Incontro con la danzatrice Marta Bevilacqua per raccontare storie di donne straordinarie
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- Pubblicato Giovedì, 12 Marzo 2015 16:11
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Un viaggio tra danza e cultura del corpo per raccontare storie di donne straordinarie che hanno fatto di loro stesse delle vere opere d’arte, da Isadora Duncan a Martha Graham, da Carolyn Carlson a Pina Bausch o Marina Abramovic, solo per citarne alcune.
Intende esplorare l’universo femminile dall’osservatorio privilegiato della danza il prossimo appuntamento di Calendidonna, il cartellone di iniziative promosso fino a fine mese dal Comune di Udine intorno all’8 marzo, festa internazionale della donna.
Giovedì 12 alle 18.30, nell’ex Oratorio del Cristo in Largo Ospedale Vecchio 10, infatti, la Civica Accademia Nico Pepe di Udine presenta un incontro con Marta Bevilacqua, danzatrice, coreografa e componente della compagnia di danza contemporanea Arearea oltre che docente alla stessa Nico Pepe.
Insieme a lei, ad affrontare questo insolito viaggio, anche la critica teatrale e di danza, giornalista e a sua volta danzatrice, Fabiana Dallavalle.
Attraverso video e filmati con grandi protagoniste della danza del XX secolo, il pubblico avrà l'occasione di osservare frammenti di vere e proprie opere d'arte per portare agli occhi, e forse al cuore, le rappresentazioni di un corpo femminile che è esso stesso opera d'arte. Utilizzando una chiave di lettura che fa riferimento alla filosofia e grazie all'apporto delle immagini, Bevilacqua cercherà di raccontare come il corpo (quello di tutti) sia stato il foglio sul quale si sono riversate negli anni, ideologie, religioni, mode.
Marta Bevilacqua, ormai conosciutissima al pubblico friulano, ma non solo, forma e affina la sua passione per la danza contemporanea a Parigi così come frequentando l'Accademia Isola Danza a Venezia diretta proprio dalla grande Carolyn Carlson. È in questa occasione che incontra i più importanti artisti della scena contemporanea internazionale come, ad esempio, Wim Vandekeibus, Joseph Nadj, Raffaella Giordano e la stessa Carlson. Dopo la laurea in Filosofia a Venezia con Umberto Galimberti, Marta consegue il Master in Comunicazioni e Linguaggi non Verbali di cui oggi è riferimento per l’Area della Performance. Ha lavorato in Italia con Ersilia Danza, Naturalis Labor, Balletto Civile, AdArte e realtà di formazione per ragazzi tra le quali TPO, teatro di Piazza e d'Occasione di Prato, CSS teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia. Il lavoro con gli attori la porta spesso ad essere coinvolta in produzioni di prosa per consulenze coreografiche. Collabora in Indemoniate, per la regia di Massimo Somaglino, Metti in salvo il tesoretto, con Gianrico Tedeschi, e diverse altre realtà teatrali emergenti. Coreografa anche l'opera Orfeo ed Euridice per la prima assoluta a Martina Franca sulla regia di Toni Cafiero.
Ultima sua fatica, nel 2014, con Arearea crea il progetto “Ruedis- ruote di confine”, co-prodotto da Mittelfest, spettacolo di danza urbana itinerante in occasione del centenario della prima guerra mondiale.
La partecipazione all’incontro è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni è possibile contattare la segreteria della “Nico Pepe” telefonando allo 0432 504340 o inviando una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Festival di Danza: ricco programma al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Mercoledì, 11 Marzo 2015 23:57
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Come nasce l’idea di un Festival di Danza, nell’ambito dell’attività del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia? In realtà è l’evoluzione molto naturale di una tradizione ed un’attività che appartiene fortemente allo Stabile e al suo pubblico.
La rassegna si è aperta il 10 marzo con le stelle del New York City Ballet, e seguirà con una sensazionale Biancaneve del Ballet Preljocaj, chiuderà con l’Hubbard Street Dance Chicago il 23 aprile.
Il Presidente dello Stabile regionale Miloš Budin, il direttore Franco Però – a cui per l’occasione si sono affiancati Roberto Cocconi, direttore artistico e Valentina Saggin danzatrice della Compagnia Arearea di Udine e Valentina Magnani assieme a Claudio Puja direttori artistici del Danceproject Festival organizzato dall’ ACTIS di Trieste – hanno presentato ufficialmente il TS Danza 1.0 - Primavera 2015.
La danza, tradizionalmente, ha sempre fatto parte dei cartelloni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – hanno spiegato direttore e presidente – con appuntamenti di assoluta qualità (dai Momix che hanno portato a Trieste quasi tutte le loro produzioni, a Mikhail Baryshnikov che lasciò un’emozione indimenticabile negli anni Novanta).
Era la stagione 2005-2006, quando si pensò per la prima volta ad una proposta “strutturata”, un vero “cartellone Danza” parallelo alla fondamentale programmazione di Prosa.
L’iniziativa ebbe da subito un riscontro più che positivo e fino ad oggi lo Stabile ha sempre offerto un programma di alto livello artistico e di ampio respiro, evitando di costringersi in rigorosi confini di stile o repertorio, ma anzi, guardando a coreografie ed ensemble classici e moderni, dal sapore folkloristico o sgorgati dalle più diverse esperienze internazionali: dall’assoluta perfezione di tante edizioni del Roberto Bolle & Friends, all’innovazione dei Pilobolus, dal tango di Miguel Angel Zoto al rigore della Martha Graham Dance Company o alla raffinatezza di Eleonora Abbagnato
Nel 2015, dopo 10 anni, si è scelto di “celebrare” questo traguardo e premiare la maturità del pubblico con una proposta ancor più completa, articolata in forma di Festival.
Il TS Danza 1.0 - Primavera 2015, questa l’intitolazione scelta, si terrà dunque a Trieste fra il 10 marzo e il 24 aprile 2015 e intreccerà la grande danza internazionale all’inedita presenza di compagnie più piccole ma interessanti per la sperimentazione dei loro linguaggi, per l’appassionata dedizione e la tecnica dei loro componenti.
Il Festivalsi è aperto con il Gran Galà di danza con le stelle di New York. Il 18 e 19 marzo sarà la volta di un ensemble che, pur nel rigore della danza classica, è sinonimo di ironia: Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, che doneranno al Festival una vera chicca, una coreografia in prima italiana. Si tratta della loro personale versione del Don Quixote, danzato sulle musiche di Ludwig Minkus e sulla coreografia di Marius Petipa e Alexander Gorsky. È giusto parlare della loro “personale versione”, perché nulla è usuale in questa compagnia statunitense, composta da soli uomini che danzano “en travesti”.
La punta di diamante di TS Danza 1.0 si raggiungerà il 25 e 26 marzo con una prestigiosa compagnia internazionale: il Ballet Preljocaj con Biancaneve. Angelin Preljocaj, fondatore dell’ensemble e straordinario coreografo, si muove in un universo estetico e tecnico complesso e ricchissimo, fra classico e contemporaneo, che si esprime appieno in questo balletto, più vicino alla fiaba noir dei Fratelli Grimm che a Disney, su un meraviglioso tessuto di musiche selezionate dal corpus delle sinfonie di Mahler. Sensazionali i danzatori, la loro intensità, la regia e l’accuratezza dello spettacolo che coinvolge ogni tipo di pubblico e di cui restano assolutamente memorabili alcuni momenti, davvero magici, come il ballo della Matrigna allo specchio e l’acrobatica, sorprendente entrata in scena dei sette nani.
Un’altra prima nazionale sarà presentata il 28 marzo alla Sala Assicurazioni Generali: Oratorio per Eva creazione che Roberto Zappalà – coreografo e regista italiano di grande originalità e talento – dedica alla figura simbolica di Eva. L’Eva biblica, al contempo prima donna e madre dell’umanità, diventa, senza soluzione di continuità, la danzatrice che la porta in scena e la donna di oggi. Lo spettacolo è in collaborazione con il DanceProject Festival organizzato dall’ACTIS di Trieste: un modo per lo Stabile per fare sistema con altre realtà del territorio, anche nel settore della danza.
Ancora una compagnia straniera di danza contemporanea è protagonista il 14 aprile: Ballet Boyz che presenta Mesmerics e The Murmering, lavori interessanti e attesi, commissionati a due “punte di diamante” della coreografia contemporanea anglosassone, rispettivamente Christopher Wheeldon ed Alexander Whitley.
Sarà poi la volta della compagnia udinese Arearea che dal 15 al 19 aprile presenterà con cadenza praticamente quotidiana alcuni suoi premiati e affascinanti lavori contemporanei. Il primo, il 15 aprile sarà Box_Two, affascinante installazione coreografica con due danzatori e musica dal vivo che affronta il tema delle interazioni tra gli individui, che producono la società. Non si terrà in uno spazio convenzionale, perciò il luogo dello spettacolo verrà comunicato nei prossimi giorni,a fronte di una serie di sopralluoghi.
La stessa compagnia presenterà il 16 e il 17 nella più adeguata e raccolta cornice della Sala Bartoli l’attualissimo Innesti_il corpo tecnico, coreografia di Marta Bevilacqua che ne è anche interprete con Anna Giustina e Valentina Saggin. Il 18 aprile eseguirà ancoraabout:Blank, uno studio sull’immediatezza e l’essenzialità della danza di e con Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar, Roberto Cocconi.
Conclusione in grande stile per Arearea, il 19 aprile con una serata dedicata a soli: in prima nazionale ammireremo Furioso_primo studio su Orlando, seguito da God, don't save the Queen e da Schnurrbart, Friz secondo Lou.
Coronerà il primo Festival di Primavera – il 24 aprile – la raffinata esibizione della Hubbard Street Dance Chicago fondata da Lou Conte nel 1977 e cresciuta come una delle compagnie di danza contemporanea più prestigiose del Nord America, oggi rappresenta uno dei massimi punti di riferimento nel panorama della danza americana e continua ad imporsi per l’eccellenza artistica dei suoi componenti, per il suo carattere di innovazione e per il suo ricchissimo repertorio internazionale. A Trieste danzeranno coreografie di Jirí Kylián, Nacho Duato, Alejandro Cerrudo ed un lavoro fresco di debutto di Kyle Abraham.
Per TS Danza 1.0 è stato scelto opportunamente un periodo in cui, in città e in regione, l’offerta di danza è più bassa rispetto a quanto accade d’inverno: una programmazione concentrata nel tempo e di alto livello si spera possa attrarre pubblico da tutto il territorio e dai Paesi vicini.
I biglietti di alcuni balletti come Biancaneve sono già in vendita presso i consueti circuiti e punti vendita dello Stabile regionale. Ulteriori informazioni sul sito del teatro www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
Declassamenti dei teatri regionali: tocca al Bobbio di Trieste. Appello al pubblico e alla città
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- Pubblicato Martedì, 10 Marzo 2015 22:24
- Scritto da Cristina Degrassi
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Trieste - Martedì 10 marzo 2015, alle ore 11 e 30, si è svolta presso il teatro Bobbio di Trieste la conferenza stampa indetta dalla presidente Livia Amabilino, per presentare agli organi di stampa e non solo, le decisioni del Ministero riguardo al declassamento del teatro Bobbio - La Contrada a “impresa di produzione teatrale”.
Presente alla conferenza il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che si è espresso con solida contrapposizione alla decisione ministeriale, invocando a sostegno del teatro una forte presa di posizione della realtà politica triestina che coinvolga anche associazioni, fondazioni e il pubblico di Trieste.
“Un pubblico attento e numeroso da ormai quasi quarant'anni, che con la sua presenza ha fatto la storia della Contrada”: così la presidente Livia Amabilino, che ci tiene a sottolineare come questa sconfitta sia, sì terribile per la Contrada e per il suo personale, ma anche per l'intera città e per la regione.
La presidente aggiunge che la struttura artistica triestina ha deciso di fare ricorso nell'intento di ribaltare la decisione ministeriale e ottenere giustizia. Ritiene anche corretto rilevare che il cambiamento è comprensibile e naturale soprattutto in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, ma che se un taglio è necessario si debba tagliare lì dove, in realtà, c'è un reale esubero.
La dirigenza ministeriale, osserva la presidente, conta più di una decina di membri che guadagnano cifre di centonovantamila euro l'anno di stipendi cadauno. Viene spontaneo chiedersi come mai i tagli non vengano effettuati, in primis, a quei livelli.
In ballo c'è il contributo Fus che nel 2014 per la Contrada si aggirava sui 480mila Euro, nonché l'apporto degli enti locali. È ovvio che laddove questa decisione ministeriale trovasse conferma sul campo, per il teatro, nelle stagioni a venire, si creerebbe un'enorme difficoltà.
La presidente ci tiene comunque a rassicurare i 3000 abbonati del Bobbio, confermando che in questa stagione non ci saranno cambiamenti e gli appuntamenti teatrali rimarranno inalterati.
In sala arriva il contributo telefonico di Ariella Reggio, impegnata in teatro a Torino, che racconta di quanto si sia lavorato in questi ultimi 39 anni per affermare a Trieste la realtà artistica della Contrada, che notoriamente vide la stessa Reggio tra i suoi fondatori assieme a Orazio Bobbio, Francesca Macedonio e Lidia Braico. L'applauso in sala scatta spontaneo per l'attrice triestina che ormai da anni è estremamente apprezzata a livello nazionale.
Il direttore organizzativo Diego Matuchina dà il suo apporto tecnico alla relazione dando alcuni numeri riguardanti la gestione teatrale e ribadisce che oltre ai tremila abbonamenti con nome e cognome (non gruppi o associazioni) ci siano stati nel 2014 più di quarantamila presenze tra il teatro Bobbio e il più piccolo teatro Dei Fabbri (peraltro creatura della Contrada), gli incassi per produzioni e ospitalità sono stati di quasi 600mila Euro. E sottolinea che questi incassi sono un servizio che la realtà triestina traduce in stipendi, tasse e oneri previdenziali.
Nella conferenza stampa sono intervenute anche diverse rappresentanze dei numerosi lavoratori della Contrada: da Sara del Sal (ufficio stampa) a Enza De Rose (Teatro Ragazzi) che hanno espresso il loro stupore e la loro incredulità rispetto alla decisione ministeriale.
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