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Italia sì, Italia no. All’Onu si parla di Territorio libero di Trieste
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 02 Dicembre 2014 18:27
- Scritto da Roberto Calogiuri
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TRIESTE – Non è questione di uscire dall’Europa, né di secessione dalla madre patria. Si tratta del Territorio Libero di Trieste-Free Territory of Trieste, vale a dire dell’attuazione di autonomia e di indipendenza fiscale e amministrativa del capoluogo giuliano nei confronti dello Stato italiano, secondo i trattati internazionali conseguenti alla seconda guerra mondiale
Già da tempo il Movimento Trieste Libera sostiene una tesi cha ha fatto dibattere storici ed esperti di diritto internazionale, suscitando discussioni - anche molto accese - tra sostenitori e detrattori della teoria autonomista (qui il link al servizio): con il trattato di pace firmato a Parigi nel 1947 e con il Memorandum di intesa del 1954 vi fu il passaggio di consegne tra il Governo Militare Alleato e il Governo italiano.
Ma – e questo è il punto cruciale - con la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale e il Trattato di Pace successivo, l’Italia ha perso la sovranità su Trieste e il suo territorio (qui il link al nostro servizio).
La conseguenza è stata una serie di iniziative che ha coinvolto una parte della popolazione in manifestazioni di piazza, azioni legali “contro” l’ingerenza fiscale del governo italiano - ritenuta indebita - e accuse di “ribellione” ed “eversione” da parte dell’autorità giudiziaria del capoluogo con i relativi inevitabili processi.
Nello stesso tempo, gli appartenenti al movimento hanno inaugurato una raccolta di firme da allegare a una petizione che sostenesse il problema al cospetto delle Nazioni Unite.
Dopo molte vicissitudini esterne – ma anche interne al movimento – recentemente il TL3 ha annunciato, attraverso una notizia rilasciata sul suo sito, che per la prima volta nell’ambito dell’ONU è stata affrontata la questione del Territorio Libero di Trieste.
In particolare, i rappresentanti triestini del ramo indipendentista che fa capo al Triest NGO e Territorio Libero 3 sono stati invitati dall’UNPO (l’Organizzazione dei Popoli e delle Nazioni Non Rappresentate) e martedì 25 novembre hanno avuto l’occasione di portare il caso giuliano a Ginevra, al cospetto della commissione internazionale sui diritti delle minoranze.
Il delegato triestino ha impostato l’intervento portando l’attenzione su “le violazioni, in corso da più di sessant’anni, dei diritti civili e politici dei cittadini del Territorio Libero di Trieste” nonostante il mandato dell’ONU e le clausole dei trattati.
La denuncia consiste nel fatto che le condizioni dei trattati non sono mai state applicate e che “anzi, nei fatti i cittadini di questo territorio sono stati vessati e indotti ad abbandonare queste terre.” Per cui “oggi si contano non meno di mezzo milione di emigranti e loro discendenti, nel mondo.”
Le questioni implicate investono, quindi, un ampio settore di premesse e conseguenze che, se riconosciute nella loro consistenza, aprirebbero una vertenza di proporzioni notevoli.
In conclusione, quindi, l’intervento enumera due rivendicazioni cruciali e riassuntive: che ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza e che nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.
Il discorso breve e conciso non ha avuto interruzioni. I rappresentatni ONU di Italia, Slovenia e Croazia, pur avendone facoltà, non hanno avanzato opposizione durante l’intervento. Nei prossimi giorni si dovrebbe conoscere l’esito di questo discorso.
Nel frattempo il TL3 ha annuncia una conferenza stampa che si terrà domani 3 dicembre alle ore 11, presso la sede del movimento in Via Roma 28 a Trieste, dove sarà annunciato ufficialmente l’evento e anticipate le iniziative future.
(In apertura: corteo di manifestanti del MTL. Da triestelibera.org)
[Roberto Calogiuri]