Profughi siriani intrappolati tra Croazia e Slovenia: Human Rights Watch li ha incontrati
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Martedì, 20 Ottobre 2015 22:06
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Slovenia - "Siamo bloccati tra due confini. Non possiamo entrare in Slovenia e non ci è permesso di tornare in Croazia. Ci dicono che non è di loro competenza".
Hadi, profugo dalla Siria, trema di freddo. Ha spiegato di essere rimasto bloccato per quasi 20 ore, esposto a pioggia e gelo nella terra di nessuno tra la Croazia e il confine sloveno.
È la giornalista di Human Rights Watch Lydia Gall, che si è recata sul posto, a raccontare la sua storia: "Ho incontrato Hadi ieri sera, insieme a centinaia di altri migranti e dei richiedenti asilo, tra cui molte donne e bambini, che sono stati trasferiti dal campo croato di Tavornik nella mattinata del giorno prima".
Gli agenti di polizia di frontiera non sanno per quanto tempo i profughi dovranno restare letteralmente congelati in questo limbo.
"La drammaticità della situazione - scrive Lydia Gall - è emersa in tutta la sua crudezza quando ho visto alcuni bambini che bruciavano un orsacchiotto di peluche per riscaldarsi. Non c'è alcun riparo, e i rifugiati e i volontari mi hanno detto che il cibo e l'acqua non sarebbero arrivati fino al tardo pomeriggio, quando gli aiuti sarebbero stati ammessi nel campo".
"Mohammed, anche lui proveniente dalla Siria, è stato separato dalla moglie e dai due figli in mezzo al caos degli autobus che hanno portato i profughi al punto di smistamento in Slovenia. Non ha idea di quando e dove li avrebbe rivisti. Un altro siriano, Alì, mi ha detto che era scioccato e che non poteva immaginare che questo potesse accadere in Europa".
"A quanto pare, è possibile - scrive Human Rights Watch. - Negli ultimi mesi, sono stata testimone di come la chiusura a cascata delle frontiere nei Balcani lasci migliaia di persone, tra cui molti bambini con le loro famiglie, assolutamente sulla strada, esposti alle intemperie".
L'Ungheria ha chiuso le frontiere con la Croazia il 16 ottobre, un mese dopo aver chiuso il confine con la Serbia. I fuggiaschi provenienti dalla Croazia allora hanno cercato di passare il confine sloveno. Ma la Slovenia ha detto di voler ammettere solo le persone che sarebbero state accolte dall'Austria. L'Austria da parte sua ha dichiarato di non essere in grado di accogliere altri profughi. Lunedì 19 la Croazia, a sua volta, ha chiuso i valichi di frontiera con la Serbia, lasciando migliaia di persone intrappolate sotto la pioggia e nel fango.
"Quello che sta accadendo alle frontiere europee - afferma HRW - è direttamente correlato al fatto che i leader europei, nonostante numerosi vertici e riunioni di alto livello, ancora non sono d'accordo per un approccio comune e coordinato per affrontare la crisi".
Nella foto di Lydia Gall (Human Rights Watch) i profughi trovano riparo in un posto di frontiera tra Croazia e Slovenia.