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Trieste libera ricomincia da 3. Nostra intervista a Vito Potenza
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 09 Gennaio 2015 11:36
- Scritto da Roberto Calogiuri
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TRIESTE – Faticoso percorso, quello del Movimento “Territorio Libero” di Trieste, dopo la scissione dell’aprile 2014 e l’assemblea generale del mese successivo. Data in cui i tesserati hanno espresso un nuovo leader nella persona di Vito Potenza, uno dei fondatori del movimento, nel 2011, assieme a Stefano Ferluga, Arlon Stok, Adriano Ciacchi, Alessandro Gombac e Roberto Giurastante.
Quarantasei anni, nato a Trieste, separato, è stato imprenditore edile e iscritto tra i Giovani Imprenditori della Confartigianato di Trieste. Senza nessuna esperienza politica pregressa, Potenza entra nel Consiglio Direttivo come Segretario Generale e ora ricopre la carica di presidente.
Al momento auspica un sereno confronto sulla questione di Trieste e del suo porto con tutti i rappresentanti della politica provinciale e regionale e promette nuove iniziative che saranno illustrate domani, 10 gennaio, in una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 presso la sede di Via Roma 28. Due sono le proposte nell’immediato futuro:la manifestazione per il Porto dell'8 febbraio e la campagna per la richiesta di cittadinanza del Territorio Libero di Trieste, promossa tramite un modulo sottoscritto dai cittadini che verrà consegnato alla sede europea dell'O.N.U di Ginevra appena raggiunto il quorum.
Un progetto politico che elude ogni rivendicazione antieuropeista, anti trattati transatlantici o di sovranità monetaria, ma apre nuove prospettive di giurisdizione economica e amministrativa del territorio giuliano.
Presidente, perché la sigla TL3? La sigla TL3 è stata introdotta dai giornalisti e viene tuttora usata dalla stampa, ma non trova riscontro sulla carta. Il movimento nasce come “Territorio Libero” l'11 luglio 2014.
Ma rispetto la scissione con il movimento di Roberto Giurastante, questa versione del movimento cosa offre alla cittadinanza? Perché la cittadinanza dovrebbe seguire lei? Dopo l'Assemblea Generale del maggio 2014, era necessario dare ai nostri concittadini un punto di riferimento, trovare un simbolo, una sede e uno statuto idoneo agli sviluppi futuri. Volevamo trasmettere la certezza che nulla era andato perduto, per proseguire nella rivendicazione dei i nostri diritti.
L'obiettivo è l'internazionalizzazione della questione Trieste e la finalizzazione del Territorio Libero di Trieste come stabilito nei confini del Trattato di Pace del 1947. A differenza delle persone di Piazza della Borsa (Il movimento risultato dalla scissione da Giurastante, ndr), noi sosteniamo l'importanza dei privilegi economici che ci derivano da vari accordi internazionali conseguenti la sottoscrizione del Trattato di Pace. Tali privilegi potranno realizzarsi unicamente tramite una diffusione adeguata di queste tematiche, poste all'attenzione di vari organismi internazionali.
Questo è stato possibile dopo essere stati accreditati all'U.N.P.O, l’Associazione non governativa che tutela i popoli e gli stati non riconosciuti, e aver portato la nostra delegazione a partecipare all'assemblea plenaria alla sede O.N.U di Ginevra (qui il collegamento al nostro servizio, ndr) Finalmente dopo un incessante lavoro siamo riusciti a portare all'attenzione internazionale la frustrante situazione in cui versa il nostro territorio e il suo Porto.
È difficile ricominciare dopo il “divorzio”? Ogni divorzio comporta sofferenza e assunzione di responsabilità. La ripresa e il consenso popolare perso, in conseguenza della caduta d'immagin, sono stati ostacoli difficili da superare e tuttora ne subiamo le conseguenze. Tuttavia siamo consapevoli delle ragioni che hanno portato alla inevitabile frattura, proseguiamo fiduciosi raccogliendo giorno dopo giorno nuovi consensi e rafforzando le nostre certezze.
Quali sono state le esperienze che hanno portato Vito Potenza a occuparsi di politica attiva? Durante gli anni nei quali esercitavo la mia attività imprenditoriale, ho sperimentato sulla mia pelle la burocrazia e la mancata ottemperanza delle leggi vigenti da parte di vari Enti, i quali de facto impedivano una sana e produttiva attività lavorativa. Analizzando le questioni nel merito, ho potuto capire che di base qualche potere forte non vuole lo sviluppo economico di questa città. Iniziai a raccogliere informazioni approfondite sulla questione di Trieste, documentandomi a partire dal secondo dopoguerra. Da lì capii quale era il reale potenziale economico di questa città, in palese antitesi con gli interessi dello Stato Italiano, il quale nel nostro territorio evidenzia una eccessiva severità (non riscontrata in altre realtà italiane), disincentivando in tal modo ogni potenziale investimento da parte di chiunque. Di conseguenza ho deciso di collaborare con un gruppo di persone le quali condividevano i miei stessi intenti.
Quanti sono gli aderenti attuali, quali sono le attività che promuove, dov’è la sede e come si sostiene finanziariamente? Attualmente tra iscritti e simpatizzanti possiamo contare circa su 1500 persone. Le adesioni stanno crescendo in maniera esponenziale e siamo molto soddisfatti. Tra le attività promosse proproniamo l'informazione ai cittadini attraverso gazebo, assemblee e conferenze. La. Il movimento si sostiene finanziariamente attraverso le donazioni e il versamento delle quote di iscrizione all'associazione e la sede si trova a Trieste al secondo piano di Via Roma 28
Se dovesse presentare il programma del TL3 in due o tre punti essenziali… La linea politica del Movimento“Territorio Libero” è la stessa di 3 anni fa. Chiediamo che sia rispettato il Trattato di Pace di Parigi del 1947 che decretava i confini del “Territorio Libero di Trieste” dal Timavo al Mirna, assieme al suo Porto Franco Internazionale e le rispettive “Free Zone”. Rriteniamo cittadini di origine del Territorio Libero di Trieste tutti coloro che al 10 giugno 1940 erano domiciliati entro i confini costituenti il Territorio Libero e i loro figli nati dopo tale data secondo l’Art. 6 dell’ Allegato VI. Non riconosciamo la sovranità dello Stato Italiano sul nostro territorio ma esclusivamente la funzione di “Amministrazione Civile Provvisoria” assegnata al Governo Italiano - Presidenza del Consiglio dei Ministri) - con il Memorandum d'Intesa sottoscritto a Londra il 5 ottobre 1954.
… e a chi è rivolto tale programma? A tutte le persone attualmente residenti nei confini del Territorio Libero.
Come reagirà il TL3 all’emendamento alla legge di stabilità riguardante la sdemanializzazione del Porto di Trieste presentato dal senatore Russo? Per quanto riguarda “l'emendamento Russo” abbiamo preso immediatamente posizione contestando la conferenza che il senatore del PD aveva in programma il giorno 20 dicembre presso un caffè storico cittadino. Numerose persone si sono date appuntamento per ricordare al senatore che “ I Punti Franchi si possono ampliare ma non spostare” come recita l’allegato VIII art.3 comma 4 del Trattato di Pace ma come vorrebbero lui e il suo partito. Con il senatore ci siamo confrontati in una trasmissione televisiva presso una emittente locale che aveva, con grande professionalità, dato spazio a un dibattito nel quale il senatore non aveva portato né risposte né tantomeno documenti o progetti per il rilancio del nostro Porto Franco Internazionale.
Ricordiamo gli effetti benefici derivanti dal Porto Franco, come dettato dall'allegato VIII, dal punto 1 al 20, del Trattato di Pace tuttora in vigore come riconosciuto pure da una recente sentenza del Tar la n°530/2013. A tale proposito il Movimento “Territorio Libero” organizza per il giorno 8 febbraio 2014 una manifestazione di protesta per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Quali ritiene siano le conseguenze di questo provvedimento? Riteniamo che getterà ulteriore confusione sulle poche certezze burocratico amministrative che da anni impediscono lo sviluppo economico del nostro Porto Franco Nord. A nostro giudizio quell'area deve essere destinata a un utilizzo produttivo e non residenziale o di attività correlate. Per coloro che persistono nel trovare problematica la finalizzazione produttiva, rispondiamo con il documento da noi redatto: ”Piattaforma del Porto 2014” che è disponibile sul nostro sito.
Come sono i rapporti con le attuali forze politiche triestine? Territorio Libero ha tracciato la sua linea operativa che al momento non contempla nessuna alleanza con partiti o movimenti locali.
E come sono i rapporti con le componenti etniche e religiose del capoluogo? Per quanto riguarda i rapporti che il nostro Movimento ha con le diverse comunità religiose che da sempre fanno parte della nostra cultura multietnica, abbiamo organizzato una fiaccolata in onore del nostro Patrono San Giusto invitando tutti a parteciparvi in nome della pace universale.
Si parla di presentazione alle prossime elezioni amministrative? Cosa comporterebbe per la città l’elezione di un sindaco del TL3 per la realizzazione del Porto Franco Internazionale?Già all'inizio del 2011 si parlava di una possibile candidatura a sindaco di un esponente o rappresentante per tutto il Territorio Libero di Trieste e di quali e quanti benefici questa carica porterebbe a Trieste e ai suoi cittadini. Sicuramente il ruolo del Porto Franco Nord verrebbe rivalutato come merita e i residenti potrebbero rivendicare il loro diritto di cittadini di un territorio “amministrato provvisoriamente dal governo italiano”, in conformità con il Trattato di Pace e tutti i relativi allegati.
Con uno slogan, dica in cosa consiste l’Allegato VIII... Lavoro e libertà.
E a che punto è la questione della sua applicazione? Stiamo informando gli organismi preposti e, con manifestazioni continue, sensibilizziamo la cittadinanza riguardo ai suoi diritti. Contemporaneamente informiamo e stimoliamo gli stati potenzialmente interessati affiché si giunga alla messa all'ordine del giorno presso le Nazioni Unite la questione di Trieste.
Appuntamenti, iniziative o manifestazioni nell’immediato futuro… L'appuntamento per la conferenza stampa è fissato per sabato 10 gennaio 2014 alle ore 10:30 presso la nostra sede di Via Roma 28. Presenteremo la manifestazione per il Porto dell'8 febbraio e la campagna per la richiesta di cittadinanza del Territorio Libero di Trieste.
[Roberto Calogiuri]
(In apertura: una recente manifestazione del Movimento per le vie cittadine. In basso: Vito Potenza. Per gentile concessione del Movimento Territorio Libero)