Imprese ad alto coefficiente di ricerca e sviluppo: in FVG da marzo quattro iscritte al Registro Speciale
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- Pubblicato Mercoledì, 29 Luglio 2015 15:23
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Con l’approvazione della legge Investment Compact, in vigore dal 24 marzo 2015, le piccole e medie imprese ad alto coefficiente di ricerca e sviluppo finalizzate a ideare prodotti e servizi all’avanguardia hanno avuto accesso, in presenza di determinati requisiti, a molte delle agevolazioni previste per le startup innovative.
Il 27 luglio, a circa quattro mesi dalla legge che ha previsto questa nuova categoria di imprese, sono quattro le società che si sono iscritte nel Registro Speciale a loro dedicato nel sistema camerale del Friuli Venezia Giulia. Ecco quali sono e cosa fanno.
Pontarolo Engineering ha sede a San Vito al Tagliamento (Pordenone). Realizza sistemi e tecnologie per l’edilizia innovativa ad alta sostenibilità energetica.
È di Pordenone Lunghezza d’onda, una società che progetta e sviluppa soluzioni di realtà virtuale per le aziende.
Modefinance, di Trieste, opera come agenzia di rating del credito e si è specializzata nella valutazione delle società internazionali legate alla new economy e al digitale.
Card Tech, di Udine, è un’azienda che ha ideato, sviluppato e brevettato dispositivi dotati di sensore biometrico per accertare l’identità dei titolari attraverso la verifica dell’impronta digitale.
Open data, Insiel porta a Udine esperti del settore da tutta Italia per raccontarne le frontiere
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- Categoria: Scienza e tecnologia
- Pubblicato Martedì, 30 Giugno 2015 22:35
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - Sono uno dei temi più discussi negli ultimi anni, ma al tempo stesso tra i meno chiari da comprendere: gli open data. Dalla TED conference nel 2009 di Tim Barness Lee, il "padre" di internet, che per prima accese l'attenzione su questi elementi della rete fondamentali, a oggi sono stati compiuti grandi passi in avanti.
Proprio in questa direzione, si sono mossi Insiel S.p.A. e la Regione, con il seminario dedicato agli open data svoltosi nella mattinata di martedì 30 giugno, presso l'Auditorium della Regione nella sua sede udinese: “Open Data, creare 'catene di valore' tra PA, Imprese e Cittadini”, moderato dal giornalista Sergio Mestrello.
Dopo gli auspici del Presidente di Insiel, Simone Puksic, "La nostra regione può competere con la Silicon Valley" ha detto "ma dobbiamo cambiare la nostra mentalità, liberando i dati", il testimone è passato al primo degli i.portanti ospiti invitati: Ernesto Belisario, uno dei primi avvocati in Italia a unire gli open data con il diritto.
Ma perché questi si legano? Perché la pubblica amministrazione, uno dei soggetti a cui è maggiormente richiesto di rendere pubblici i propri dati, può agire solo se c'è una legge che la vincola. E oggi, ha spiegato, i cittadini hanno la consapevolezza del valore che queste informazioni hanno, anche se ancora le iniziative su questo fronte sono per opera "magnanima" di singoli politici o giunte, negando così al cittadino ogni diritto su di essi.
Bisogna allora capire cosa c'è dietro a questi dati e, a questo proposito, Giovanni Menduni del Politecnico di Milano ha raccontato la “fabbrica” da cui escono. Un sistema che va capito, per non cadere nell'errore che gli open data servono per spiare la PA, bensì per organizzare un processo di sviluppo: esempi di ciò sono i lavori a cui l'ospite ha lavorato negli ultimi tempi, come “Open Expo” (sui soldi investiti nell'evento milanese), “Soldipubblici” (legato alla spesa pubblica) e “#Italiasicura” (uno studio per conoscere il livello di rischio per la vita nel luogo dove si abita).
Tra le varie tematiche toccate durante la mattinata, centrale è stata quella sollevata dalla professoressa Cristina Martelli dell'Università di Firenze: molti dati non vengono pubblicati perché mancano di qualità. Tra i caratteri che la determinano, c'è la possibilità che le informazioni possano venir integrate con altre fonti, cosa non possibile in Italia e che ostacola non poco il miglioramento del servizio al cittadino.
Scorrendo i nomi e gli argomenti in programma, molto particolare è stato l'intervento di Paolo Omero di InfoFACTORY, che ha progettato l'app per smartphone “Udine Vicina”, arricchita con dati pubblici relativi ai servizi del capoluogo friulano.
Ma anche il mondo del giornalismo può guardare con interesse a questa frontiera: attraverso il software Dataminr, infatti, Twitter segnala ai giornalista possibili scoop attraverso i “tweet” dei suoi utenti; o, ancora, questo può monitorare l'influenza di una notizia sul pubblico che frequentano i social network.
Insieme ai vari altri interventi che si sono succedi, ossia le soluzioni su come rendere “appetibili” i dati pubblici per gli utenti; il racconto dell'app FVG Economy di Alessadro Russo dell'IRES FVG, che rende pubblici i numeri su occupazione e istruzione in regione; le nuove frontiere per le aziende ICT secondo Fbiano Benedetti di beanTech e, infine, le proposte di Insiel per una Open Data Comunity in Friuli Venezia Giulia, la mattinata è stata un appuntamento importante per percorre il proficuo sentiero di Go On FVG, facendo prendere atto ai cittadini del cambiamento: tappa essenziale per progettare una regione, e un'Italia, 2.0.
(Foto di Michela Caputo)
Imprenderò 4.0, una giornata di seminario e workshop per parlare di imprese e tecnologia
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- Pubblicato Lunedì, 22 Giugno 2015 18:34
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - Sono appena sei i posti ancora disponibili che si possono prenotare per il seminario Starting Lean – Lean Start Up, realizzato dal Consorzio Friuli Formazione e in programma giovedì 25 giugno dalle ore 9 alle 18, presso la sede del Consorzio in Viale Palmanova, 1.
L'evento sarà organizzato per promuovere e divulgare informazioni sui servizi e sulle opportunità a sostegno della nuova imprenditorialità, che verranno attivati nell’ambito del progetto “Imprenderò 4.0” e orientare i destinatari a comprendere quale sia il percorso per avviare la propria attività.
Aperto gratuitamente a chiunque sia interessato, questo laboratorio sarà dedicato a chi progetta l’innovazione e gestisce l’incertezza, startupper e imprenditori. Coprirà le basi del Lean Startup, aiutando i partecipanti a rappresentare le proprie idee, rivedere il modello di business e riflettere sul percorso di realizzazione del progetto.
A seguire i partecipanti e a insegnare loro saranno Andrea De Muri, imprenditore e manager con grande esperienza nell’ambito finance e lean thinking, nonché creatore delle Fab Sessions, esperimento di innovativa didattica esperienziale destinata al mondo dell’innovazione e ai creatori di nuovi modelli di business; insieme a Stefano Schiavo, fondatore e partner di Sharazad, società di consulenza in ambito marketing strategico e organizzazione aziendale. Precedentemente manager in Lago, azienda di riferimento nell’innovazione design centered. Ha tenuto lezioni presso business school, università e aziende, mentre attualmente è impegnato nella tipografia letterpress con la startup artigiana Lino’s Type.
Il programma inizierà alle ore 9, con la presentazione del Progetto Imprenderò 4.0, seguito da “Apprendere a creare attraverso l'incertezza. Innovare gestendo l’incertezza: SnowFlakes Game” e “Innovare come una startup. Lean startup e Lean canvas”: due percorsi di imprenditoria 2.0 che hanno sfruttato le nuove tecnologie per emergere e fare fortuna.
Dopo la pausa caffè, si tornerà all'opera alle 11.45 con l'avvio dei lavori di gruppo: “Let’s try it. Formazione di gruppi di lavoro per lavorare su progetti specifici progetti”, “Light Lunch. Lavoro di gruppo sui lean canvas” con l'obiettivo di rappresentare dei progetti partendo dal cliente e condividere idee tra i partecipanti.
Nel pomeriggio spazio agli approfondimenti sul canvas, ossia la tela trasparente per disegnare e tracciare immagini con il linguaggio HTML5: alle 15.30 “Tools e approcci collegati: Personas, Empathy Maps, Design Thinking. La gestione degli esperimenti. Imparare a riconoscere le ipotesi del progetto”.
La giornata si concluderà, verso le 17.30, con la presentazioni finale dei progetti e i saluti finale dei docenti del seminario.
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