Una fiaccolata di studenti e città insieme contro il terrore
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- Pubblicato Venerdì, 20 Novembre 2015 15:28
- Scritto da Timothy Dissegna
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Gorizia - Parigi ma non solo: in Libano, Siria, Iraq e altri Paesi attentati terroristici stanno causando migliaia di vittime. In loro ricordo, le associazioni universitarie dell’università di Trieste con sede a Gorizia, in collaborazione con i licei della città, propongono un Flash Mob per Domenica 22 Novembre a partire dalle ore 19.00.
Sarà un corteo che, partendo da piazza Municipio, muoverà verso Piazza della Vittoria e si stringerà a formare il simbolo della Pace, illuminato dai ceri che ognuno dei partecipanti porterà con sè. Attesa anche una rappresentanza della giunta comunale, per tenere un discorso per l’occasione.
L'iniziativa sarà anche social, con la possibilità per chiunque vorrà esprimere il proprio pensiero di farlo anche sul web, attraverso l’hashtag #GoForPeace. Per l'occasione, si chiede ai partecipanti di vestirsi di nero, muniti di cero e accendino.
Dopo il ritrovo di fronte al Municipio, alle 19.30 il corteo si muoverà verso via Mazzini (utilizzando unicamente le zone pedonabili in modo da non intralciare il traffico) e, alle 20.00, è previsto l'arrivo in Piazza della Vittoria e il discorso della rappresentanza comunale.
Gli organizzatori invitano a partecipare all’evento tutta la cittadinanza oltre che le associazioni universitarie, il corpo docenti, gli uffici stampa e tutti i media. Ulteriori informazioni sulla pagina FB dell'evento #GoForPeace.
Ai margini delle città: emergenza profughi in FVG
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- Pubblicato Lunedì, 16 Novembre 2015 10:11
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - La terribile strage terroristica di venerdì 13 novembre a Parigi ha scatenato reazioni di sconcerto tra i cittadini. Il Friuli Venezia Giulia non fa eccezione.
Da parte loro, le istituzioni si sono fatte portavoce del lutto esponendo bandiere a mezz’asta e proponendo sobrie manifestazioni di solidarietà.
Torna di attualità estrema la situazione dei flussi di persone in fuga dai teatri di guerra, che interessano in prima battuta le regioni di confine, via mare e via terra, come la nostra.
A prescindere da ogni altra considerazione - sono molte le reazioni improntate a chiusura e pregiudizio - a norma di legge chiunque arrivi nel nostro Paese ha diritto ad una modalità di vita dignitosa, nel rispetto delle norme di sicurezza.
Il decreto legislativo 18/08/2015 n° 142, divenuto esecutivo il 30/09/2015, impone agli amministratori di provvedere immediatamente alla sicurezza dei richiedenti asilo: “Le misure di accoglienza di cui al presente decreto si applicano dal momento della manifestazione della volontà di chiedere la protezione internazionale”. Inoltre l’art. 11 comma 1 dello stesso decreto legislativo dà la facoltà alle Prefetture di reperire altri stabili da destinare all’accoglienza, qualora le strutture disponibili non siano più sufficienti.
L’accoglienza diffusa che viene segnalata come buona pratica del Friuli Venezia Giulia è una strada da seguire ma riguarda solamente una parte dei profughi e richiedenti asilo che arrivano sempre più numerosi in Regione e il cui numero è previsto in aumento.
Se ci sono comuni - come Palmanova - che hanno organizzato programmi di accoglienza efficienti corredati pure da lavoro socialmente utile, esistono tuttavia realtà, drammatiche e poco conosciute, di persone che vivono in precarietà estrema in tendopoli, accampamenti di fortuna, edifici abbandonati: e questo nelle città capoluogo.
Le giornate autunnali ancora miti fanno sì che la situazione non degeneri. Quando arriverà l’inverno, garantire un luogo riparato alle centinaia di profughi diventa essenziale.
Sono molte le associazioni di volontariato che si danno da fare per supplire alle necessità primarie dei migranti e segnalare alle autorità le emergenze. Caritas diocesane, Scout, parrocchie, ed anche gruppi di cittadini che si mobilitano spontaneamente.
Come la “Rete Solidale di Pordenone” che venerdì 13 ha lanciato una raccolta di firme per sollecitare una soluzione al problema dell’accampamento nel parco di San Valentino, alle porte del centro città.
Proprio ieri - domenica 15 novembre - finalmente il Comune e la Prefettura hanno trovato una sistemazione ai quasi 60 profughi, spostati ora in un hotel a Piancavallo.
Nella foto, tratta dal profilo fb dell'assessore comunale all'Ambiente Nicola Conficoni, quel che resta dell’accampamento nel parco di San Valentino, che ora resterà chiuso alcuni giorni per la pulizia e la manutenzione.
Resta alta l’attenzione al tema del flusso di persone che tentano di fuggire da zone martoriate da bombardamenti e rastrellamenti. La solidarietà e la sicurezza necessarie per gestirlo costituiscono una sfida per le amministrazioni locali, che non possono tuttavia essere lasciate sole.
Per un quadro generale sulla situazione, segnaliamo anche un articolo su meltingpot uscito la scorsa settimana e curato dal gruppo "Refugees Welcome to Italy FVG”: “La non accoglienza in Friuli Venezia Giulia: un quadro drammatico”
A Pordenone la città si mobilita a favore di una cultura del rispetto e della collaborazione uomo-donna
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- Pubblicato Venerdì, 13 Novembre 2015 09:30
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - In città, dopo i tragici fatti di cronaca di quest’anno che hanno visto purtroppo come vittime prevalentemente le donne, si sta creando un vasto movimento di opinione per stabilire una cultura basata sul rispetto e la collaborazione.
L’obiettivo che ci si propone è quello di coinvolgere in prima battuta gli uomini, a sottolineare che la violenza di genere non è una fatalità su cui le donne si piangono addosso ma una realtà che fa male a tutti, maschi e femmine.
In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, è in preparazione in questi giorni al teatro Verdi un evento speciale che oltrepasserà i confini della città, presentandosi come unico e originale in regione.
La manifestazione è promossa su iniziativa dello stesso Teatro assieme a Carta di Pordenone (il protocollo di intesa “Media e rappresentazione di genere”) ed altre istituzioni e organismi del territorio fra i quali il Comune e la Provincia di Pordenone, con il coinvolgimento attivo degli studenti e insegnanti delle scuole superiori della provincia.
Tutti i dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa in programma il 20 novembre e già nei prossimi giorni attraverso la diffusione capillare di cartoline con il programma delle iniziative, fra le quali sta suscitando particolare attesa il video-spot firmato dal regista friulano Alberto Fasulo, vincitore nel 2013 del Festival internazionale di Roma, e del quale è da qualche settimana nelle sale cinematografiche “Genitori”.
“Sostenere una nuova cultura affinché la parità e il rispetto tra generi radichi profondamente nei comportamenti quotidiani – ha detto la direttrice del Teatro Comunale Emanuela Furlan, che coordina il progetto - significa lavorare alla prevenzione del fenomeno. E per attivare una nuova cultura è necessario incidere non solo sulla consapevolezza delle donne ma anche e soprattutto su quella degli uomini a cui sono dedicate le iniziative di quest’anno".
All'iniziativa hanno aderito il Pordenone Calcio e il Pordenone Rugby: oltre a partecipare agli eventi, i calciatori della prima squadra indosseranno la maglia che dice no alla violenza nel corso della partita di domenica 15 novembre in programma alle 15 nello stadio della città. Analogo impegno per il Pordenone Rugby in occasione dei prossimi impegni sportivi programmati in queste settimane
Intanto, il palco del teatro si è trasformato in un set cinematografico, con gli attori e le comparse scelti da Fasulo per il video, che sarà pronto per il 25 novembre e sarà poi diffuso attraverso vari canali.
Il video, uno spettacolo, un flash mob, incontri, il coinvolgimento di chiunque lo vorrà attraverso videotestimonianze: sono numerose e si arricchiscono ogni giorno le iniziative in cantiere in un territorio intero che intende ribadire il no alla violenza.
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