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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

La presidente Debora Serracchiani ha ricevuto l'Ordine d'Oro al Merito della Repubblica di Slovenia

La presidente Debora Serracchiani ha ricevuto l'Ordine d'Oro al Merito della Repubblica di Slovenia

Lubiana - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha ricevuto il 13 gennaio a Lubiana dal Presidente della Slovenia Borut Pahor l'onorificenza dell'Ordine d'Oro al Merito.

Questa la motivazione: "per aver contribuito ad approfondire i rapporti di collaborazione sloveno-italiana a livello bilaterale e regionale ed il sostegno allo sviluppo della minoranza slovena in Italia come elemento di avvicinamento tra i due Stati".

Al termine della cerimonia si è tenuto un colloquio ufficiale al quale hanno preso parte anche gli assessori regionali Francesco Peroni e Gianni Torrenti, l'ambasciatore d'Italia a Lubiana Rossella Franchini Sherifis, l'ambasciatore di Slovenia a Roma Iztok Mirosic ed il console generale di Slovenia a Trieste Ingrid Sergas.

Successivamente la presidente Serracchiani ha incontrato il ministro agli Affari Esteri Karl Erjavec.

L'onorificenza slovena era già stata conferita in passato a varie personalità italiane, prevalentemente legate alla diplomazia: tra queste, Domenico Maselli, Stefano Ronca, Rocco Antonio Cangelosi, Donato Marra, Carlo Guelfi, Alessandro Pietromarchi, Stefano Stefanini e l'allora ministro degli Esteri Franco Frattini (2011).

Trieste Libera si prepara alla mobilitazione

Trieste Libera si prepara alla mobilitazione

TRIESTE - Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, un comunicato del Movimento “Territorio Libero” relativo alla conferenza stampa tenutasi il 10 gennaio u.s. nella sede di Trieste.

Il segretario generale avv. Nicola Sponza esordisce sull'emendamento Russo e rimarca l'importanza sulle criticità di tale emendamento di cui la classe politico-amministrativa locale si fa vanto.
Il testo di legge prevede che alcune opere (demanio marittimo) siano "sdemanializzate" e assegnate al Comune per essere poi destinate a sviluppi urbanistici, con un’imposizione di vendita. Gli introiti saranno poi versati all'Autorità Portuale. L'Avv. Sponza sottolinea inoltre come la notizia sia uscita a giochi fatti con la conseguente impossibilità per i triestini di esprimersi nel merito.

Si ha la pretesa di modificare trattative internazionali come fossero leggi ordinarie escludendo volutamente gli art. 2 e 3 dell' allegato VIII del Trattato di Pace di Parigi del 1947 che recitano:
Art. 2 paragrafo 2: Tutte le proprietà statali e parastatali italiane nei limiti del Porto Libero, in accordo con le condizioni del presente trattato, che passeranno al TLT saranno trasferite, senza pagamento, al Porto Libero. 
Sostiene che nell'emendamento Russo si legge che il Comune vende ai privati e che ciò non si possa fare.

Art. 3 paragrafo 4: Nel caso in cui sia necessario aumentare l'area del Porto Libero tale aumento può essere presentato su proposta del Direttore del Porto Libero da decisione del Consiglio di Governo con l'approvazione dell'Assemblea Popolare. L'emendamento Russo prevede lo spostamento. L'area si può solo ampliare e non spostare.

Oltre a ciò porta a conoscenza che è allo studio una denuncia alle Nazioni Unite con richiesta di chiarimenti, analoga alla richiesta di cittadinanza. Sostiene che si debba perseverare e nel momento in cui ci stanno portando via l'ultima ricchezza risulta ovvio che non abbiamo nulla da perdere. Chiude il suo intervento invitando tutti i cittadini a partecipare l'8 febbraio alla manifestazione promossa dal Movimento Territorio Libero in difesa del Porto Franco.

Prende la parola il dott. Paolo Deganutti , responsabile della Commissione Economica del movimento che inizia il suo contributo con la notizia della probabile nomina a Zeno D'Agostino per il commissariamento dell'Autorità Portuale. 

Nel suo ampio intervento, Deganutti accentua l'importanza di alcuni obiettivi del "Territorio Libero", nella fattispecie l'aumento dei posti di lavoro e lo sviluppo della città. Il Porto è il fulcro di qualsiasi rilancio produttivo e una delle sue finalità è diventare una cerniera tra oriente e occidente. L'accusa di immobilismo che spesso ci viene contestata è al contrario una caratteristica delle autorità italiane che con questo tratto distintivo (inattività) non hanno mai permesso che il nostro Porto operasse a pieno regime e nella sua totale potenzialità. 

Continua il suo intervento esprimendosi con un NO al commissariamento ministeriale romano, che rappresenta solo una ulteriore perdita di tempo di fronte all'impetuosità dei processi globali. NO ad un accorpamento dell'Autorità Portuale del Porto di Trieste con altri porti perchè ne escluderebbe la specificità. NO all'esclusione della specificità del Porto Franco Internazionale di Trieste dalla nuova legge sui porti.

Deganutti inoltre propone per la carica di Presidente dell'Autorità Portuale una persona che abbia caratura internazionale, allacci buoni rapporti con la Cina, si impegni a far applicare l'Allegato VIII per un utilizzo produttivo del Porto Franco  e  contrasti l'Off Shore di Venezia. In maniera quasi provocatoria invoca quindi un Direttore cinese che provenga da Hong Kong oppure da Singapore.

Stigmatizzando l'ingerenza di Sgarbi che auspica un Porto Vecchio pieno di alberghi, negozi, ristoranti, teatri e saloni di parrucchiere, lancia l'allarme sul deprezzamento del valore degli immobili nel resto del territorio e sulla probabile chiusura delle altre attività commerciali del centro cittadino.

Conclude la conferenza il Presidente Vito Potenza rimarcando l'importanza sul rilancio della campagna sulla richiesta di cittadinanza da parte dei triestini, che verrà ripresa con moduli appositi e allo scopo di raggiungere il quorum necessario per la presentazione alla prossima assemblea dell'Onu di Ginevra. Infine invita tutti i cittadini a presenziare alla manifestazione dell'8 febbraio 2015 alle ore 14 in Piazza Venezia. 

(In apertura un'immagine della conferenza stampa)

 

 

 

 

 

I giovani comunisti a Padova per l'incontro del Triveneto

I giovani comunisti a Padova per l'incontro del triveneto

Padova - "(...)Senza la conoscenza libresca del comunismo, acquisita attraverso la lettura degli opuscoli e degli scritti comunisti, non vale un ben niente, perché non farebbe che perpetuare il vecchio distacco che costituisce il tratto più ripugnante della vecchia società borghese".

Con questa premessa, tratta da "I compiti delle associazioni giovanili" del 1920 di Lenin, si aprirà l'incontro Triveneto "Essere giovani, essere leninisti" di sabato 24 gennaio, ore 15.30, a Padova.

L'evento, organizzato dai Giovani dei Circoli Operai Comitati Leninisti Studenteschi, sarà l'occasione per discutere della concezione del comunismo oggi, aperto a tutti e soprattutto ai più giovani. In un'epoca senza molti punti fissi, l'organizzazione punta a rifar riemergere i valori dell'ideologia di Marx e Lenin, per guardare dal suo punto di vista le tematiche d'oggi.

Dopo la diffusione straordinaria della stampa leninista di questo mese, dal 14 al 18 portando il proprio giornale in scuole, luoghi di lavoro e quartieri popolari, sabato 24 sarà un occasione per i "compagni" di fare il punto della situazione, soprattutto alla luce del recente attentato a Parigi. E per riscoprire la dottrina politica sovietica, ormai nascosta dalla polvere del passare degli anni. 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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