Solo 30 cm per i minisatelliti controllori: l'idea della startup triestina PicoSaTs
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- Pubblicato Martedì, 06 Ottobre 2015 23:10
- Scritto da Redazione Sanvitonotizie
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Trieste - Un innovativo sistema di telecomunicazioni ad alta frequenza che è in grado di evitare anche collisioni fra satelliti di dimensioni molto ridotte e detriti spaziali ma anche di monitorare a basso costo i flussi migratori.
È questo il progetto su cui sta lavorando in questo ultimo periodo PicoSaTs, lo spin-off dell’Università di Trieste che è stato selezionato per il "Corfù Innovation Summit" in programma in questi giorni nell’isola greca. Organizzato da Pacinno, il progetto europeo che sta dando vita alla prima piattaforma di cooperazione per le iniziative di ricerca e trasferimento tecnologico nell’area adriatica, il meeting di Corfù ha rappresentato una straordinaria occasione per presentare ad investitori e di esperti di innovazione e capitali di rischio alcune fra le più interessanti startup nate recentemente in Europa.
Tra queste c’era proprio PicoSaTs che nel marzo scorso a Trieste durante il “Pacinno Demo Day”, a conclusione di un intenso programma di accelerazione di impresa, è stata ritenuta una delle migliori idee imprenditoriali.
Un team “made in Trieste”, composto da Anna Gregorio, Mario Fragiacomo, Alessandro Cuttin e Mauro Messerotti.
I detriti spaziali sono aumentati vertiginosamente negli ultimi anni, diventando un problema crescente per l’alta possibilità di collisioni con satelliti attivi che a loro volta possono produrre altri detriti.
"Il nostro sistema radio ad alta frequenza, molto più avanzato rispetto a quelli presenti oggi sul mercato, è pensato per mettere in allarme strutture civili e militari che operano nel settore dell’aviazione proprio in caso di caduta di detriti spaziali. Si tratta di un progetto importantissimo soprattutto per il segmento dei nanosatelliti con importanti prospettive di carattere economico" spiega Anna Gregorio, la ricercatrice dell’Università di Trieste a capo di PicoSaTs.
La startup sta sviluppando infatti una nuova generazione di applicazioni spaziali dedicate in particolare ai picosatelliti, i piccoli satelliti lunghi appena 30 centimetri che possono essere assemblati anche autonomamente e integrati con strumenti personalizzati.
"I picosatelliti sono flessibili e modulari e possono essere realizzati in pochi mesi e a costi contenuti - precisa Anna Gregorio -. Sono numerose, inoltre, le loro applicazioni. Prendiamo per esempio il settore della sicurezza. Questi picosatelliti possono essere utilizzati per monitorare fenomeni di grande impatto sociale come i flussi dei rifugiati cui stiamo assistendo negli ultimi mesi. Oppure - conclude la ricercatrice dell’Università di Trieste -, se applicati al settore dell’agricoltura, sono in grado di raccogliere una quantità molto rilevante di dati sulla fertilità del suolo e sulla desertificazione del territorio".
"Per un’azienda milanese chiamata Aviosonic Space Tech stiamo testando anche il “Debris Collision Avoiding System”, una rete innovativa per la ricezione di dati. È un sistema in grado di fornire informazioni dettagliate in caso di rientro incontrollato dei satelliti. Informazioni finalizzate a evitare proprio le collisioni sia nell’atmosfera che nello spazio".
L’eclissi con la luna rossa emoziona il mondo. Le foto riprese dal Carso triestino
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- Pubblicato Lunedì, 28 Settembre 2015 21:37
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La luna tinta di rosso la notte scorsa ha colorato il cielo in tutto il mondo. Da Mosca a Parigi, passando per Berlino, New York, New Delhi e Bruxelles, la “Luna di Sangue” ha emozionato il pianeta.
Si è trattato di una classica eclissi con una sfumatura rossastra dovuta alla luce del Sole “filtrata” dall'atmosfera della Terra, un evento raro, che l'ha fatta apparire più grande del solito.
Dall'inizio del secolo scorso, le eclissi di super luna sono avvenute solo cinque volte: nel 1910, nel 1928, nel 1946, nel 1964 e nel 1982.
Se invece che sulla Terra fossimo stati sulla luna, a essere eclissato sarebbe stato il sole, che avremmo visto come un'anello rosso intorno alla Terra. Bisognerà aspettare il 2033 prima di vedere un'altra luna rossa.
Di seguito le foto di Stefano Savini, scattate sul Carso triestino:
(Licenza Creative Commons: Uso non commerciale, citare la fonte)
Si conclude nel capoluogo "Trieste Next", tre giornate per incontrare la scienza. Le foto
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- Pubblicato Domenica, 27 Settembre 2015 16:26
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - I nuovi scenari della biomedicina, le biotecnologie, la bioinformatica, l’alimentazione, la cura della persona, e le nuove sfide della ricerca scientifica in questi ambiti: sono questi e non solo i temi discussi nel corso della quarta edizione di Trieste Next intitolata “BIOlogos – The Future of Life”.
Fino a tutta la giornata di domenica 27 settembre, nel capoluogo giuliano, si svolgono dibattiti, approfondimenti e laboratori con ricercatori e scienziati di fama mondiale, imprenditori, filosofi, giornalisti e studenti. Di seguito alcuni istanti della manifestazione:
Oltre 150 i relatori e numerosi gli ospiti internazionali: il Premio Nobel per la Medicina/Fisiologia 2014 Edvard I. Moser, Segenet Kelemu, direttore ICIPE Nairobi e vincitrice del Premio L’Oréal Unesco per le Donne nella Scienza nel 2014; e ancora, Jos de Blok, fondatore di Buurtzorg e vincitore della RSA Albert Medal per l’Innovazione, sempre nel 2014, e Steve Chan, professore all’Università di Swansea, direttore dell’IBM Network Science Research Center e senior fellow al Center for Public Leadership della Harvard Kennedy School.
Dopo il cibo, l’acqua e l’energia, è ancora una volta un tema di grande attualità – il “Futuro della Vita” – a ispirare il progetto scientifico dell’edizione 2015 del Salone Europeo della Ricerca Scientifica, curato anche quest’anno dal comitato scientifico presieduto dal rettore Università di Trieste Maurizio Fermeglia.
100 gli appuntamenti in programma: dibattiti, convegni, lectio magistralis, presentazioni, laboratori e momenti di intrattenimento.
L’edizione 2015 di Trieste Next sta animando tutta la città: cuore della manifestazione sarà Piazza Unità d’Italia, che ospita la tensostruttura dove si svolgono le attività e i laboratori degli enti di “Trieste Città della Conoscenza”.
Le aree espositive sono curate da Università di Trieste, AREA Science Park, SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, ICGEB-International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare-Sezione di Trieste, Elettra Sincrotrone Trieste. Piazza Unità ospita anche uno Spazio Libri e un’area conferenze.
Nel grande gazebo dell’Università di Trieste si svolgono simulazioni, dimostrazioni interattive e osservazioni dirette, che consentiranno ai visitatori di vivere da vicino l’esperienza della ricerca e di conoscere i suoi segreti.
La gallery dell'evento è curata dal fotografo Stefano Savini. Licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte.
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