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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Casta Away-La tempesta #cambiaverso”: uno strepitoso Enrico Bertolino alla Contrada

“Casta Away-La tempesta #cambiaverso”: uno strepitoso Enrico Bertolino alla Contrada

Trieste - Sarà  Enrico Bertolino a chiudere il Circuito Comici della Contrada mercoledì 18 marzo alle 20.30 con “Casta Away-La tempesta #cambiaverso”.

Un comico attempato che si divide tra teatro, televisione e cinema decide di volere ancora di più e si converte al renzismo. Decide di rinunciare alla satira e alle battute cattive. Se l’Italia ha cambiato verso, lui lo ha fatto a sua volta e ora tutto va bene. Per celebrare il nuovo miracolo italiano decide quindi di imbarcarsi per una crociera ma la nave affonda e Enrico si ritrova prigioniero su un’isola deserta proprio quando era riuscito a trovare una nuova raccomandazione.

“E allora che fai? Parli, parli. Cerchi un complice, come Tom Hanks nel celebre film. E anche tu trovi un pallone. Ma non è Wilson. E’ un Supertele. L’imitazione del Telstar, la prima palla a esagoni, degli anni ’70. Una pessima imitazione, che quando te la portavi al campetto ti mandavano via, perché era vuota, troppo leggera. E quando la calciavi chissà dove finiva.

Vuoto, imprevedibile, da prendere a calci, imitazione di una cosa che negli anni ’70 ci sembrava bella e nuova ma a distanza di anni si è rivelata  superata: più che un pallone, Bersani”

L’ unico contatto con il mondo civile si rivela un tablet che deve fare i conti con la esigua carica della batteria. Ma dalle palme ecco spuntare un vecchio compagno di bagordi, un pianista sul Mediterraneo, scomparso anni prima durante una crociera. Ed è a lui che Enrico dovrà dimostrare che Renzi è riuscito a cambiare tutto, che ora l’Italia è totalmente rinnovata. Con l’hashtag oppure senza, perché Silvio, Matteo o Beppe, alla fine il cancelletto sono gli italiani a metterlo, ma sempre spalancato.

Scritto da Enrico Bertolino, Luca Bottura, Ugo Ripamonti, Curzio Maltese, con le musiche di Teo Ciavarella per la regia di Massimo Navone, lo spettacolo sarà in scena solo mercoledì 18 marzo alle 20.30 ed è inserito nel Circuito Comici della Contrada.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it. Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

Un classico di Carlo Goldoni riletto da Marco Lorenzi al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Un classico di Carlo Goldoni riletto da Marco Lorenzi al Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Udine - Amore. Cinque lettere così bramate, così problematiche. Cascata di felicità, rivolo di incomprensioni. Macchina alata dolcemente infernale, fa volare per poi precipitare, ma la vista è meravigliosa, turbolenze comprese. Un congegno emozionale a cui proprio non possiamo fare a meno, e a cui proprio non vogliamo fare a meno, in un tira e molla continuo e reciproco, l’unica guerra nella quale si condivide il letto con il nemico.

Gelosia. Il tarlo nella coppia. Quel problema, quel rivolo, quel guasto meccanico congenito, quel movente bellico. Nuvola transitoria o uragano perenne che sia, è la gelosia all’antipodo dell’amore, il suo più accanito nemico, eppure da esso stesso generato, Zeus assassino del padre Kronos.

“Gl’innamorati”. Sintesi e spiegazione di questo dissidio accoppiato. L’opera tra le più celebri di Carlo Goldoni e messa in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine mercoledì 11 marzo è proprio il tentativo di innalzare a prototipo immortale una situazione ordinaria e comune, un classico che racconta il classico.

Lo spettacolo, terzo appuntamento della rassegna “Giovani compagnie e classici”, regia di Marco Lorenzi, produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Il Mulino di Amleto, si colloca come l’ultima rilettura di uno dei capisaldi della commedia italiana.

Rilettura che tuttavia non tende né ad un’eccessiva modernizzazione, né tanto meno ad un’aderenza reverenziale all’originale: la giovane compagnia ha abilmente shakerato le due possibilità, con un risultato assai piacevole. Unica pecca l’aver esasperato forse troppo alcune situazioni, con un’inevitabile dilatazione dei tempi di scena.

Alla tradizionale storia d’amore, ostacolata strenuamente da megera gelosia, tra Eugenia e Fulgezio e al loro valzer tragicomico di corteggiamento e ira, si affiancano elementi di contemporaneità che, seppur relegati a semplici dettagli, rendono squisitamente la sempiterna validità dell’opera e dei temi trattati.

Ai litigi sui sedili anteriori di una macchina o tramite le forme più moderne di comunicazione tipici di oggi è sostituita una stanza indefinita nella sua immobilità, porto per arrivi e partenze di ospiti, servi, padroni e, appunto, innamorati. Una camera povera di dettagli, ma proprio a questo deve il suo essere camaleontica, a discrezione di chi guarda.

Un luogo isolato dal mondo esterno, sollevato da quella “crisi” che oggi come nel XIII secolo attanaglia le esistenze quotidiane; nondimeno quello che potrebbe essere il locus amoenus perfetto per l’esercizio dell’ars amatoria diventa arena principale di liti, battibecchi, piagnistei, ripicche.

Eppure il finale spazza via tutto, il lieto finale. Così a teatro come nella vita reale: amiamo l’amore, odiamo la gelosia, dobbiamo sopportare questa convivenza, eppure quando è l’amore a trionfare, in quei modi grandiosamente semplici che gli sono propri, tutto si lava via con un colpo di spugna, pronti a sporcarsi di nuovo per quello stesso finale.

Incontro con la danzatrice Marta Bevilacqua per raccontare storie di donne straordinarie

Incontro con la danzatrice Marta Bevilacqua per raccontare storie di donne straordinarie

Udine - Un viaggio tra danza e cultura del corpo per raccontare storie di donne straordinarie che hanno fatto di loro stesse delle vere opere d’arte, da Isadora Duncan a Martha Graham, da Carolyn Carlson a Pina Bausch o Marina Abramovic, solo per citarne alcune.

Intende esplorare l’universo femminile dall’osservatorio privilegiato della danza il prossimo appuntamento di Calendidonna, il cartellone di iniziative promosso fino a fine mese dal Comune di Udine intorno all’8 marzo, festa internazionale della donna.

Giovedì 12 alle 18.30, nell’ex Oratorio del Cristo in Largo Ospedale Vecchio 10, infatti, la Civica Accademia Nico Pepe di Udine presenta un incontro con Marta Bevilacqua, danzatrice, coreografa e componente della compagnia di danza contemporanea Arearea oltre che docente alla stessa Nico Pepe.

Insieme a lei, ad affrontare questo insolito viaggio, anche la critica teatrale e di danza, giornalista e a sua volta danzatrice, Fabiana Dallavalle.

Attraverso video e filmati con grandi protagoniste della danza del XX secolo, il pubblico avrà l'occasione di osservare frammenti di vere e proprie opere d'arte per portare agli occhi, e forse al cuore, le rappresentazioni di un corpo femminile che è esso stesso opera d'arte. Utilizzando una chiave di lettura che fa riferimento alla filosofia e grazie all'apporto delle immagini, Bevilacqua cercherà di raccontare come il corpo (quello di tutti) sia stato il foglio sul quale si sono riversate negli anni, ideologie, religioni, mode.

Marta Bevilacqua, ormai conosciutissima al pubblico friulano, ma non solo, forma e affina la sua passione per la danza contemporanea a Parigi così come frequentando l'Accademia Isola Danza a Venezia diretta proprio dalla grande Carolyn Carlson. È in questa occasione che incontra i più importanti artisti della scena contemporanea internazionale come, ad esempio, Wim Vandekeibus, Joseph Nadj, Raffaella Giordano e la stessa Carlson. Dopo la laurea in Filosofia a Venezia con Umberto Galimberti, Marta consegue il Master in Comunicazioni e Linguaggi non Verbali di cui oggi è riferimento per l’Area della Performance. Ha lavorato in Italia con Ersilia Danza, Naturalis Labor, Balletto Civile, AdArte e realtà di formazione per ragazzi tra le quali TPO, teatro di Piazza e d'Occasione di Prato, CSS teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia. Il lavoro con gli attori la porta spesso ad essere coinvolta in produzioni di prosa per consulenze coreografiche. Collabora in Indemoniate, per la regia di Massimo Somaglino, Metti in salvo il  tesoretto, con Gianrico Tedeschi, e diverse altre realtà teatrali emergenti. Coreografa anche l'opera Orfeo ed Euridice per la prima assoluta a Martina Franca sulla regia di Toni Cafiero.

Ultima sua fatica, nel 2014, con Arearea crea il progetto “Ruedis- ruote di confine”, co-prodotto da Mittelfest, spettacolo di danza urbana itinerante in occasione del centenario della prima guerra mondiale.

La partecipazione all’incontro è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni è possibile contattare la segreteria della “Nico Pepe” telefonando allo 0432 504340 o inviando una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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