Domenica inizia "Prepariamoci" allo Splendor: in anteprima gli spettacoli del Palio studentesco
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Mercoledì, 22 Aprile 2015 13:58
- Scritto da Timothy Dissegna
- Visite: 613
San Daniele del Friuli (Ud) - Lo slogan è già munito di hastag, come questi tempi di Twitter vogliono, per condividere ogni istante sui social: #Prepariamoci! Ma a cosa? Semplice: a sei appuntamenti teatrali di grande richiamo, portati in scena da altrettanti istituti scolastici udinesi che ben presto solcheranno i palchi dei teatri Palamostre e Giovanni da Udine, cornici da anni del Palio studentesco, quest'anno intitolato a Pasolini.
Si svolgerà dal 26 aprile al 17 maggio, presso il Teatro Splendor, "Prepariamoci": la rassegna di alcune delle opere che prenderanno parte alla celebre manifestazione amatoriale teatrale che ogni anno, ad aprile, vede centinaia di ragazzi darsi "battaglia" a colpi di recitazione. E nella cittadina dei prosciutti gli attori in erba porteranno in anteprima i propri lavori, in preparazione al debutto nel capoluogo friulano.
I gruppi coinvolti saranno: "Stupidi...forse, sognatori SÌ!" dell'Isis "Manzini" di San Daniele, che aprirà l'evento domenica sera con "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare; il 29 sarà il turno dei "I conti che tornano" dell'ITC "Zanon" con la Lisisastra di Aristofane; il testimone passerà quindi il 6 maggio ai "Cavalli impazziti" dei licei Classico e Scientifico "Bertoni" e il loro Antigone di Sofocle.
Il 10 arriveranno quelli de "Il muro eccezionale", alias l'Isis "Malignani" con "Fools" di Neil Simon; tre giorni dopo toccherà ai "Mattiammazzo" del liceo Scientifico "Marinelli" con "L'avaro" di Molière e, infine, il 17 concluderà il calendario il gruppo "Retroscena!" con "I segreti della famiglia Brewster", ispirato a un'opera di J. Kesselring e prodotto dall'associazione culturale TeatroTuttoTondo di Buttrio.
Gli spettacoli proposti spazzieranno, come si può notare, dai classici greci alla fiaba popolare yiddish, portando nel centro collinare una ventata di novità grazie alle interpretazioni dei giovani attori. Un qualcosa che si mischierà all'attesa che coinvolgerà pubblico e, soprattutto, teatranti, desiderosi di salire sul palco ma al tempo stesso intimoriti da possibili errori o prestazioni deludenti. Ma ciò non farà altro che rendere ancora più unica questa rassegna.
Organizzate da Officine d'Autore, queste sei serate saranno solo una parte delle numerose novità organizzate per i dieci anni dello Splendor, già entrate nel vivo. L'ingresso a ognuna, a partire dalle 20.30, costerà 3€ e sarà un'occasione d'oro per "gustare" in anteprima la magia del teatro giovane e puro, quello che regala emozioni.
“In fondo agli occhi" di Berardi: metafora del nostro Paese
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Martedì, 21 Aprile 2015 23:58
- Scritto da serenella dorigo
- Visite: 867
Trieste - In fondo agli occhi di e con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari con la regia di César Brie, va in scena mercoledì 22 e giovedì 23 aprile al Teatro Miela, giungendo così all’ultimo spettacolo della riuscita collaborazione fra Bonawentura/Teatro Miela e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, una sinergia sul piano artistico e su quello logistico.
Con il loro spettacolo Berardi e Casolari mettono a nudo la condizione, senza prospettiva, del nostro Paese, che viene paragonata alla cecità, attraverso una vicenda ironica e acuta.
«Gianfranco Berardi è lo spirito libero di un teatro non addomesticato – ha scritto Sara Chiappori nella recensione per La Repubblica – nel suo e nel nostro buio accende lampi spavaldi di intelligenza, risate e struggenti dolcezze. La regia di Cèsar Brie sorveglia con discrezione, la complicità di Gabriella Casolari arrotonda gli eccessi. Inutile resistere a Berardi: anche se non vuoi ti porta in fondo agli occhi, dalle parti del cuore».
Abbiamo dialogato con lui, chiedendogli perché uno spettacolo come “In fondo agli occhi”?
Lo abbiamo scritto a quattro mani, io e Gabriella, per raccontarsi e raccontare il nostro Paese. Sono partito da un’esperienza autobiografica per tradurre e catalizzare una situazione collettiva, universale, cercando e trovando punti di connessione con la mia storia personale, fatta di vizi, non solo di virtù. Uno spettacolo fatto di ricerca, ricerca ed esplorazione che prosegue, anche, attraverso gli altri con i quali portiamo avanti la nostra ricerca.
Un reciproco scambio di situazioni, di “vedute”, che arricchiscono l’uno e l’altro, nel mio caso e di Gabriella. Perché soli non si può stare, non si fa niente e non si cresce. Gli occhi del cieco sono quattro in questo caso, i miei e quelli di Gabriella che raccontano.
Questo spettacolo pur partendo dall’espediente della mia condizione fisica, quale la cecità, vuole offrire allo spettatore l’ occasione per riflettere del nostro Paese, che versa in una condizione di crisi, di frustrazione e di mancanza di prospettiva, e se non è questa cecità.
È la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita. «Chi è più cieco di chi vive, senza avere un sogno, una prospettiva davanti a sé, di chi essendone consapevole, non può far altro che cedere alla disperazione? Un paese cos’è in fondo se non le persone che al suo interno vivono e si muovono?»
Berardi spiega che ogni punto di forza può essere, nella vita, punto di debolezza: allo stesso modo la fragilità, in scena, può divenire il perno su cui esprimere tutto il proprio potere. Ecco dunque la voglia di costruire «a partire da noi – sottolinea – da ciò che sta in fondo ai nostri occhi, un affresco del contemporaneo». In scena, una barista, Italia, donna delusa e tradita, e Tiresia, suo socio ed amante, non vedente, raccontano le loro delusioni e speranze.
In fondo agli occhiè uno spettacolo che sa parlare del nostro non facile presente senza pesantezze, ma anzi, usando l’arma tagliente e vivace dell’ironia.
Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Berardi-Casolari con il sostegno del Teatro Stabile di Calabria, va in scena al Teatro Miela mercoledì 22 e giovedì 23 aprile alle ore 21.
I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.itall’acquisto on line. Interi € 15.00, Under 26 € 12.00, last minute € 12.00. Prevendita anche presso la biglietteria del Teatro Miela tutti i giorni dalle 17 alle 19. e a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
"Open for Everything", la danza Rom che sconfigge i pregiudizi
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Lunedì, 20 Aprile 2015 18:34
- Scritto da Gabriele Franco
- Visite: 847
Altri articoli...
- Il Castello di Udine diventa scena del crimine con Anà-Thema Teatro
- “Tre donne in cerca di guai” chiude la stagione della Contrada un trio d’eccezione: Corinne Clery, Barbara Bouchet e Iva Zanicchi
- Nuovo “open day” al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
- “Io odio gli italiani” debutta al Miela: intervista alla regista Valentina Paiano
- FocusArearea: uno speciale nella rassegna Ts Danza
- La scuola con Silvio Orlando in scena al Rossetti
- Cinecittà di De Sica: un tributo alla città del cinema
- Bergonzoni con “Nessi” al Teatro Verdi di Pordenone