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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Declassamenti dei teatri regionali: tocca al Bobbio di Trieste. Appello al pubblico e alla città

Declassamenti dei teatri regionali: tocca al Bobbio di Trieste. Appello al pubblico e alla città

Trieste - Martedì 10 marzo 2015, alle ore 11 e 30, si è svolta presso il teatro Bobbio di Trieste la conferenza stampa indetta dalla presidente Livia Amabilino, per presentare agli organi di stampa e non solo, le decisioni del Ministero riguardo al declassamento del teatro Bobbio - La Contrada a “impresa di produzione teatrale”.

Presente alla conferenza il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che si è espresso con solida contrapposizione alla decisione ministeriale, invocando a sostegno del teatro una forte presa di posizione della realtà politica triestina che coinvolga anche associazioni, fondazioni e il pubblico di Trieste.

“Un pubblico attento e numeroso da ormai quasi quarant'anni, che con la sua presenza ha fatto la storia della Contrada”: così la presidente Livia Amabilino, che ci tiene a sottolineare come questa sconfitta sia, sì terribile per la Contrada e per il suo personale, ma anche per l'intera città e per la regione.

La presidente aggiunge che la struttura artistica triestina ha deciso di fare ricorso nell'intento di ribaltare la decisione ministeriale e ottenere giustizia. Ritiene anche corretto rilevare che il cambiamento è comprensibile e naturale soprattutto in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, ma che se un taglio è necessario si debba tagliare lì dove, in realtà, c'è un reale esubero.

La dirigenza ministeriale, osserva la presidente, conta più di una decina di membri che guadagnano cifre di centonovantamila euro l'anno di stipendi cadauno. Viene spontaneo chiedersi come mai i tagli non vengano effettuati, in primis, a quei livelli.
 
In ballo c'è il contributo Fus che nel 2014 per la Contrada si aggirava sui 480mila Euro, nonché l'apporto degli enti locali. È ovvio che laddove questa decisione ministeriale trovasse conferma sul campo, per il teatro, nelle stagioni a venire, si creerebbe un'enorme difficoltà.

La presidente ci tiene comunque a rassicurare i 3000 abbonati del Bobbio, confermando che in questa stagione non ci saranno cambiamenti e gli appuntamenti teatrali rimarranno inalterati.

In sala arriva il contributo telefonico di Ariella Reggio, impegnata in teatro a Torino, che racconta di quanto si sia lavorato in questi ultimi 39 anni per affermare a Trieste la realtà artistica della Contrada, che notoriamente vide la stessa Reggio tra i suoi fondatori assieme a Orazio Bobbio, Francesca Macedonio e Lidia Braico. L'applauso in sala scatta spontaneo per l'attrice triestina che ormai da anni è estremamente apprezzata a livello nazionale.

Il direttore organizzativo Diego Matuchina dà il suo apporto tecnico alla relazione dando alcuni numeri riguardanti la gestione teatrale e ribadisce che oltre ai tremila abbonamenti con nome e cognome (non gruppi o associazioni) ci siano stati nel 2014 più di quarantamila presenze tra il teatro Bobbio e il più piccolo teatro Dei Fabbri (peraltro creatura della Contrada), gli incassi per produzioni e ospitalità sono stati di quasi 600mila Euro. E sottolinea che questi incassi sono un servizio che la realtà triestina traduce in stipendi, tasse e oneri previdenziali.

Nella conferenza stampa sono intervenute anche diverse rappresentanze dei numerosi lavoratori della Contrada: da Sara del Sal (ufficio stampa) a Enza De Rose (Teatro Ragazzi) che hanno espresso il loro stupore e la loro incredulità rispetto alla decisione ministeriale.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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