Il neurologo Giacomo Rizzolatti riceve la cittadinanza onoraria del comune di Clauzetto
- Dettagli
- Categoria: Scienza e tecnologia
- Pubblicato Mercoledì, 05 Agosto 2015 09:08
- Scritto da Tiziana Melloni
- Visite: 1055
Pordenone - Il 5 agosto il sindaco di Clauzetto Flavio Del Missier conferisce la cittadinanza onoraria al professor Giacomo Rizzolatti, il neurologo dell’Università di Parma che ha contribuito in modo determinante alla formulazione della teoria dei neuroni specchio. La cerimonia si svolge nell’ambito della tradizionale Fieste de la Balote.
Le origini della famiglia dello scienziato sono clauzettane.
Nel 1896 andò a fuoco il vecchio teatro dell’Opera di Kiev, oggi capitale dell’Ucraina. Alla sua ricostruzione contribuirono artisti provenienti da tutta Europa. Uno di loro, marmista, veniva da Clauzetto.
Il suo pronipote è appunto Giacomo Rizzolatti. Tra i suoi antenati c'è anche il vescovo Giovanni Domenico Rizzolati (il cognome della famiglia si trova trascritto a volte con due “t”, a volte con una sola).
Rizzolatti è nato a Kiev nel 1937. I genitori, entrambi medici, dovettero fuggire quando il bimbo aveva pochi mesi, a causa del clima di persecuzione messo in atto da Stalin.
Secondo le leggi italiane dell’epoca, coloro che rientravano dall'estero dovevano andare ad abitare obbligatoriamente nel paese d’origine della famiglia: per i Rizzolatti fu appunto Clauzetto.
Dopo gli studi superiori a Udine, si iscrisse alla facoltà di medicina all’Università di Padova. Specializzatosi in neurologia a Pisa con il professor Giuseppe Moruzzi, successivamente è diventato professore ordinario di Fisiologia Umana all'Università degli Studi di Parma, quindi direttore del Dipartimento di Neuroscienze della stessa Università.
Nel 1992, Giacomo Rizzolatti e il suo gruppo di ricerca di Parma, nel corso di alcuni studi sul cervello dei macachi, che svolgevano su alcuni esemplari tenuti in cattività, notarono che i neuroni che registrano le attività legate al movimento si attivavano non solo nel momento in cui il primate compiva un movimento, ma anche quando esso si limitava ad osservare altri primati – tra cui gli stessi ricercatori - compiere il medesimo gesto.
Queste particolari cellule furono denominate neuroni specchio, data la particolarità che hanno di attivarsi sia quando compiamo un'azione sia quando osserviamo l'identica azione compiuta da altri.
In circa venti anni di studi e osservazioni, il gruppo di Rizzolatti ha stabilito che i neuroni specchio “appaiono in grado di discriminare l'informazione sensoriale, selezionandola in base alle possibilità d'atto che essa offre, indipendentemente dal fatto che tali possibilità vengano concretamente realizzate o meno” (Cit. da Giacomo Rizzolatti, Corrado Sinigaglia “So quel che fai”, Raffaello Cortina editore, 2006).
Oggi tale teoria è stata ampiamente accreditata presso il mondo scientifico ed ha costituito un punto di svolta nella comprensione dell’interazione tra fenomeni motori e fenomeni cognitivi.
La scoperta pone anche una base fisiologica all'empatia.
Il professor Rizzolatti, per le sue ricerche, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali: il premio “Brain Prize”, assegnato dalla fondazione Grete Lundbeck European Brain Research Foundation di Copenhagen "per la ricerca pionieristica sui meccanismi cerebrali che sottendono alle funzioni umane complesse come l'alfabetizzazione, l’abilità di calcolo, cognizione e comportamento, e gli sforzi di comprensione dei disturbi cognitivi e comportamentali”; il premio “Principe delle Asturie” per la ricerca scientifica e tecnica; il Premio Feltrinelli per la Medicina dell'Accademia Nazionale dei Lincei; il George Miller Award della Cognitive Neuroscience Society.