Festival di Danza: ricco programma al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
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- Pubblicato Mercoledì, 11 Marzo 2015 23:57
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Come nasce l’idea di un Festival di Danza, nell’ambito dell’attività del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia? In realtà è l’evoluzione molto naturale di una tradizione ed un’attività che appartiene fortemente allo Stabile e al suo pubblico.
La rassegna si è aperta il 10 marzo con le stelle del New York City Ballet, e seguirà con una sensazionale Biancaneve del Ballet Preljocaj, chiuderà con l’Hubbard Street Dance Chicago il 23 aprile.
Il Presidente dello Stabile regionale Miloš Budin, il direttore Franco Però – a cui per l’occasione si sono affiancati Roberto Cocconi, direttore artistico e Valentina Saggin danzatrice della Compagnia Arearea di Udine e Valentina Magnani assieme a Claudio Puja direttori artistici del Danceproject Festival organizzato dall’ ACTIS di Trieste – hanno presentato ufficialmente il TS Danza 1.0 - Primavera 2015.
La danza, tradizionalmente, ha sempre fatto parte dei cartelloni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – hanno spiegato direttore e presidente – con appuntamenti di assoluta qualità (dai Momix che hanno portato a Trieste quasi tutte le loro produzioni, a Mikhail Baryshnikov che lasciò un’emozione indimenticabile negli anni Novanta).
Era la stagione 2005-2006, quando si pensò per la prima volta ad una proposta “strutturata”, un vero “cartellone Danza” parallelo alla fondamentale programmazione di Prosa.
L’iniziativa ebbe da subito un riscontro più che positivo e fino ad oggi lo Stabile ha sempre offerto un programma di alto livello artistico e di ampio respiro, evitando di costringersi in rigorosi confini di stile o repertorio, ma anzi, guardando a coreografie ed ensemble classici e moderni, dal sapore folkloristico o sgorgati dalle più diverse esperienze internazionali: dall’assoluta perfezione di tante edizioni del Roberto Bolle & Friends, all’innovazione dei Pilobolus, dal tango di Miguel Angel Zoto al rigore della Martha Graham Dance Company o alla raffinatezza di Eleonora Abbagnato
Nel 2015, dopo 10 anni, si è scelto di “celebrare” questo traguardo e premiare la maturità del pubblico con una proposta ancor più completa, articolata in forma di Festival.
Il TS Danza 1.0 - Primavera 2015, questa l’intitolazione scelta, si terrà dunque a Trieste fra il 10 marzo e il 24 aprile 2015 e intreccerà la grande danza internazionale all’inedita presenza di compagnie più piccole ma interessanti per la sperimentazione dei loro linguaggi, per l’appassionata dedizione e la tecnica dei loro componenti.
Il Festivalsi è aperto con il Gran Galà di danza con le stelle di New York. Il 18 e 19 marzo sarà la volta di un ensemble che, pur nel rigore della danza classica, è sinonimo di ironia: Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, che doneranno al Festival una vera chicca, una coreografia in prima italiana. Si tratta della loro personale versione del Don Quixote, danzato sulle musiche di Ludwig Minkus e sulla coreografia di Marius Petipa e Alexander Gorsky. È giusto parlare della loro “personale versione”, perché nulla è usuale in questa compagnia statunitense, composta da soli uomini che danzano “en travesti”.
La punta di diamante di TS Danza 1.0 si raggiungerà il 25 e 26 marzo con una prestigiosa compagnia internazionale: il Ballet Preljocaj con Biancaneve. Angelin Preljocaj, fondatore dell’ensemble e straordinario coreografo, si muove in un universo estetico e tecnico complesso e ricchissimo, fra classico e contemporaneo, che si esprime appieno in questo balletto, più vicino alla fiaba noir dei Fratelli Grimm che a Disney, su un meraviglioso tessuto di musiche selezionate dal corpus delle sinfonie di Mahler. Sensazionali i danzatori, la loro intensità, la regia e l’accuratezza dello spettacolo che coinvolge ogni tipo di pubblico e di cui restano assolutamente memorabili alcuni momenti, davvero magici, come il ballo della Matrigna allo specchio e l’acrobatica, sorprendente entrata in scena dei sette nani.
Un’altra prima nazionale sarà presentata il 28 marzo alla Sala Assicurazioni Generali: Oratorio per Eva creazione che Roberto Zappalà – coreografo e regista italiano di grande originalità e talento – dedica alla figura simbolica di Eva. L’Eva biblica, al contempo prima donna e madre dell’umanità, diventa, senza soluzione di continuità, la danzatrice che la porta in scena e la donna di oggi. Lo spettacolo è in collaborazione con il DanceProject Festival organizzato dall’ACTIS di Trieste: un modo per lo Stabile per fare sistema con altre realtà del territorio, anche nel settore della danza.
Ancora una compagnia straniera di danza contemporanea è protagonista il 14 aprile: Ballet Boyz che presenta Mesmerics e The Murmering, lavori interessanti e attesi, commissionati a due “punte di diamante” della coreografia contemporanea anglosassone, rispettivamente Christopher Wheeldon ed Alexander Whitley.
Sarà poi la volta della compagnia udinese Arearea che dal 15 al 19 aprile presenterà con cadenza praticamente quotidiana alcuni suoi premiati e affascinanti lavori contemporanei. Il primo, il 15 aprile sarà Box_Two, affascinante installazione coreografica con due danzatori e musica dal vivo che affronta il tema delle interazioni tra gli individui, che producono la società. Non si terrà in uno spazio convenzionale, perciò il luogo dello spettacolo verrà comunicato nei prossimi giorni,a fronte di una serie di sopralluoghi.
La stessa compagnia presenterà il 16 e il 17 nella più adeguata e raccolta cornice della Sala Bartoli l’attualissimo Innesti_il corpo tecnico, coreografia di Marta Bevilacqua che ne è anche interprete con Anna Giustina e Valentina Saggin. Il 18 aprile eseguirà ancoraabout:Blank, uno studio sull’immediatezza e l’essenzialità della danza di e con Valentina Saggin, Anna Savanelli, Luca Zampar, Roberto Cocconi.
Conclusione in grande stile per Arearea, il 19 aprile con una serata dedicata a soli: in prima nazionale ammireremo Furioso_primo studio su Orlando, seguito da God, don't save the Queen e da Schnurrbart, Friz secondo Lou.
Coronerà il primo Festival di Primavera – il 24 aprile – la raffinata esibizione della Hubbard Street Dance Chicago fondata da Lou Conte nel 1977 e cresciuta come una delle compagnie di danza contemporanea più prestigiose del Nord America, oggi rappresenta uno dei massimi punti di riferimento nel panorama della danza americana e continua ad imporsi per l’eccellenza artistica dei suoi componenti, per il suo carattere di innovazione e per il suo ricchissimo repertorio internazionale. A Trieste danzeranno coreografie di Jirí Kylián, Nacho Duato, Alejandro Cerrudo ed un lavoro fresco di debutto di Kyle Abraham.
Per TS Danza 1.0 è stato scelto opportunamente un periodo in cui, in città e in regione, l’offerta di danza è più bassa rispetto a quanto accade d’inverno: una programmazione concentrata nel tempo e di alto livello si spera possa attrarre pubblico da tutto il territorio e dai Paesi vicini.
I biglietti di alcuni balletti come Biancaneve sono già in vendita presso i consueti circuiti e punti vendita dello Stabile regionale. Ulteriori informazioni sul sito del teatro www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.
Declassamenti dei teatri regionali: tocca al Bobbio di Trieste. Appello al pubblico e alla città
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- Pubblicato Martedì, 10 Marzo 2015 22:24
- Scritto da Cristina Degrassi
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Trieste - Martedì 10 marzo 2015, alle ore 11 e 30, si è svolta presso il teatro Bobbio di Trieste la conferenza stampa indetta dalla presidente Livia Amabilino, per presentare agli organi di stampa e non solo, le decisioni del Ministero riguardo al declassamento del teatro Bobbio - La Contrada a “impresa di produzione teatrale”.
Presente alla conferenza il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, che si è espresso con solida contrapposizione alla decisione ministeriale, invocando a sostegno del teatro una forte presa di posizione della realtà politica triestina che coinvolga anche associazioni, fondazioni e il pubblico di Trieste.
“Un pubblico attento e numeroso da ormai quasi quarant'anni, che con la sua presenza ha fatto la storia della Contrada”: così la presidente Livia Amabilino, che ci tiene a sottolineare come questa sconfitta sia, sì terribile per la Contrada e per il suo personale, ma anche per l'intera città e per la regione.
La presidente aggiunge che la struttura artistica triestina ha deciso di fare ricorso nell'intento di ribaltare la decisione ministeriale e ottenere giustizia. Ritiene anche corretto rilevare che il cambiamento è comprensibile e naturale soprattutto in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, ma che se un taglio è necessario si debba tagliare lì dove, in realtà, c'è un reale esubero.
La dirigenza ministeriale, osserva la presidente, conta più di una decina di membri che guadagnano cifre di centonovantamila euro l'anno di stipendi cadauno. Viene spontaneo chiedersi come mai i tagli non vengano effettuati, in primis, a quei livelli.
In ballo c'è il contributo Fus che nel 2014 per la Contrada si aggirava sui 480mila Euro, nonché l'apporto degli enti locali. È ovvio che laddove questa decisione ministeriale trovasse conferma sul campo, per il teatro, nelle stagioni a venire, si creerebbe un'enorme difficoltà.
La presidente ci tiene comunque a rassicurare i 3000 abbonati del Bobbio, confermando che in questa stagione non ci saranno cambiamenti e gli appuntamenti teatrali rimarranno inalterati.
In sala arriva il contributo telefonico di Ariella Reggio, impegnata in teatro a Torino, che racconta di quanto si sia lavorato in questi ultimi 39 anni per affermare a Trieste la realtà artistica della Contrada, che notoriamente vide la stessa Reggio tra i suoi fondatori assieme a Orazio Bobbio, Francesca Macedonio e Lidia Braico. L'applauso in sala scatta spontaneo per l'attrice triestina che ormai da anni è estremamente apprezzata a livello nazionale.
Il direttore organizzativo Diego Matuchina dà il suo apporto tecnico alla relazione dando alcuni numeri riguardanti la gestione teatrale e ribadisce che oltre ai tremila abbonamenti con nome e cognome (non gruppi o associazioni) ci siano stati nel 2014 più di quarantamila presenze tra il teatro Bobbio e il più piccolo teatro Dei Fabbri (peraltro creatura della Contrada), gli incassi per produzioni e ospitalità sono stati di quasi 600mila Euro. E sottolinea che questi incassi sono un servizio che la realtà triestina traduce in stipendi, tasse e oneri previdenziali.
Nella conferenza stampa sono intervenute anche diverse rappresentanze dei numerosi lavoratori della Contrada: da Sara del Sal (ufficio stampa) a Enza De Rose (Teatro Ragazzi) che hanno espresso il loro stupore e la loro incredulità rispetto alla decisione ministeriale.
Il Metodo di Jordi Galceràn al Rossetti fino a fine mese
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- Pubblicato Lunedì, 09 Marzo 2015 23:03
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Trieste - Un dittico dedicato all’autore catalano, eccellenza della drammaturgia contemporanea, Jordi Galceràn, che debutta domani sera, martedì 10 marzo alla Sala Bartoli, fino a domenica 29 per la commedia Il Metodo con la regia di Andrea Collavino, coprodotto dallo Stabile regionale e La Contrada. In scena Maria Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo Maranzana.
«Qualche anno fa – racconta l’autore catalano Jordi Glaceràn – a Madrid, in una busta dell’immondizia, fu trovato un fascicolo contenente domande di assunzione per una catena di supermercati, sulle quali un impiegato dell’ufficio personale aveva annotato le sue impressioni sui candidati: “straniero grasso”, “questa no, brutta e stracciona”, “grassoccia con brufoli”, “fuori di testa, padre alcolizzato”. L’impiegato, giustificato dalla sacra missione che gli era stata affidata, si era creduto in diritto di poter mettere per iscritto quelle bestialità. Il solo fatto di detenere il potere di concedere o no un posto di lavoro lo faceva sentire legittimato ad essere crudele, maschilista, xenofobo. Immaginai le ragazze che aspiravano ad essere cassiere di quel supermercato mentre tentavano di dare una buona immagine di loro stesse di fronte a questo individuo, facendo e dicendo quanto credevano si aspettasse da loro, le immaginai disposte a sopportare anche piccole umiliazioni pur di conseguire il posto di lavoro di cui avevano bisogno.
E questo è quanto fanno, fino all’estremo, i personaggi de Il Metodo Grönholm, perché non importa chi siamo né come siamo, ciò che conta è l’opinione che gli altri, spettatori della nostra vita, deducono dalla nostra apparenza. La nostra autentica identità non interessa a nessuno, a parte noi stessi».
Lo spettacolo debutta alla Sala Bartoli martedì 10 marzo alle ore 19 e replica fino al 29 marzo. Dal 29 aprile al 3 maggio, un altro testo del medesimo autore – Il prestito – chiuderà una sorta di dittico, ironico e feroce, sulla contemporaneità e su questo autore che rappresenta uno dei momenti più interessanti dell’attuale drammaturgia sul piano internazionale. Il Metodo sostituisce per gli abbonati al turno Prime e A del cartellone Prosa lo spettacolo 456.
Il Metodo replicherà alle ore 19 il 10, 13, 17, 20, 24 e 27 marzo; alle ore 21 l’11, 12, 14, 18, 19, 25, 26, 28 marzo; sabato 21 marzo la replica inizierà alle ore 21.30 mentre le repliche delle domeniche 15. 22 e 29 marzo saranno pomeridiane con inizio alle ore 17.
I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita
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