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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lunatico Festival: “Mac & Beth” tutto da ridere

Lunatico Festival:  “Mac & Beth” tutto da ridere

Trieste – Stasera martedì 21 alle ore  21 al Teatro del Parco di San Giovanni, (Via de Pastrovich , 4)

C’è una trama, in questo lavoro più di altri nostri, una storia a cui aggrapparsi in questo teatro del fallimento, in questa fede nel teatro.

Mac e Beth  guitti stanchi di periferia, geniali innovatori di una tradizione, nel loro Club Series mettono in scena il Macbeth di Shakespeare attraverso una serie di numeri che ricorda il varietà. Insieme gestiscono un club, tanto fantomatico quanto accessibile al mondo che vuole divertirsi ascoltando parole fatte d’aria, inni nazionali e marcette di periferia, musica lirica e rock del passato, barzellette raccontate male, improperi, insulti e guittate di bassa lega. Mac lavora per Doncano, il patrono di tutti i club proprietario del Gobetti il club più in voga..Da qui parte l’ambizione di Mac, l’ambizione di Macbeth che poi alla fine è una storia di Clan come ha meravigliosamente raccontato Kurosawa  nel suo Trono di Sangue. Ed è Beth a creare Mac,  dando vita a questo ambiente improprio, fatto di luci, lucine, lampi, cellule fotoelettriche, suoni di temporali e di battaglie che tanto ricordano e citano i film di Sergio Leone ed emozionano fino alla commozione e alla pietà.

E’ questo l’ambiente creato: l’ambiente della loro privacy condivisa che non dichiara alcun serio intento di mettere in scena la catastrofe del mondo, ma al contrario la vive questa catastrofe nella privacy stessa.

 

“A Sarajevo il 28 giugno”: ancora due serate per lo spettacolo al Museo “Diego de Henriquez”

“A Sarajevo il 28 giugno”: ancora due serate per lo spettacolo al Museo “Diego de Henriquez”

Trieste – Oggi venerdì 17 e sabato 18 luglio sarà l’ultima occasione per applaudire al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” la prima parte dello spettacolo A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti, di cui sono protagonisti gli ottimi Gianfranco Saletta, Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna. Da venerdì 31 luglio infatti sarà programmata la seconda parte dello spettacolo, con nuove testimonianze e un diverso cast di interpreti. 

Venerdì 24 e sabato 25 luglio invece, andrà in scena uno spettacolo diverso, L’ultimo viaggio del Baron Gautsch di Pietro Spirito, con Sara Alzetta.

È dunque il caso che si affretti alle biglietterie, chi desidera conoscere i primi racconti di A Sarajevo il 28 giugno, quelli che ci vengono regalati dai personaggi capeggiati dal Consigliere Aulico (Gianfranco Saletta), che incontreremo passeggiando fra le sale e gli spazi molto suggestivi e interessanti del Museo.

Accanto ai ricordi iconografici e ai reperti che testimoniano il corteo funebre a Trieste per l’Arciduca Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, scorgeremo l’elegante profilo di Frau Magdalena Gobec, cui dà voce Maria Grazia Plos: proprio del difficile cerimoniale per dare l’addio alle nobili vittime dell’attentato ci racconterà la donna, suddita dell’impero asburgico. 

Molto interessante poi l’intervento dell’ingegner Szigeti (Maurizio Zacchigna): dall’alto della sua scrivania, circondata dai grandi cannoni che spararono durante la Prima guerra – e che il Museo esibisce ottimamente restaurati – spiega come la morte dell’Arciduca sia da imputare ad un errore di pochi metri.

Ma cosa accadde dopo l’attentato di Sarajevo all’assassino? Lo sapremo dalle parole dolenti del Dottor Vasič impersonato da Fulvio Falzarano: in una sala che raccoglie giocattoli d’epoca che riproducono scene e ggetti di guerra, ricostruisce partecipe il lungo supplizio toccato a Gavrilo Princip, morto in prigionia di tubercolosi ossea.

È inoltre molto affascinante la dinamica dello spettacolo, che prevede che sia il pubblico a muoversi fra le sale del museo, incontrando i diversi protagonisti e soffermandosi ad ascoltare i loro monologhi. La serata è impreziosita dalle musiche – di Johann Strauß figlio e Franz Schubert – eseguite dal vivo dal Quartetto Iris e dalla possibilità per tutti i possessori di biglietto, di visitare, a partire dalle 20 e fino all’inizio dello spettacolo, il Museo “Diego de Henriquez”.

Gli interpreti della prima parte, “passeranno il testimone” ai protagonisti della seconda parte di A Sarajevo il 28 giugno, anch’esso molto interessante: lo comporranno infatti Ariella Reggio, Paolo Fagiolo, Adriano Giraldi e Riccardo Maranzana.

Biglietti a 7 euro con riduzioni per gli abbonati al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, gli Under 25 e gli Over 65: si acquistano nei punti vendita consueti dello Stabile regionale, in internet e al Museo stesso nelle sere di spettacolo.

La biglietteria del Politeama Rossetti segue l’orario d’apertura estivo, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14. Si può contattare la biglietteria tramite il centralino del Teatro al numero 040-3593511.

“La coscienza di Zeno spiegata al popolo” in scena al Civico Museo Sartorio a Trieste

“La coscienza di Zeno spiegata al popolo” in scena al Civico Museo Sartorio a Trieste

Trieste – Va in scena La coscienza di Zeno spiegata al popolo. Goulash Blues Explosion, oggi giovedì 16 luglio al Civico Museo Sartorio per la regia di Paolo Rossi  con Laura Bussani, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi; musica di Riccardo Morpurgo al piano,  Franco Trisciuzzi alla chitarra. Scritto da Stefano Dongetti con la collaborazione di Riccardo Cepach, Alessandro Mizzi e Paolo Rossi.

Nell’elegante giardino  di una villa borghese dell’ 800 seduti al fresco di alberi secolari , è questa la cornice per uno spettacolo unico, da vedere per chi non l’ha visto, da rivedere per chi è un amante delle operazioni letterarie singolari e curiose..

La vita non è né bella né brutta è originale  (Italo Svevo). Questo è lo spirito dell’ardita operazione di rilettura di celebri episodi de “La coscienza di Zeno” in forma di happenig per uno spettacolo diverso ad ogni replica  da parte di Paolo Rossi e del Pupkin Kabarett.

Solo loro, forse, potevano cimentarsi nella spericolata impresa di mescolare il vecchio e il nuovo e di unire jazz, blues, pop e il  rock alla letteratura e al cabaret.

Preparatevi a un entusiasmante viaggio nelle scandalose pagine di Joyce, nella poesia e nel cinico umorismo di Saba e in quell’irresistibile vademecum delle nevrosi dell’uomo moderno che è La Coscienza di Zeno di Italo Svevo.

Attori e musicisti saranno agli occhi del pubblico, le guide in un elettrizzante e provocatorio itinerario tra cultura alta e cultura bassa, tra mito e realtà e in cui sarà sempre consigliabile perdere la rotta con scanzonata spregiudicatezza.

Una coproduzione Bonawentura/Teatro Miela – Il Rossetti/Teatro Stabile FVG in collaborazione con La Corte Ospitale e il Museo Sveviano del Comune di Trieste.

Ingresso  5 euro,  posti limitati.  Info: www.miela.it - + 39 040 365119 (Teatro Miela).

 

 

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