Ritornano anche nell’estate 2015 le serate di teatro negli spazi museali
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- Pubblicato Mercoledì, 17 Giugno 2015 17:36
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Trieste - Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dallo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno nato dalla collaborazione fra il Comune di Trieste ed il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e presentato al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” in occasione del centenario dell’attentato di Sarajevo, ritornano anche nell’estate 2015 le serate di teatro negli spazi museali tutti i fine settimana fra il 19 giugno e il 22 agosto.
Inseriti fra le manifestazioni estive organizzate dal Comune di Trieste, ad animare le serate nella suggestiva cornice del museo saranno spettacoli diversi: due edizioni con cast differente di A Sarajevo il 28 giugno tratto dall’omonimo testo di Gilberto Forti, L’ultimo viaggio del Baron Gautsch di Pietro Spirito e Ruedis_ruote di confine danza contemporanea a cura della compagnia corregionale Arearea. L’ispirazione che accomuna i tre titoli e il tema del Museo stesso, è la Prima guerra mondiale con le sue inquietudini che ancora allungano la loro ombra sul presente.
Il privilegio di inaugurare la rassegna, con le prime due repliche venerdì 19 e sabato 20 giugno alle ore 21, tocca allo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno che nasce dal testo omonimo di Gilberto Forti e da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz.
Lo ammireremo nell’allestimento a cura di Giulia Corrocher e interpretato da una doppia compagnia di artisti: nella prima parte (fino al 18 luglio) reciteranno Gianfranco Saletta, Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna; nella seconda (dal 31 luglio al 22 agosto) saranno in scena Ariella Reggio, Paolo Fagiolo, Adriano Giraldi e Riccardo Maranzana.
Rimarrà invece costante e ricca di suggestioni la presenza delle quattro musiciste del Quartetto Iris (Laura Furlan ed Emanuela Colagrossi ai violini, Maria Lucia Dorfmann alla viola e Cecilia Barucca Sebastiani al violoncello) impegnate in brani di Johann Strauß figlio e Franz Schubert.
Lo spettacolo propone – dividendole in due parti – una decina di testimonianze sul fondamentale momento storico dell’assassinio di Francesco Ferdinando che vengono interpretate dai diversi attori, anche contemporaneamente, in alcuni significativi spazi del Museo. Tutte le interpretazioni vengono ripetute più volte, secondo una dinamica affascinante che permette a tutti gli spettatori di seguire ognuna di esse una volta.
È dunque il pubblico a spostarsi da una sala all’altra, “incontrando” fra i reperti storici messi in mostra dal “De Henriquez”, i personaggi che hanno vissuto il momento dell’attentato ed i loro ricordi. Raccontano tutti l’episodio drammatico che ha sconvolto la Storia, avviato il primo conflitto mondiale e che ha di certo lasciato un segno indelebile nelle loro esistenze. Diretti da Giulia Corrocher gli attori interpretano dunque le emozioni con cui hanno preso parte a quel momento storico figure fra le più diverse: una donna del popolo, un militare al servizio dell’Arciduca, una giovane nobile poi emigrata…
Quel 28 giugno 1914 – ha commentato il direttore dello Stabile regionale Franco Però – due colpi di cannone fecero rullare i tamburi in tutta Europa, e nelle fabbriche si misero all’opera per costruire nuove, impressionanti macchine da guerra. Per un mese, un mese esatto rimasero nascoste, pronte ad entrare in azione e portare via il mondo di ieri, per gettarci nel Moderno. Alcuni compresero quei colpi, altri intuirono qualcosa, altri ancora non si resero conto, non videro le armi nascoste. Il 28 giugno iniziò quel terribile work in progress che il 28 luglio vide il suo primo compimento. Il lavoro di Gilberto Forti e l’intuizione di Paolo Rumiz ci raccontano quel mondo di ieri nel momento in cui inizia la sua svolta finale, attraverso le parole di quelli che, nei tanti paesi, quel mondo e quel momento li avevano vissuti.
“Venne dopo molti anni un testimone e poi un altro… Furono ascoltati, e ciascuno offrì la sua versione, con circostanze, nomi, altri dati. Sì, tutti erano testi volontari, giunti da varie parti dell’impero. Benché fossero testi immaginari, pure ognuno di essi era nel vero”.
Gli altri spettacoli andranno in scena secondo il seguente calendario: domenica 12 luglio alle ore 18 Ruedis, venerdì 24 e domenica 25 luglio L’ultimo viaggio del Baron Gautsch.
Si ricorda che a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo l’accesso al “De Henriquez” sarà consentito ai possessori di biglietto, che potranno visitare gli spazi museali.
I biglietti per seguire le serate di Teatro al Museo si possono acquistare in prevendita - già da lunedì 8 giugno – a soli 7 euro (ridotto a 5 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: saranno in vendita i posti ancora disponibili anche al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” a partire dalle ore 20 nelle sere di spettacolo. La biglietteria del Politeama Rossetti segue l’orario d’apertura estivo, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14. Si può contattare la biglietteria tramite il centralino del Teatro al numero 040-3593511.
“Zoran e il cane di porcellana”: in anteprima per l' Italia al Teatro di San Giovanni a Trieste
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- Pubblicato Martedì, 09 Giugno 2015 17:27
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Debutta sabato 13 giugno alle 19.30 al TNC Ivan de Zajc la nuova produzione Prosa della Contrada in collaborazione con il Dramma Italiano di Fiume : “Zoran e il cane di porcellana” che sarà presentato in versione ridotta, in anteprima per l’Italia, domenica 14 giugno alle 20.30 al Teatro di San Giovanni all’interno della rassegna Teatri a Teatro della Provincia di Trieste, prima di approdare a novembre al Teatro Bobbiom inserito nel cartellone della prossima stagione.
“Zoran e il cane di porcellana” parte proprio da Zoran, il fortunato protagonista del film di Matteo Oleotto intitolato “Zoran, il mio nipote scemo”. Chi è questo ragazzo con gli occhiali troppo grandi per il suo viso e che si esprime in un italiano troppo forbito per la sua età? Cosa faceva prima di arrivare dallo Zio Paolo Bressan? Quali erano i rapporti con la Zia Anja che lo aveva accudito? Zoran quindi, e il suo mondo strano, ma anche un allevamento di struzzi e dei personaggi molto particolari che popolano la sua quotidianità. Un dottore molto presente, dei vicini di casa con dei conti in sospeso e anche qualche relazione amorosa da decifrare, questi gli ingredienti di uno spettacolo che saprà incuriosire il pubblico e che svelerà quindi l’arrivo nella vita di Zoran di uno stupendo esemplare di cane in porcellana, che ritroviamo anche nel film di Oleotto.
Scritto da Aran Kiam con la collaborazione drammaturgica di Andrea Collavino e la supervisione ai testi di Matteo Oleotto, lo spettacolo conta sulla regia di Andrea Collavino.
A dare vita ai personaggi della vicenda oltre ad Eugenio Allegri, Elvia Nacinovich, Maurizio Zacchigna, Stefano Bartoli, Mirko Soldano, Rosanna Bubola e Giuseppe Nicodemo.
Le scene sono firmate da Stefano Katunar, i costumi da Manuela Paladin Abanovic e il disegno luci da Bruno Guastini.
Piccolo Teatro Festival, giovani ballerini e promesse internazionali insieme al Nuovo Giovanni da Udine
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- Pubblicato Lunedì, 08 Giugno 2015 12:26
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - Tornerà anche quest'anno, sul palco del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il Piccolo Teatro Festival organizzato dal Piccolo Teatro della Città di Udine. Giunto alla sua 67esima edizione, si svolgerà venerdì 12 e sabato 13 dalle ore 20.30, portando in scena i lavori organizzati dai vari corsi di danza della scuola ed allievi, ora ballerini in numerose compagnie nazionali e internazionali.
Si entrerà venerdí nel vivo della manifestazione, con la prima messa in scena (sabato avverrà la seconda) dei due atti che compongono la serata. Ad aprire le danze sarà il corso avanzato e medio del settore classico con "Suite dal Faust" e coreografie di Laura Miotti; sarà quindi il turno di "One day" con il corso principiante del settore hip-hop e "The one" con il corso medio.
Ci sarà spazio anche per le interpretazioni di singole ballerine del corso avanzato del settore classico: "Le Corsaire" con Deborah Di Noto Marella su musiche di Adolphe Adams, il "Pas de Trois" dal "Lago dei cigni" con Ludovica Scali e note di Ciaikovskij, "Pasquita" di Ludwig Minkus e con Benedetta Botter e, infine, "La Bayadère", anch'essa di Minkus e interpretata da Chiara Mondini.
Il primo si concluderà con il corso avanzato di hip-hop e il suo "The Healter" (coreografie di Nicoletta Casarsa e musica di Erykah Badu), e "La bottega dei balocchi" che vedrà la partecipazione dei corsi propedeutici, principianti e medi del settore classico, danzando sulle musiche di Rossini, Johann e Josef Strauss, Lyadov, Bayer, Glazunov e Delibes, per la coreografia di Laura Miotti, Federica Rinaldi, Cristina Polito ed Elisa Di Giorgio.
Nel secondo atto andranno in scena, insieme ai ragazzi del Piccolo Teatro, gli importanti ospiti ed ex allievi: dopo "Ramalama", "Chandelier" e "Canone" (dei corsi, rispettivamente, avanzato e medio, principiante di hip-hop e medio del settore classico), salirà sul palco solo venerdì 12 Anna Savanelli, danzatrice nella Compagnia Arearea e Compagnia Bellanda, con "Soleil" su musica di I'll drown. Dopo ecco il corso medio del settore moderno jazz con “Dear future husband” e, a seguire, “Stars and stripes – Pas de deux” con Benedetta Patini (corso avanzato classico) assieme al Solista dell'Opera di Praga, Mattia Mantellato.
I giovani ballerini saranno ancora i protagonisti, fino alla fine della serata, con l'alternarsi dei corsi del settore moderno jazz (“Together”, musica dei The XX, e “Ya Nas”, con le note di Bachar Mar-Khalifé) e classico (Gaité Parisienne – Suite, musica di Jacques Offenbach). E non mancheranno gli ospiti: Marco Pericoli, danzatore nella Compagnia Abbondanza/Bertone, con “Faravalla” e Maya Agostino, della Orlando Ballett School Academy in Florida.
Anche quest'anno il Piccolo Teatro Festival è pronto a incantare, portando al Teatrone tutta la carica dei propri allievi e ballerini dal futuro, se non già il presente, promettente. Un'esperienza che aspetta solo di essere ammirata, sulle punte dell'entusiasmo.
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