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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lo spettacolo “La leggenda del Pallavolista Volante” : dove il teatro incontra lo sport con Andrea Zorzi

Lo spettacolo “La leggenda del Pallavolista Volante”: dove il teatro incontra lo sport con Andrea Zo

Bagnaria Arsa (Udine) - “Generazione di Fenomeni”, così in gergo giornalistico furono chiamati i componenti della nazionale di volley degli anni novanta, capaci di conquistare una serie irripetibile di trionfi. Fra di loro Andrea “Zorro” Zorzi, due volte campione del mondo e tre volte d’Europa che, smessi ora i panni di atleta, è salito per la prima volta sul palcoscenicoda protagonista con lo spettacolo “La Leggenda del Pallavolista Volante”, ottenendo il favore di critica e pubblico.

Dopo aver toccato i teatri e i palazzetti di diverse città italiane, assieme all’attrice Beatrice Visibelli, Zorzi arriverà sul palco della Palestra Comunale di Bagnaria Arsa (Udine), per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, venerdì 8 maggio, con inizio alle 20.30.

L’evento, inserito nella giornata inaugurale della Festa dello Sport Bagnaria Arsa - Palmanova, vede l’organizzazione della Compagnia Teatrale Lis Anforis, in collaborazione Asd Juvenilia e Teatri d’Imbarco, con il patrocinio del Comune di Bagnaria Arsa. I biglietti per la serata sono già disponibili, per informazioni e prevendite chiamare il 347 3639422 o 328 8461377.  

Ne “La Leggenda del Pallavolista Volante”, spettacolo dove lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita, Andrea Zorzi e Beatrice Visibelli disegnano un paesaggio narrativo ironico e allegro, dando vita alla moltitudine di personaggi che hanno accompagnato la vita e la carriera di questo autentico mito dello sport italiano. Un pallone sgualcito diventa il volante che il padre impugnava durante i molti chilometri percorsi nella sua vita d’autista. Le panche dello spogliatoio, dove ci si confrontava, si discuteva e si finiva spesso per litigare, si tramutano nel letto dove un adolescente febbricitante cresceva troppo e sognava di trovare una ragazza. Lo spazio del palco si trasforma in un campo da pallavolo, per rivivere le azioni mozzafiato scolpite nella memoria di tutti, le vittorie leggendarie e le sconfitte ancora brucianti. Ed ecco dipanarsi un affresco teatrale dove la vicenda personale s’intreccia alla storia e al costume, dove la luminosa carriera di uno sportivo viaggia attraverso la cronaca e la storia di un Paese: dalla campagna veneta degli anni settanta ai nostri giorni, dai racconti di un’adolescenza complessata, alla formazione di uno sportivo e poi di un campione.

In questo caso, il teatro porta in scena lo sport e lo sport porta in scena la vita, con un crescendo di momenti a tratti ironici ed esilaranti, a tratti malinconici o persino drammatici. Attraverso la biografia di un campione che ha segnato la nostra storia sportiva, riscopriamo con leggerezza la filosofia e il potenziale umano dello sport, al di là degli imperativi tecnici, economici e mediatici, con l’idea che nella vita, come nella pallavolo, senza una squadra non si possa arrivare da nessuna parte. Tutte le info sull’evento sulla pagina Facebook “Bagnaria Arsa Eventi”.

 

 

 

 

 

Allo Splendor arriva lo Zanon con la Lisistrata di Aristofane: una commedia trasgressiva sul rapporto uomo-donna

Allo Splendor arriva lo Zanon con la Lisistrata di Aristofane: una commedia trasgressiva sul rapport

San Daniele del Friuli (Ud) - Seconda serata e il calo di pubblico, tristemente, si vede: al Teatro Splendor è andata ieri in scena la seconda serata della rassegna "Prepaliamoci", dedicata ai gruppi teatrali che a breve debuteranno al Palio studentesco di Udine, ma non si è raddoppiatto il tutto esaurito della prima. Pochi ma buoni, comunque, per assistere alla Lisistrata di Aristofane, portata in scena dai ragazzi dell'ITC Zanon di Udine.

Sembrerebbe scritta da qualche sceneggiatore di serie TV come "Sex and the city" o "Beautiful", se non fosse che risale a ben 400 anni prima di Cristo: da allora a oggi i rapporti uomo-donna non hanno fatto sensazionali balzi in avanti, con i primi che si credono ancora i protagonisti della Storia, mentre a dettare le regole, alla fine, è solo il gentil sesso. Perché il mondo intero, diciamocelo, ruota dall'alba dei tempi attorno a quello: il sesso.

La commedia è ambientata ad Atene, all'epoca della guerra senza fine tra la città dei filosofi e Sparta. Gli uomini sono impegnati costantemente fuori casa, a lottare fra di loro, mentre le loro mogli, madri e figlie rimangono sole e trascurate, tormentate dal fatto che i propri...bisogni della carne non possono essere soddisfatti, dato che non sono rimasti nemmeno gli amanti. Le donne trascorrono così le proprie giornate nella noia, desiderose di riunirsi finalmente ai loro coniugi.

Fino a quando Lisistrata, una donna ateniese, non ha un'idea: proclamare lo "sciopero del sesso" contro la guerra tra Atene e Sparta, fino a quando i maschi non cederanno e proclameranno la pace. Un progetto che attira subito le perplessità delle altre donne greche, di tutte le regioni: rinunciare ai piaceri del corpo sembra a tutte eccessivo, ma alla fine cedono e giurano di "chiudere le gambe" ai propri mariti, fino a quando non sarà trovato un accordo tra le città rivali. 

Le femmine arrivano ad occupare l'agorà di Atene, scacciando i pochi vecchi che sono rimasti, e sventano ogni attacco. Ma il richiamo del piacere è forte, cedere agli impulsi sessuali (e per fortuna che Freud non era nemmeno nato!) è difficile e Lisistrata deve tener d'occhio le sue concittadine, per resistere tutte insieme e portare i maschi allo stremo. Cosa che accade in tutte le città elleniche e, finalmente, gli antichi nemici decidono di porre fine all'odio per fott...fare l'amore.

Aristofane non le mandava a dire e i giovani attori dello Zanon l'hanno capito subito, dovendo riadattare (e accorciare) alcune parti per il linguaggio troppo esplicito. Non si è alterato, però, il significato originale dell'opera, ossia far riflettere sul rapporto tra uomo e donna, 2400 anni fa come oggi, e il valore che ha il sesso in esso. Perché il desiderio e il rapporto fisico sono sempre esistiti e definire la nostra società come viziosa e senza valori fa alquanto sorridere, a leggere quella che ritraeva il commediografo greco a suo tempo: un sessantottino ante litteram, insomma.

Lo Zanon ha saputo raccontare con efficacia questa storia, attuale più che mai, senza speculare più del necessario sui già numerosi doppi sensi e termini espliciti (cadendo altrimenti in banali volgarità). Bellissimi sono stati i costumi, invece, e l'uso di vere e proprie colonne sonore: tra le tanti, da applausi è stata la scelta comica di inserire la sigla dei Pokémon durante lo scontro tra le donne e le guardie ateniesi, avvenuto in un esilarante slow-motion. 

"Prepaliamoci" ritornerà il 6 maggio alle 20.30 con "Antigone - Il dono", del gruppo teatrale dei licei Bearzi. Lo Zanon sarà invece in scena il 7 maggio, ore 21.15, al Teatro Palamostre di Udine per il Palio. 

Intervista a Giovanni Folena, ideatore di "Prepaliamoci": "Soddisfatto dell'apertura, il Palio è un punto per stare insieme"

Intervista a Giovanni Folena, ideatore di

San Daniele del Friuli (Ud) - Giovanni Folena (nella foto di Benedetta Folena) è un vero esperto di palcoscenici, sia teatrali che cinematografici (è lui a introdurre, ogni martedì sera, i film proiettati da Officine d'Autore). Tanto che un giorno gli è venuto in mente di portare in anteprima, nella cittadina dei prosciutti, sei dei gruppi teatrali che, a breve, reciteranno al Palio studentesco di Udine. 

Ecco allora "Prepaliamoci", al debutto domenica 26 con i "padroni di casa" dell'Istituto Manzini, seguiti in questi mesi di preparazione proprio da Giovanni. L'abbiamo incontrato finito lo spettacolo, dopo il dibattito che ha posto a confronto attori e pubblico.

 

Come inizia "Prepariamoci"?

"Pre...paliamoci", è un "pre" palio e anche prepararsi, da qui quindi uno di quei giochi di parole che arrivano nei posti migliori per pensare, che non sto a specificare. L'anno scorso avevamo questa prova perché ci tenevo di portare un po' di teatro anche a San Daniele, visto che c'è questa parte di aprile-maggio colpevolmente scoperta e allora ho detto: "Diamine, abbiamo tutti i gruppi che fanno il Palio a Udine, che va avanti da 44 anni, sarà mica difficile trovare un 5/6 gruppi che vengano qui?". E infatti non è stato un grosso problema e ne abbiamo 6, incluso San Daniele. Volevo proprio partire con il gruppo di casa, dal momento che ci aspettavamo una bella serata, con un bel pieno, cosa che è stata e ne siamo molto contenti. E poi scuole che magari hanno meno occasioni di esporsi, come il Bertoni che per esempio ha fatto però spettacoli su Pasolini che sono arrivati fino a Roma. Hanno risposto conoscenti, amici, il gruppo del Marinelli, Malignani (questo mi ha dato l'ispirazione del "collaudo") e quindi valeva la pena provare. E abbiamo provato.

L'anno scorso c'era già stato un tentativo. Che differenza c'è con quest'anno?

Si, un prototipo, nel senso che avevamo visto che tipo di riscontro si poteva avere da una manifestazione del genere. Erano sempre 6 appuntamenti, un po' più misti come componenti però: gruppi scolastici, non scolastici, poi l'ultima serata è stata la serata di lancio della seconda stagione di "Felici ma furlans", è stata una cosa un po' più variegata. Abbiamo visto che i gruppi scolastici hanno sempre risposto molto bene, per cui gli abbiamo voluto dar particolare spazio. 

Secondo te perché il Palio di Udine attira sempre così tanto interesse?

Perché è quasi un'attività di resistenza o sovversiva, in cui si possono fare le cose assieme e anche in grandi numeri. Pensa che quest'anno abbiamo il gruppo dello Stellini che sono 60 membri, di cui 20 d'orchestra; al Marinelli, che ospitiamo il 10 maggio, sono in 47. Quindi è un'occasione di fare le cose assieme come in nessun altro posto, ci son poche attività che ti fanno fare queste cose in giro: il Palio è un luogo di aggregazione, una rassegna a cui partecipano più di 700 studenti alla volta e non la vedo come un'attività che serve a formare attori: alcuni la loro strada la trovano, come Battiston, Nicoletta Oscuro, Serena Di Blasio, grossi nomi del teatro friulano e nazionale. E quindi, quando fai le cose assieme, provi piacere a farle sempre di più, è una valanga (sorride, ndr). E i numeri sono sempre in aumento, quindi speriamo che continuino ad esserlo: io tre anni fa avevo 14 ragazzi, quest'anno 27. Le cose vanno avanti.

Legato invece a stasera, un particolare: sul palco eravate scalzi. Come mai?

Questo è un dettaglio che un po' si è perso, dato che si è visto poco ma contiamo su palchi un po' più bassi per farlo notare. Tutto attorno alla scena c'è un quadrato di tessuto verde, un cerchio delle fate in cui i viandanti vengono tirati dentro e non riescono ad uscire, continuano a ballare e l'idea originale era che ci fosse proprio un prato. Ma vuoi vedere che figata vederli entrare in scena direttamente scalzi, in questo cerchio? E allora tutti scalzi, via! È anche un pensiero in meno per le calzature, eh, perché poi le scarpe sono sempre un casino... È stata un'idea che abbiamo deciso di portare avanti, proprio il discorso del cerchio delle fate, natura, prato, la cosa più naturale possibile che, poi, si è riflettuta anche nella loro (dei ragazzi, ndr) recitazione. Molti dicono che le scarpe fanno l'attore: niente scarpe, al naturale, ragazzi naturali mi sembra! 

Pensi che lo Splendor possa attingere da questo teatro giovanile anche in futuro, non solo legato al Palio ma proprio come una stagione teatrale?

Madonna! L'obiettivo è un po' anche quello, che il gruppo del Splendor-Manzini impari anche a gestire il teatro, a tenerlo, a portare avanti le attività che Officine d'Autore porta avanti con tanto tempo libero e fatica. Avere una "cantera" (ride, ndr), una riserva di ragazzi ben disposti a portare avanti un lavoro, anche a livello di stagione, finisce essere non solo un obiettivo ma una naturale conseguenza. Vorrei che questa cosa non fosse solo "rassegna fine aprile-maggio", anche se punto a far sì che duri nel corso degli anni, ma appunto un punto di partenza per tante altre cose. Come il Palio: un punto di ritrovo, lavoro, per stare assieme. 

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