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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Fiumicello terrà bandiere a lutto finché non sarà raggiunta verità sulla morte di Giulio Regeni

Fiumicello terrà bandiere al lutto finché non sarà raggiunta verità sulla morte di Giulio Regeni

Fiumicello (Ud) - Con una delibera, il Consiglio comunale di Fiumicello ha deciso di mettere bandiere a mezz'asta e listate a lutto sul Municipio e su tutti gli edifici comunali, a cominciare dalle scuole a partire da giovedì 13 ottobre "finché non sarà raggiunta piena verità e giustizia sulla morte di Giulio Regeni”.

Il giovane ricercatore friulano era stato rapito il 25 gennaio 2016 e ritrovato, torturato ed ucciso, il 3 febbraio, alla periferia del Cairo, in circostanze ancora da chiarire.

A decidere il lutto è stata la Giunta Comunale di Fiumicello, paese natale di Giulio Regeni, che ha deciso anche di esporre lo striscione di Amnesty International "Verità per Giulio Regeni" su tutti gli edifici istituzionali presenti sul territorio comunale.

"Ci sentiamo offesi dalla decisione del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza di rimuovere lo striscione dalla facciata del municipio del capoluogo di Regione - spiega il vicesindaco di Fiumicello, Alessandro Dejust - e vogliamo ribadire il nostro impegno contro ogni forma di tortura e di violazione dei diritti umani, come quelle che hanno riguardato Giulio Regeni".

Nella delibera, la Giunta comunale sostiene di ritenere "doveroso e necessario" riaffermare che "il diritto allo studio, la libertà di ricerca, le differenze culturali e religiose rappresentano elementi di ricchezza della nostra società e che necessitano di continua, costante e assoluta tutela"."L'intera comunità di Fiumicello è profondamente turbata" dalla tragedia di Giulio Regeni "e si è stretta intorno ai familiari partecipando al loro profondo dolore", ha ricordato l'amministrazione comunale di Fiumicello che ha ritenuto "doveroso e necessario" interpretare "il comune sentimento della cittadinanza in segno di profondo rispetto e di partecipazione a quanto la famiglia sta vivendo in questi mesi" decidendo di esporre le bandiere a mezz'asta e listate a lutto e i manifesti di Amnesty International "Verità per Giulio Regeni".

In questo modo ha anche voluto ribadire "con forza" la richiesta che sia fatta "piena luce sulla angosciosa e oscura vicenda" di Giulio Regeni ribadendo che "i diritti fondamentali dell'essere umano sono valori universali, che simboleggiano un confine invalicabile dell'umanità, oltre il quale vacillano le fondamenta della nostra società".

Nella delibera, inoltre, l'amministrazione comunale di Fiumicello ricorda la posizione di Amnesty International per la quale "qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev'essere respinto" e afferma che "di fronte alla palese e continua violazione dei diritti umani, ogni inerzia significa complicità".

L'esposizione delle bandiere a mezz'asta e degli striscioni gialli di Amnesty International, che è cominciata nel pomeriggio - ha riferito l'assessore comunale Laura Sgubin - sarà completata nella mattinata di venerdì. 

Striscione giallo di Amnesty sul Municipio di Trieste: proteste e rissa in Consiglio comunale

Striscione giallo di Amnesty sul Municipio di Trieste: proteste e rissa in Consiglio comunale

Trieste - Continua a far scalpore la vicenda dello striscione giallo con la scritta “Verità per Giulio Regeni” della campagna di Amnesty, rimosso dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza la settimana scorsa.

Lunedì 10 ottobre alcune centinaia di persone, incuranti della Bora e del freddo, hanno partecipato alle 18.30, a Trieste, alla manifestazione promossa da Amnesty International per protestare contro la decisione del sindaco di togliere lo striscione "Verità per Giulio Regeni" dalla facciata del municipio.

La manifestazione si è svolta davanti alla sede comunale in concomitanza con la riunione del Consiglio che riportava all'ordine del giorno la mozione, a firma dei capigruppo di centrodestra, con la quale si chiedeva la rimozione dello striscione, tolto via dal sindaco Dipiazza prima che l'assemblea municipale si pronunciasse.

I manifestanti hanno sottolineato che il gesto del sindaco non interpreta la volontà e la posizione di migliaia di triestini che hanno chiesto e continueranno a chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni.

Una deputazione di manifestanti ha preso posto tra il pubblico della seduta del Consiglio, che è poi degenerata in uno scontro verbale e fisico.

I manifestanti sono stati espulsi dall'Aula e due vigili urbani - ha riferito l'assessore comunale Pierpaolo Roberti (Lega Nord) - sono rimasti leggermente contusi.

Forti tensioni, con scambio di parolacce, ci sono state anche tra il capogruppo dell'M5S, Paolo Menis, che per primo aveva reso nota la mozione con la quale il centrodestra chiedeva la rimozione dello striscione, e il capogruppo FdI, Claudio Giacomelli, che ha accusato Menis di strumentalizzare sul piano politico l'intera vicenda.

La seduta del Consiglio comunale è stata sospesa per circa mezz'ora. Le tensioni erano cominciate durante la discussione di due distinte mozioni relative all'esposizione di striscioni sulla facciata del municipio: una presentata dal gruppo del Pd, nella quale si chiedeva il ripristino dello striscione su Giulio Regeni, e un'altra della maggioranza di centrodestra.

Proprio durante l'esame di quest'ultima dal pubblico sono cominciati slogan, pesanti accuse agli amministratori comunali e riferimenti alle vicende dei marò. Sono seguite parolacce, tensioni, spintoni, schiaffi e qualche pugno, fino all'intervento degli uomini della Digos e della polizia municipale che hanno allontanato i manifestanti dall'Aula consiliare, con la successiva sospensione dei lavori.

La seduta è poi ripresa con la bocciatura a maggioranza, 25 voti contro e 15 a favore, della mozione presentata dal gruppo del Pd per ripristinare lo striscione giallo con la scritta "Verità per Giulio Regeni" sulla facciata del municipio.

"Dico stop allo sciacallaggio - ha detto il sindaco Dipiazza - perché le polemiche e le strumentalizzazioni hanno offeso e stanno offendendo la memoria di questo ragazzo e la sua famiglia, alla quale esprimo tutta la mia solidarietà".

Petizione popolare promossa dal mondo associativo per sollecitare una legge su migranti

Petizione popolare promossa dal mondo associativo per sollecitare una legge su migranti

Trieste - Si svolgerà il 21 ottobre a Roma la Tavola Rotonda organizzata dal Movimento Adulti scout cattolici italiani dal titolo “Dov’è tuo fratello?”. L’incontro sarà ospitato nel pomeriggio presso la Camera dei Deputati - Palazzo Montecitorio - Sala del Mappamondo.

L’incontro è finalizzato alla consegna delle firme che sono state raccolte il 2 ottobre su tutte le Piazze d’Italia. Chi lo desidera può ancora firmare sul sito di petizioni Change.org.

“Sei sono i punti messi a fuoco dalla petizione - ha sottolineato Liliana Toscani, segretaria del Masci regionale, nel presentare l’iniziativa - ma due sono i punti che a mio avviso interpellano le capacità e la volontà politica della nostra società: garantire accoglienza degna e rispettosa a chi approda nel nostro paese; progettare e realizzare veri percorsi di integrazione”.

“La petizione ha lo scopo di invitare i cittadini a riflettere su questo difficile problema, in termini non di paura e chiusura, ma di apertura verso un società che si trasforma e può affrontare positivamente questa sfida epocale, e  nel contempo sostenere le associazioni che già operano sul campo. Ovviamente la petizione e una firma non risolvono un problema così complesso e divisivo, ma ci chiedono una scelta di campo, a cui come cittadini e per chi crede come cristiani  non possiamo sottrarci”.

I sottoscrittori della petizione popolare si richiamano ai principi sanciti dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, che considera il riconoscimento della dignità di tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo e ritiene il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani quale causa di atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani siano liberati dall’oppressione e dal bisogno è la più alta aspirazione dell’uomo.

Sono convinti, inoltre, che è urgente intervenire per mettere fine all’ormai quotidiana strage di donne, di uomini, e bambini alla disperata ricerca di pace e dignità.

La petizione si rivolge al Parlamento e al Governo Italiano e al Parlamento Europeo affinché, ciascuno per le proprie competenze, si impegni:

1.     ad individuare corridoi umanitari sicuri per consentire il transito ai migranti vittime di guerre, persecuzioni, catastrofi e dittature;

2.     a garantire un’accoglienza degna e rispettosa dei diritti della persona;

3.     ad accelerare le procedure di identificazione e definizione delle richieste di asilo, al fine di ridurre al minimo la permanenza nei centri di concentrazione dei migranti;

4.     a far superare, a livello europeo i vincoli del Regolamento di Dublino;

5.     a progettare e realizzare veri percorsi di integrazione.

6.     a realizzare interventi politici/economici nelle nazioni di partenza dei migranti.

Qui il LINK dove è possibile depositare la propria firma.
 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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