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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Christian De Sica con il suo “Cinecittà” al Politeama Rossetti

Christian De Sica con il suo “Cinecittà” al  Politeama Rossetti

Trieste  - Con Cinecittà si svela ancora una volta un Christian De Sica eclettico, showman, narratore, crooner ci fa da “guida” nella mitica città del cinema fra ricordi, aneddoti e storia. Una serata di grande spettacolo, con musica e l’orchestra è dal vivo, coreografie e sfavillanti memorie che incanterà sia chi ama il cinema che il teatro. Lo spettacolo è programmato venerdì 10 e sabato 11 aprile alle 20.30 fra gli “eventi speciali” dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Cinecittàè uno spettacolo in grande stile, con orchestra, ballerini, scale illuminate, piume di struzzo, paillettes, tanto amore per il cinema e un grande protagonista, Christian De Sica.

In quest’occasione, De Sica si addentra nelle storie e nei ricordi di un mondo che frequenta da sempre, e attraverso il quale meglio di ogni altro può farci da guida. 

Rende infatti omaggio agli indimenticabili studi di Cinecittà, aprendo agli spettatori il suo amarcord ricco di materiali che vengono dalla famiglia, in particolare dal padre Vittorio e dall’incontro con altri indimenticabili divi che hanno fatto la storia del cinema. Nello show si incontrano Anna Magnani, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni, Anthony Quinn, ma anche Audrey Hepburn, Cary Grant e Gregory Peck. Allo “zio” Alberto Sordi è dedicato un affettuoso omaggio, mentre Federico Fellini è una presenza ricorrente in tutto lo spettacolo. 

Ma i ricordi del protagonista regalano anche divertenti aneddoti legati al “dietro le quinte”, di  macchinisti, comparse, truccatrici e doppiatori che hanno lavorato e vissuto Cinecittà e che vengono ritratti con l’abilità di un istrionico showman.

Cinecittà: una parola che riporta ad un mondo fantastico, ad un secolo di storia del cinema scritta da artisti geniali, ma costruita anche sul lavoro di migliaia di comparse, di eccellenti maestranze. Una favola accompagnata da musiche indimenticabili, da parole e canzoni che fanno parte del nostro immaginario. Una storia che appartiene alla cultura italiana.

Il rapporto fra Cinecittà e Christian De Sica è profondo già da prima della sua nascita grazie al padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Cresce a Cinecittà prima da adolescente accompagnando il padre, poi con i primi piccoli ruoli per approdare agli Studi da attore affermato. 

Christian De Sicaha attraversato in maniera trasversale la Città del Cinema: da bambino ha visto girare per casa i mostri sacri del nostro cinema prima e quelli dell’epopea dei kolossal di Hollywood sul Tevere poi. È cresciuto con Rossellini e i suoi figli e ha sposato la sorella di Carlo Verdone. Nella sua vita professionale ha partecipato a decine di film da protagonista, raccogliendo, nella quasi totalità, grandissimo successo. Christian De Sica è non solo attore, ma autore, sceneggiatore, regista. Da qui la scelta di raccontare la storia di Cinecittà, in uno spettacolo elegante e sorprendente che va da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone a Santoro e alla De Filippi… tutti frequentatori della Hollywood italiana.

Con un’orchestra di 19 elementi diretta dal M° Marco Tiso, De Sica mette in evidenza le sue dotidi crooner percorrendo un repertorio swing con brani classici come Baciami piccina, Mando vai, New York, New York, ma in cui figura anche l’inedito Cinecittà scritto da Claudio Mattone appositamente per lo show.

Sul palco, affiancano De Sica tre eclettici attori, Ernesta Argira, Daniele Antonini e Alessio Schiavo, e un corpo di ballo che si muove sulle coreografie di Franco Miseria: la regia è di un grande artista del teatro e della televisione come Giampiero Solari.

Cinecittà è scritto da Christian De Sica, Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari che ne è anche il regista. Ne è protagonista Christian De Sica: al suo fianco Ernesta Argira, Daniele Antonini e Alessio Schiavo. Il corpo di ballo è composto da Roberto Carrozzino, Roberto D’Urso, Deborah Esposito, Dalila Frassanito, Veronica Lepri, Tommaso Petrolo.

Il disegno luci è di Marcello Iazzetti, la regia video di Cristina Redini, le scenografie di Patrizia Bocconi ed i costumi di Ester Marcovecchio. Esegue le musiche dal vivo l’orchestra diretta dal maestro Marco Tiso, al pianoforte Riccardo Biseo. Le coreografie sono firmate da Franco Miseria

Lo spettacolo è prodotto e distribuito da  Bags Live.

Cinecittà va in scena a Trieste alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti venerdì 10 e sabato 11 aprile alle ore 20.30 è uno spettacolo inserito fra gli “eventi speciali” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto on line.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

 

 

 

Ritorna al Rossetti Bergonzoni con il suo nuovo spettacolo “Nessi”

Ritorna al Rossetti Bergonzoni con il suo nuovo spettacolo “Nessi”

Trieste - Ritorna finalmente al Teatro Stabile regionale un vero beniamino del pubblico, un artista completo dalla formula e dallo stile singolarissimi, intelligente e surreale, graffiante e incredibilmente creativo si tratta di Alessandro Bergonzoni che presenta alla Sala Assicurazioni Generali,  solo giovedì 9 aprile alle ore 20.30, il suo nuovo spettacolo, Nessi ospite del cartellone altripercorsi.

Dopo il capolavoro Madornale 33, il suo spettacolo più replicato, con oltre tre anni di tour ritorna ora sul palcoscenico con uguale carisma ed energia e una straordinaria forza d’invenzione: Bergonzoni vanta infatti una carriera e una personalità esuberanti, e da quando – ventiquattrenne – laureato in giurisprudenza, sceglie di addentrarsi nel mondo dello spettacolo, raccoglie successi come interprete, autore, scrittore, sceneggiatore.  Ha al proprio attivo un notevole numero di successi teatrali, di libri, un romanzo, ha collaborato a trasmissioni radiofoniche e televisive,  s’interessa di arte, ha recitato in film, meritato premi importanti (su tutti l’Ubu nel 2009).

La sua scrittura punta alla comicità, ma attraverso una ricerca sottile che tocca l’esplorazione dell’assurdo, lo stupore, la reinvenzione linguistica, l’esplosione e la ricomposizione narrativa.

Ne dà prova in questo nuovo lavoro, presentato nel 2014, di cui firma il testo, la regia assieme al fidato Riccardo Rodolfi, le scene, oltre ad esserne naturalmente il funambolico protagonista.

Cosa vorrà suggerirci già dal titolo? Nessi, secondo Bergonzoni, fa eco alla nostra condizione attuale, incredibilmente vittime del “potere - volere - dovere” essere sempre “connessi”.

Quindi Nessi, inteso come “connessioni”, ma anche fili tesi e tirati, trame e reti, tessute e intrecciate per collegarsi con il resto del pianeta. O meglio dell’universo. Perché infatti è proprio questo il nucleo vivo e pulsante dello spettacolo dell’artista bolognese: la necessità assoluta e contemporanea di vivere collegati con altre vite, altri orizzonti, altre esperienze, non necessariamente e solamente umane che ci possono così permettere percorsi oltre l’io finito per espandersi verso un “noi” veramente universale.

Bergonzoni, per questo quattordicesimo spettacolo da lui scritto e interpretato si trova quindi in un’assoluta solitudine drammaturgica, al centro di una cosmogonia comica circondato da una scenografia “prematura”, da lui concepita, alle prese con un testo che a volte potrebbe anche essere, e questa è una vera e propria novità, una candida e poetica confessione esistenziale. 

Senza per questo rinunciare alla sua dirompente visione stereoscopica che è diventata, in questi anni, materia complessa, comicamente eccedente e intrecciata in maniera sempre più stretta tra creazione-osservazione-deduzione.

Ma sicuramente i Nessi bergonzoniani, e la loro conseguente messa in scena, ci mostreranno quel personalissimo disvelamento, di fatto la vera cifra stilistica di questo artista, che porta molte volte anche grazie ad una risata, dallo stupore alla rivelazione.

Nessi di e con Alessandro Bergonzoni, diretto dallo stesso Bergonzoni con Riccardo Rodolfi, e con le scene di Alessandro Bergonzoni è una produzione di Allibito con la distribuzione e organizzazione di Progetti Dadaumpa.

Nessi va in scena a Trieste alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti soltanto giovedì 9 aprile alle ore 20.30: è uno spettacolo inserito nell’abbonamento altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it all’acquisto on line.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

“Io odio gli italiani”di Valentina Paiano al Teatro Miela

“Io odio gli italiani”di Valentina Paiano al Teatro Miela

Trieste -  Debutta al  Teatro Miela per la serie “altri percorsi”, giovedì 16 alle ore 21 e venerdì 17 aprile alle ore 11, “Io odio gli italiani” – Gonars” regia di Valentina Paiano, con Chiara Di Marco e Paolo Miloro.

Zofia è una bambina debole e arrabbiata: i patimenti nel campo di Rab, il dolore d’aver visto fucilare il padre e morire di stenti la mamma l’hanno segnata. Vlado è un artista, la guerra gli ha portato lutti e prigionia: ma ogni giorno cerca la bellezza che conosceva “prima” e insegnava ai suoi studenti. I due sono uniti dalla comune terra d’origine, l’ex Jugoslavia, dalla solitudine e da una reciprocità delicata che nasce durante la loro dolorosa permanenza nel campo di concentramento fascista di Gonars. Lo spettacolo insegna come l’umanità non si soffochi, nemmeno nell’orrore dei lager, nemmeno dietro al filo spinato, ed è scritto da Paolo Miloro e Valentina Paiano (che ne firma anche la regia) e interpretato con intensità dallo stesso Miloro con Chiara Di Marco. È stata una pagina cupa della già tremenda storia della Seconda Guerra Mondiale, quella dei campi di concentramento in Italia: un passato con cui l’Italia non ha ancora fatto i conti fino infondo. I rastrellamenti, gli incendi preceduti dalla snazionalizzazione forzata e seguiti dalla deportazione – di nemici e sospetti, ma anche di inermi civili – dai territori occupati dall’esercito italiano in Jugoslavia furono purtroppo una pratica inumana del regime fascista. Ne rimangono testimonianze di sopravvissuti e documenti storici raccolti dalla Commissione d’inchiesta per i presunti crimini di guerra italiani. Queste sono le basi storiche della drammaturgia di Miloro e Paiano, arricchito da una toccante dimensione scenica. Perché il teatro sia quel luogo di comune presa di coscienza da cui ripartire, con una consapevolezza matura. 

Altri percorsi la rassegna di drammaturgia contemporanea in  collaborazione fra Bonawentura/Teatro Miela e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, propone alle scuole uno spettacolo che per temi trattati  è particolarmente adatto agli alunni delle scuole superiori, per questo lo spettacolo è venerdì  17 aprile matinée alle ore 11.00 sempre al Teatro Miela.

Organizzazione: Il Rossetti Teatro Stabile del FVG / Bonawentura

Interi € 15.00, last minute € 12.00. Prevendita c/o biglietteria del teatro tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00; www.vivaticket.it

 

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