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Classifica del "Sole 24 Ore" sulla qualità della vita: il Friuli Venezia Giulia perde terreno
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- Pubblicato Lunedì, 01 Dicembre 2014 14:35
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FVG - Tempo di fine d'anno, tempo di bilanci ed anche di classifiche. Puntuale esce il 1° dicembre la graduatoria del quotidiano finanziario "Il Sole 24 Ore" sulla qualità della vita nei capoluoghi di provincia italiani. La classifica giunge quest'anno alla sua 25ª edizione.
Le categorie in base alle quali viene fatta la valutazione sono: Affari e lavoro, Popolazione, Ordine pubblico, Tenore di vita, Tempo libero, Servizi ambiente e salute. Ciascuna categoria comprende vari criteri di valutazione.
In un sorprendente "sorpasso", la romagnola Ravenna sbalza dal podio Trento, vincitrice dell'edizione 2013. Le prime dieci classificate sono tutte città medie o piccole (a parte Milano e Bologna), collocate al Centro Nord. Il modello emiliano-romagnolo tiene: altre tre province accompagnano Ravenna tra le prime dieci (Modena, Reggio Emilia e Bologna).
Ma ecco la "top ten": 1. Ravenna; 2. Trento; 3. Modena; 4. Belluno; 5. Reggio Emilia; 6. Aosta; 7. Bologna; 8. Milano; 9. Siena; 10. Bolzano.
Veniamo al Friuli Venezia Giulia, che perde parecchio terreno rispetto al 2013, a parte Udine, che è al 21° posto guadagnando 8 posizioni. Trieste è 28ª (perde 16 posizioni), Pordenone 31ª (perde 13 posizioni), Gorizia è al 42° posto perdendo 23 posizioni.
Nelle graduatorie per settore, Trieste è quarta in Italia per il valore aggiunto pro capite in euro, pari a 31.527 euro, seconda per numero medio di anni di studio, quarta per il tasso migratorio positivo e seconda per la copertura della banda larga.
Il capoluogo regionale è l'ultima città in Italia per numero di imprese registrate per abitanti, e centesima per numero di giovani imprenditori, appena 33 ogni mille cittadini. Trieste è quinta per l'inflazione, prima per il rapporto tra sofferenze e impieghi bancari, e, dato positivo, terza nel Paese per la velocità della giustizia.
Gorizia è seconda in Italia per la disponibilità di asili nido. Udine è terza in Italia per le estorsioni, e Pordenone è la terza d'Italia per l'aumento di reati totali tra il 2007 e il 2013.
Archiviata l'indagine a carico dell'assessore regionale Gianni Torrenti. Riassegnate le deleghe
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- Pubblicato Venerdì, 28 Novembre 2014 20:16
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Trieste - Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti ha accolto la richiesta del pubblico ministero Federico Frezza di archiviare l'indagine per truffa aggravata a carico dell'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti.
L'assessore Torrenti era stato indagato per truffa aggravata ai danni della Regione in merito alla vicenda dell'associazione culturale "Spaesati", di cui era stato presidente.
Secondo l'accusa, l'associazione "Spaesati" sarebbe stata creata al fine di ricevere contributi pubblici riservati ad enti senza fini di lucro al fine di finanziare attività che venivano poi svolte dalla società cooperativa "Bonawentura". I contributi ricevuti da Spaesati dal 2009 al 2013 ammontano a 170 mila euro.
In conseguenza dell'archiviazione, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, il 28 novembre ha riassegnato all'assessore Gianni Torrenti le deleghe alla Cultura.
Lo ha comunicato la stessa governatrice Serracchiani all'esecutivo regionale. "Sono molto soddisfatta che si sia fatta chiarezza e che torni finalmente il sereno: ho già firmato il decreto che riassegna all'assessore Torrenti l'integrità delle deleghe. Ne esce rafforzata la Giunta", ha commentato.
La maggioranza approva il disegno di legge di riforma degli enti locali
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- Pubblicato Giovedì, 27 Novembre 2014 11:39
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Trieste - Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato nel pomeriggio del 26 novembre il disegno di legge "Riordino del sistema Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative", che riforma gli enti locali, spogliando di funzioni le province e favorendo le unioni territoriali e le fusioni tra i piccoli comuni.
Dopo un articolato ed animato dibattito, che al momento del voto ha visto uscire dall'aula i consiglieri di opposizione, la riforma del sistema Regione/Autonomie locali è stata approvata dalla maggioranza, seppur con la dichiarata non partecipazione al voto da parte di Igor Gabrovec, esponente della Slovenska Skupnost all'interno del gruppo del Pd, perché si è visto respingere un emendamento sulla salvaguardia dei Comuni della minoranza slovena.
Claudio Violino e Giovanni Barillari, appartenenti al Gruppo misto e unici consiglieri di opposizione presenti in aula, si sono astenuti. In tutto, sono stati 23 i sì, tra cui quelli della presidente Serracchiani e degli assessori Bolzonello e Vito.
"Un traguardo importante, con il quale viene attuato un impegno fondamentale che abbiamo preso all'inizio del nostro mandato". Ha sottolineato la presidente della Regione Debora Serracchiani, commentando l'approvazione del disegno di legge.
"Quella delle Autonomie locali - ha detto ancora la presidente - segue le Riforme della Cultura e della Sanità, alle quali si accompagna un lavoro complessivo di riassetto del sistema e di revisione e riqualificazione della spesa".
"Crediamo - ha aggiunto Serracchiani - che il testo approvato oggi rappresenti una Riforma necessaria per il Friuli Venezia Giulia, una riforma che serve ai nostri cittadini".
Serracchiani ha stigmatizzato la decisione di parte dei consiglieri dell'opposizione di lasciare l'aula per l'assenza di una scheda finanziaria del provvedimento, non necessaria secondo gli uffici.
"La politica impone la presenza", ha detto. La presidente della Regione ha definito la riforma degli enti locali "necessaria per la Regione e per i cittadini", ricordando di aver già avuto il voto favorevole anche per la riforma della sanità e della cultura.
L'ex presidente della Regione Renzo Tondo, capogruppo in Consiglio regionale di Autonomia Responsabile, aveva espresso un parere molto fermo in senso contrario alla riforma: "Fermiamoci qui, raccogliamo ciò che si è fatto e accompagnamo questa legge di riforma degli Enti locali a un vero processo di delegificazione e semplificazione attraverso un vero confronto con le Istituzioni. Quella che state approvando è un aberrante capolavoro. I cittadini del FVG si troveranno una Regione ingolfata, tre Province elette direttamente, una non eletta direttamente, 230 Comuni e 21 mini Province".
"Questa legge - aveva detto ancora Tondo - non risponde alla necessità di riformare, ma alla necessità della Serracchiani di guadagnarsi una bandierina da spendere sui titoli dei giornali e nei salotti televisivi senza nessun vantaggio per i cittadini. È una legge arlecchino".
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