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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Piccolo Teatro Festival”: Udine sulle punte, da 67 anni

“Piccolo Teatro Festival”: Udine sulle punte, da 67 anni

Sono ben 67, quest’anno, le candeline sulla torta del “Piccolo Teatro Festival”, i saggi di studio della scuola di danza più longeva della città, il Piccolo Teatro, diretta da Sirlene Rinaldi.

E mercoledì 3 giugno si apre la prevendita, alla biglietteria (ore 16-19) del Teatro Giovanni Da Udine, sul cui palco si esibiranno tutti gli allievi nelle serate di venerdì 12 e sabato 13 giugno, portando in scena tanti brani in cui dimostreranno quanto appreso durante tutto l’anno scolastico. Le due serate hanno come sempre un programma vivace e articolato, spaziando dal classico, al moderno, hip hop e contemporaneo, con coreografie tratte tanto dal repertorio accademico quanto frutto della creatività degli insegnanti, che seguono con dedizione la formazione e la crescita dei loro giovanissimi danzatori: Laura Miotti, Cristina Polito, Elisa Di Giorgio, Anna Savanelli, Nicoletta Casarsa e Federica Rinaldi, che ne cura anche il coordinamento.

Oltre alle esibizioni degli allievi della scuola, sul palco si alterneranno anche, in qualità di ospiti e coreografi, Mattia Mantellato diplomato al Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e già Solista al Teatro dell’Opera di Praga, nonché alcuni ex allievi del Piccolo Teatro, come Marco Pericoli, diplomato all'Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e oggi danzatore professionista, Anna Savanelli attualmente nella Compagnia Arearea e Compagnia Bellanda, e Maya Agostino alla Orlando Ballet School in Florida.

Un bel modo per far capire ai più piccoli, con l’esempio, i risultati che si possono raggiungere studiando la danza con impegno e passione. Gli spettacoli di danza saranno anticipati dai saggi degli allievi di recitazione, programmati per domenica 7 giugno alle 17.30 in Sala Teatrale San Marco di Udine (ingresso libero), con la regia dell’insegnante Bettina Carniato. Il Piccolo Teatro Festival è realizzato con il sostegno della Fondazione Crup e il patrocinio di Regione Fvg, Provincia, Comune di Udine e Acad (Associazione Culturale Amici della Danza e Teatro).

Nelle sale del Museo “Diego de Henriquez": estate di teatro e danza

Nelle sale del Museo “Diego de Henriquez: estate  di teatro e danza

Trieste - Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dallo spettacolo A Sarajevo il 28 giugno nato dalla collaborazione fra il Comune di Trieste ed il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e presentato al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” in occasione del centenario dell’attentato di Sarajevo, verranno riproposte e ampliate le serate di teatro all’interno dei suggestivi spazi museali. 

Lo hanno annunciato in conferenza stampa – venerdì 5 giugno – l’assessore comunale alla Cultura Paolo Tassinari, Maria Masau Dan, Direttore dei Civici Musei, il Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Miloš Budin ed il direttore Franco Però. Presenti, anche, alcuni degli attori e degli artisti che saranno coinvolti negli spettacoli in scena fra il 19 giugno e il 22 agosto.

In cartellone si succederanno quattro diversi appuntamenti:A Sarajevo il 28 giugno da Gilberto Forti che sarà replicato in due parti con due diversi cast, prima parte/primo cast il 19 e 20 giugno, il 26 e 27 giungo, il 3 e 4 luglio, il 10 e 11 e 17 e 18 luglio; seconda parte/secondo cast il 31 luglio e 1 agosto, e poi il 7 e 8, 14 e 15, 21 e 22 agosto.

Per due sere andrà in scena L’ultimo viaggio del Baron Gautsch di Pietro Spirito, il 24 e 25 luglio, mentre con Ruedis_ruote di confine al Museo approderà anche la danza contemporanea della Compagnia Arearea (il 12 luglio alle ore 18)

A Sarajevo il 28 giugnoè tratto dal testo omonimo di Gilberto Forti e da un’idea dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz. Lo ammireremo nell’allestimento a cura di Giulia Corrocher e interpretato da una doppia compagnia di artisti: nella prima parte reciteranno Gianfranco Saletta, Fulvio Falzarano, Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna; nella seconda saranno in scena Ariella Reggio, Paolo Fagiolo, Adriano Giraldi e Riccardo Maranzana. 

Saranno invece una presenza costante e ricca di suggestioni le quattro musiciste del Quartetto Iris (Laura Furlan ed Emanuela Colagrossi ai violini, Maria Lucia Dorfmann alla viola e Cecilia Barucca Sebastiani al violoncello) impegnate in brani di Johann Strauß figlio e Franz Schubert.

Lo spettacolo propone – dividendole in due parti – una decina di testimonianze sul fondamentale momento storico dell’assassinio di Francesco Ferdinando che vengono interpretate dai diversi attori, anche contemporaneamente, in alcuni significativi spazi del Museo. È dunque il pubblico a spostarsi da una sala all’altra, “incontrando” fra i reperti storici i personaggi che hanno vissuto il momento dell’attentato. Un episodio drammatico che ha sconvolto la Storia, avviato il primo conflitto mondiale e che ha di certo lasciato un segno indelebile nelle loro esistenze. 

Quel 28 giugno 1914 – ha commentato il direttore dello Stabile regionale Franco Però – due colpi di cannone fecero rullare i tamburi in tutta Europa, e nelle fabbriche si misero all’opera per costruire nuove, impressionanti macchine da guerra. Per un mese, un mese esatto rimasero nascoste, pronte ad entrare in azione e portare via il mondo di ieri, per gettarci nel Moderno. Alcuni compresero quei colpi, altri intuirono qualcosa, altri ancora non si resero conto, non videro le armi nascoste. Il 28 giugno iniziò quel terribile work in progress che il 28 luglio vide il suo primo compimento. Il lavoro di Gilberto Forti e l’intuizione di Paolo Rumiz ci raccontano quel mondo di ieri nel momento in cui inizia la sua svolta finale, attraverso le parole di quelli che, nei tanti paesi, quel mondo e quel momento li avevano vissuti. 

Venne dopo molti anni un testimone e poi un altro… Furono ascoltati, e ciascuno offrì la sua versione, con circostanze, nomi, altri dati. Sì, tutti erano testi volontari, giunti da varie parti dell’impero. Benché fossero testi immaginari, pure ognuno di essi era nel vero” .


Il relitto del Baron Gautsch è a tutt’oggi un’icona della prima guerra mondiale, inquietante e allo stesso tempo affascinante: lo scrittore e giornalista Pietro Spirito alla storia sfortunata della nave ha dedicato un romanzo, da cui prende ora vita lo spettacolo L’ultimo viaggio del Baron Gautschdello stesso Pietro Spirito. Ne sarà protagonista Sara Alzetta, mentre le musiche originali saranno create da Giulio Centis.

Ma anche la danza – grazie al talento della Compagnia Arearea di Udine – può raccontare la Grande Guerra: va in scena Ruedis_ruote di confine, una coreografia di Marta Bevilacqua eseguita dalla stessa Marta Bevilacqua con Luca Campanella, Roberto Cocconi, Valentina Saggin Anna Savanelli, Luca Zampar. Le musiche originali sono di Leo Virgili e Gabriele Cancelli che le eseguono dal vivo assieme a Marko Lasic.

Un’anima d’acciaio (il telaio), curve eleganti (sistema di sterzo), movimenti concatenati dati dagli organi di trasmissione e una verità laterale: le ruote. 

Per danzare la Grande Guerra Arearea ha bisogno di una bicicletta. Ruedis_ruote di confine è uno spettacolo itinerante articolato in quattro scene che saranno collocate in diversi spazi del Museo “Diego de Henriquez”. 

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21, tranne quello di danza che inizierà alle ore 18: l’accesso al Museo sarà consentito a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo ai possessori di biglietto, che potranno visitare gli spazi museali. 

I biglietti per seguire le serate di Teatro al Museo si possono acquistare in prevendita - a partire da lunedì 8 giugno – a soli 7 euro (ridotto a 5 euro) presso la Biglietteria del Politeama Rossetti e tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: saranno in vendita i posti ancora disponibili anche al Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez” a partire dalle ore 20 nelle sere di spettacolo.

La biglietteria del Politeama Rossetti segue l’orario d’apertura estivo, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 14. Si può contattare la biglietteria tramite il centralino del Teatro al numero 040-3593511

Presentato il nucleo stabile degli attori della prossima stagione teatrale del Rossetti

Presentato il nucleo stabile degli attori della prossima stagione teatrale del Rossetti

Trieste - Mentre la programmazione per il 2014 - 2015 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia è ormai alla conclusione, “dietro le quinte” prosegue con particolare fervore e interessanti novità il lavoro di preparazione della nuova stagione, che valorizzerà significativamente il lavoro di produzione.

Grande novità in quest’ambito è innanzitutto la creazione di un “nucleo stabile” di attori che saranno impegnati in tutti i nuovi spettacoli – talvolta assieme ad attori “esterni” – e verranno diretti da registi di alto livello nel panorama italiano, affrontando testi di autori classici e contemporanei.

La prima prova della compagnia per lo spettacolo Rosso Venerdì – tenutasi lunedì 25 maggio alla Sala Bartoli alla presenza dell’autore Cavosi – è stata l’occasione per presentare alla stampa gli attori che comporranno questo nucleo stabile e inoltre per incontrare i registi che lo dirigeranno per l’intera stagione 2015-2016. Oltre a Franco Però che coinvolgerà la gran parte del nucleo in Scandalo di Schnitzler – produzione inedita che debutta al Mittelfest 2015 – figurano nel novero dei registi il nome di Igor Pison, cui è stata affidato il testo di Roberto Cavosi Rosso Venerdì e altre presenze di notevole prestigio come Fausto Paravidino e Serena Sinigaglia, che firmeranno due nuove produzioni i cui titoli saranno annunciati in seguito.

Il nucleo stabile di attori – ha spiegato il direttore Franco Però – nasce nell’ottica di lavorare nelsegno della continuità, facendo riferimento a una compagine di artisti scelti secondo canoni di qualità e talento, in grande parte provenienti dal territorio in cui lo Stabile regionale è radicato, ma tutti anche forti di una carriera svolta sul piano nazionale e di esperienze formative significative.

Il nucleo sarà composto da: Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos a cui per il debutto di Rosso Venerdì e per Scandalo si unisce la giovane Federica De Benedittis.

Alcuni sono nomi che il pubblico riconoscerà e apprezzerà per averli già applauditi in spettacoli firmati in passato dal Teatro Stabile – è il caso di Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos – come su altri palcoscenici regionali e italiani. Altri rappresentano la volontà dello Stabile di rapportarsi a realtà culturali e teatrali della regione, con cui il direttore Però ha iniziato a tessere un dialogo intenso e destinato a essere incrementato: è il caso di Lara Komar, ottima interprete del Teatro Stabile Sloveno con cui è in atto un’importante collaborazione e che esprime dunque la dimensione bilingue della città, ed è anche il caso di Filippo Borghi, talentuoso diplomando della Civica Accademia Arte D’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, istituzione con cui è nata una fruttuosa sinergia.

Federica De Benedittis, infine, è una brava giovane attrice che ha da poco concluso la propria formazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: selezionata da Franco Però per lo spettacolo schnitzleriano – nella logica di una collaborazione non episodica con il nucleo artistico – è stata coinvolta anche in questa prima fase di prove di Rosso Venerdì.

Le due prime nuove produzioni dello Stabile regionale, saranno provate praticamente in contemporaneità – in un’ottica di ottimizzazione dei tempi e delle risorse – a Trieste, da oggi fino a luglio: su Rosso Venerdì infatti si inizia a lavorare dal 25 maggio alla Sala Bartoli, per essere pronti a fine giugno, mentre Scandalo di Schnitzler sarà in prova dal 10 giugno, fino al debutto al Mittelfest previsto il 26 luglio prossimo.

Notevole il gruppo di registi che si avvicenderanno alla guida della compagnia stabile: artisti molto vari per formazione e poetica, che regaleranno ad attori e spettatori induzioni diverse, approcciandosi al teatro da differenti punti di vista e donando ognuno i propri linguaggi ed il proprio immaginario espressivo. Arricchiranno così l’alfabeto di codici e di riflessioni della compagnia e del pubblico, di cui il Teatro si pone quale punto di riferimento ideale e artistico.

Fra loro, un fondamentale denominatore comune: oltre alle sicure doti artistiche, un interesse profondo per il territorio e la città, per i suoi orizzonti futuri, per la sua storia, per il suo tessuto prezioso e complesso in cui s’intreccia una ricca varietà di istanze culturali. «È in queste culture, in questi mondi, che un progetto artistico deve trovare la sua prima ragion d’essere» sostiene infatti Franco Però, che affrontando in Scandalo un testo inedito e dalle attualissime inquietudini, guarda al mondo ex asburgico e a quello di lingua tedesca, da cui germina in parte la nostra cultura.

Rosso Venerdì, opera di Roberto Cavosi – uno fra gli autori più affascinanti e profondi del panorama italiano – arricchisce di un nuovo titolo l’itinerario dedicato alla drammaturgia contemporanea che lo Stabile da sempre percorre e incentiva. La regia sarà di Igor Pison, artista giovane, triestino ma di cultura slovena e di formazione tedesca, che nella stagione passata ha firmato Trieste una città in guerra/Trst mesto v vojni, coproduzione molto applaudita fra il Teatro Stabile regionale e lo Stabile Sloveno. Prosegue con questo visionario allestimento il suo percorso di collaborazione con il Teatro. In Rosso Venerdì Cavosi tratteggia una Passione moderna e palpitante di verità, che ci parla attraverso un mosaico di storie. Guarda talvolta con durezza, talaltra con profonda comprensione i suoi protagonisti, ai quali concede, dopo il vortice d’angoscia del Calvario, un raggio di speranza.

Faranno parte della squadra di registi in forza allo Stabile regionale, infine, Serena Sinigaglia, regista pura e molto interessante, che con Trieste ha già avuto in passato un legame professionale e che guiderà la compagnia in un ulteriore spettacolo di nuova drammaturgia.

Autore dei più affermati, ma anche attore e regista, si impegnerà in quest’ultimo ruolo anche Fausto Paravidino, che allo Stabile è stato apprezzato molto spesso sia per la drammaturgia che per l’interpretazione e la direzione (pensiamo, nella stagione appena conclusa, a I vicini): affronterà un testo del secolo scorso. I lavori sopracitati, cui si aggiungerà ancora qualche ulteriore impegno sulla scena, saranno naturalmente inseriti nel cartellone 2015-2016 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

 

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