troppo tardi sottrazioni” -  a quelle in cui il corpo sì da nuovamente per tratti, attraverso la trama di un filo di seta, che fora la carta, creando una tensione tra la lacerazione e la volontà, attraverso il legàme, di nuove corrispondenze. Donne ritratte poi, esplicitamente colte, sentite, anzi, ascoltate. Il femminile affiora inequivocabilmente elevando il suo intimo canto.

Per la cura di Elisa Vladilo, gli spazi di accoglienza, formazione e socialità della CID di Trieste, ospitano i lavori di una serie di donne attive nell'ambito della arti visive, della fotografia come dell'illustrazione.

Abbiamo scambiato due battute con Barbara in relazione alla mostra in corso.

Con quale intento hai messo insieme queste opere-...cioè qual è il messaggio che vuoi che passi a chi le guarda?

Esporre, per la cura di Elisa Vladilo, alla Casa internazionale delle Donne di Trieste, mi è sembrata l'occasione giusta per rileggere il mio lavoro dal punto di vista del tema del femminile.

Una presenza che segue un percorso carsico, tra sottrazioni concettuali, “ritratti” ed evocazioni attraverso fili di seta che forano il cartone, creando una tensione tra la lacerazione e la volontà, attraverso la trama, di nuove corrispondenze.

C'è qualcosa di nuovo emotivamente in queste tele rispetto al passato?

Il titolo Canto, scelto assieme a Lucia Lorenzi, psicoterapeuta, alla quale ho chiesto di presentarmi, è sicuramente conseguenza di una elaborazione recente. Con il canto si utilizza uno strumento molto particolare, ovvero l'intero corpo. La metafora di una modalità espressiva così completa, che attraversa tutti i livelli del sentire, mi affascina, oltre che appartenermi. Pragmatismo, passionalità, cuore, elaborazione concettuale, divino… c'è tutto.

A chi la dedichi questa mostra?

Direi al femminile, nel senso di valore. Dunque trasversale. Che possa librarsi sempre di più, sì come un canto.

I tuoi lavori non sono su tele comuni, come mai?

L'uso delle tela non mi è mai appartenuto. Sono rimasta intrigata dalle potenzialità, quanto dalle fragilità della carta. L'attrazione poi per le scatole di cartone (che sono i normali supporti dei miei lavori) deriva dall'infanzia, dal mistero e dall'eleganza dei muri di scatole di calzature dei negozi. La tridimensionalità delle boxes, è esattamente l'urgenza della pittura che vi iscrivo, di attingere ad un ulteriore, più potente, livello di interazione con la realtà del fruitore. Conservando il rigore e la misura della forma. C'è poi il tema del riuso e della valorizzazione, sia dei materiali che dei soggetti.

Sede della mostra Casa internazionale delle donne di Trieste via Pisoni 3, Trieste

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.casainternazionaledonnetrieste.org

http://barbara-stefani.tumblr.com

 

 

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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