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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Rizzetto vs Grillo: M5S, protesta a prescindere o movimento per guidare il Paese?

Fvg - Le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria hanno fatto riemergere le caratteristiche del panorama politico italiano e in particolare il ruolo dell’area “di protesta”.

Attorno a queste dinamiche si è innestato il “mal di pancia” del Movimento 5 Stelle, che torna a scontrarsi con la sua identità politica: raggruppamento di arrabbiati a prescindere o compagine in grado di contribuire alla guida del Paese?
 
Tema non da poco in un'arena in cui al Pd, che nella generale disaffezione politica ha fatto da asso pigliatutto, manca un elemento essenziale di qualsiasi democrazia che si rispetti, vale a dire una valida opposizione di governo.

In questo guado è esplosa la polemica tra il deputato M5S del Friuli Venezia Giulia Walter Rizzetto ed il big boss Beppe Grillo, che ha stigmatizzato la partecipazione di Rizzetto alla trasmissione Omnibus lunedì 24 novembre scorso.

"Il M5s non ritorna nei talk show". Così Beppe Grillo sul suo blog dove 'scomunica', quindi, il deputato Walter Rizzetto, 'reo' di aver partecipato ad 'Omnibus' in uno spazio intitolato "Il M5S ritorna in tv".

La sua partecipazione "di oggi è quindi stata a titolo del tutto personale, Rizzetto non rappresenta la posizione del M5S, né qualcuno gli ha dato questa responsabilità. Libero di dire la sua opinione e di partecipare ai talk, ma non a nome del M5S”.
Così parlò Grillo: ma questa è solo la punta dell’iceberg di una divergenza che va ben al di là delle apparizioni televisive. 
 
Fin dalla sua nascita, il Movimento 5 Stelle ha messo in luce un'evidente contrapposizione: quella tra l'ala (maggioritaria) più vicina al suo leader Beppe Grillo, il cui verbo è indiscutibilmente quello di una opposizione a tutto tondo, tetragona a qualsiasi tipo di accordo e a qualsiasi possibilità di governare, ritenendo che il consenso elettorale sia decisamente superiore se si parla alla cosiddetta "pancia" delle persone, se si radicalizza cioè lo scontro e se si giocano tutte le carte sulla protesta, e quella più filogovernativa, più consona ad accordarsi con il Pd, o chi comunque, sia alla guida delle istituzioni, cercando di correggere alcune decisioni del partito di maggioranza con l'apporto di alcune proposte. 
 
Chi scrive è assolutamente convinto che, se circa un anno e mezzo fa, subito dopo le ultime elezioni politiche vinte di misura dal centrosinistra sul centrodestra, Grillo si fosse accordato con Bersani, invece di intestardirsi in una posizione di assoluta rottura, la storia oggi verrebbe riletta in modo profondamente diverso, con M5S al Governo assieme al Pd e un nuovo Presidente della Repubblica.
 
E, rimanendo sul Movimento 5 Stelle, ognuno può giudicare se stare un anno e mezzo all'opposizione abbia poi giovato così tanto al partito guidato da Beppe Grillo. A giudicare dai risultati elettorali di questo periodo, non ultime le consultazioni in Emilia Romagna e Calabria, non si direbbe proprio.
 

Il Consiglio approva un provvedimento con cui sollecita normativa nazionale su unioni gay

Il Consiglio approva un provvedimento con cui sollecita normativa nazionale su unioni gay

Trieste - Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia "fa voti" affinché il Parlamento approvi al più presto la proposta di Testo unificato inerente la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze, nota come "proposta Cirinnà".

Il provvedimento regionale chiede che il Parlamento italiano approvi al più presto la normativa, affinché siano riconosciute e regolate le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso nell'ambito dell'ordinamento giuridico italiano.

A proporre la richiesta, i consiglieri Lauri (SEL), Shaurli (Pd), Paviotti (Citt) e Frattolin (M5S); il provvedimento è stato approvato il 20 novembre con 30 voti favorevoli, compresi quelli della presidente Serracchiani e dell'assessore Vito.

Unici contro sono stati Marini (FI) e Zilli (LN), mentre Cargnelutti (NCD), Ziberna e Novelli (FI) hanno dichiarato la loro non partecipazione al voto, il primo "perché la materia è di competenza del Parlamento e non del Consiglio regionale", gli altri due perché non è stata accolta una modifica al testo che li avrebbe portati a votare astensione.

Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, ha motivato il voto contrario al documento: "Usare le unioni civili come arma di distrazione di massa è terribilmente cinico e meschino. Temi di tale delicatezza e complessità meritano discussioni approfondite e scevre da ideologie, e soprattutto sedi appropriate: spetta al Parlamento legiferare sul tema, non certo alla Regione. Il Consiglio regionale non deve impartire lezioni di morale. Deve fare leggi per i cittadini di questa regione".

Giulio Lauri (Sel) è intervenuto a sua volta per motivare la proposta avanzata: "L'unica strada per raggiungere una parità di diritti piena tra eterosessuali e omosessuali e la loro uguaglianza completa di fronte alle leggi è quella di riconoscere nel nostro ordinamento il diritto al matrimonio civile tra persone omosessuali. Questa è a nostro avviso la direzione verso cui l'Italia potrebbe e dovrebbe andare".

"Come avvenne già ai tempi delle leggi sul divorzio e sull'aborto, siamo convinti che anche su questo tema il Paese reale sia oggi molto più avanti delle sue rappresentanze istituzionali. Ma al momento attuale, il primo passo da fare per dare da questa regione un segnale di civiltà al Paese è appoggiarci esplicitamente alla cosiddetta proposta Cirinnà".

"Le unioni civili riguardanti anche persone dello stesso sesso - aveva detto Eleonora Frattolin spiegando i contenuti del documento che porta per prima la sua firma - non sono ancora regolamentate dal nostro ordinamento nazionale; tale vuoto legislativo mette l'Italia nella situazione di essere uno dei pochi Paesi che ancora non ha provveduto in tal senso, sebbene anche la Corte costituzionale abbia invitato il Parlamento a provvedere".

La presidente Serracchiani ha, da ultimo, accolto un ordine del giorno a firma M5S più Lauri con cui si chiede alla Giunta di attivarsi presso il Governo affinché sia ritirata o annullata la circolare emanata lo scorso 7 ottobre dal ministro dell'Interno, Alfano, con cui si impediscono le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero.

La portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Eleonora Frattolin ha commentato con soddisfazione l'approvazione del voto alle Camere presentato dal gruppo M5S.

"Non possiamo più avere paura di chi non aderisce (o non finge di aderire) a un modello familiare tradizionale che si presume sia - come ha affermato qualcuno - l'unico capace di "costituire una comunità di affetti e di solidarietà in grado di trasmettere valori e ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale" - ribadisce la capogruppo M5S".

"Sicuramente è più comodo e semplifica le cose fare finta che la nostra società non sia interessata da cambiamenti radicali, in atto da tempo: il referendum sul divorzio ha cambiato la concezione stessa di un modello familiare tradizionale e immutabile".

Ruolo centrale del Friuli Venezia Giulia nella nuova strategia comunitaria Eusair

Ruolo centrale del Friuli Venezia Giulia nella nuova strategia comunitaria Eusair

Trieste - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha partecipato al convegno "Il mare: la sostenibilità come motore di sviluppo", svoltosi a Livorno sabato 15 novembre e promosso dai Ministeri dell'Ambiente e degli Affari esteri.

Nel corso della manifestazione, la presidente ha delineato il ruolo della nuova strategia Adriatico-Ionica (Eusair).

Si tratta della prima strategia macroregionale dell’UE che coinvolge una percentuale particolarmente elevata di paesi extra-UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia) chiamati a cooperare con i paesi membri dell’UE (Croazia, Grecia, Italia e Slovenia).

La strategia Eusair, che interessa un territorio con 70 milioni di abitanti, apre la via a una più stretta collaborazione tra i paesi partecipanti in quattro ambiti principali: 1) crescita blu, 2) collegare la regione, 3) qualità ambientale, e 4) turismo sostenibile.

"Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni protagoniste della macrostrategia europea Adriatico-Ionica che poche settimane fa, lo scorso 24 ottobre, è stata approvata dal Consiglio Europeo - ha spiegato Debora Serracchiani. - In questo nuovo contesto, anche in considerazione delle indicazioni dell'Unione Europea che pongono in primo piano le esigenze di una attenta pianificazione marittima integrata, il ruolo e la posizione geopolitica del Friuli Venezia Giulia divengono cruciali nello scacchiere adriatico".

Chiamata a relazionare nel contesto de "La gestione integrata del mare: un esempio regionale", la presidente Serracchiani ha ribadito il valore non solo politico, ma concreto e operativo della nuova macrostrategia che coniuga l'Italia ad altri sette Paesi partner.

L'impegno, anche per gli enti locali dei Paesi coinvolti, è quello di realizzare un piano coordinato e condiviso di investimenti su alcuni ambiti considerati prioritari per lo sviluppo di questa macroregione, e cioè:

- assicurare l'uso sostenibile dei mari e delle coste e la coesistenza di diverse attività economiche assoggettando il 100% delle acque che rientrano nella giurisdizione nazionale all'obbligo di una pianificazione dello spazio marittimo e il 100% delle coste alla gestione costiera integrata;

- migliorare la sostenibilità della pesca adottando ed implementando piani di gestione pluriennali della pesca a livello di bacino marittimo per tutte le risorse alieutiche minacciate;

- aumentare la sicurezza sul mare monitorando il traffico marittimo attraverso un sistema unico condiviso e ricorrendo a un piano d'emergenza comune per gli spandimenti di idrocarburi e per altri grandi episodi di inquinamento;

- ridurre al minimo l'eutrofizzazione e migliorare la qualità delle acque marine riducendo lo scarico di rifiuti nel mare, l'apporto di nutrienti e di altri inquinanti;

- proteggere la biodiversità instaurando in almeno il 10% del Mare Adriatico e del Mar Ionio aree marine protette;

- incoraggiare il turismo nautico e crocieristico grazie al riconoscimento reciproco delle licenze nautiche e a una procedura agevolata di rilascio dei visti tra paesi;

- incrementare del 50% gli arrivi fuori stagione per equilibrare e gestire in modo sostenibile i flussi turistici annuali.

Nello specifico, al Friuli Venezia Giulia, all'interno delle prossime progettualità adriatico-ioniche - come evidenziato dalla presidente - è stato affidato il coordinamento delle politiche dedicate al trasporto marittimo.

La macrostrategia Adriatico-Ionica Eusair è il terzo grande scenario europeo macroregionale, di area vasta, che viene ora ad affiancarsi a quella Baltica e a quella Danubiana, alle quali il Friuli Venezia Giulia guarda comunque con eguale interesse.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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