L'Antigone del Bertoni allo Splendor dà vita ai dualismi eterni dell'uomo
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Giovedì, 07 Maggio 2015 08:56
- Scritto da Timothy Dissegna
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San Daniele del Friuli (Ud) - Passato il weekend del primo maggio, riprendono al Teatro Splendor gli appuntamenti di "Prepaliamoci", la rassegna dedicata ai gruppi teatrali che si esibiranno al Palio studentesco. Ieri, alla terza serata, sono andati in scena i ragazzi dei licei Classico e Scientifico Bertoni di Udine con uno spettacolo alquanto suggestivo: "Antigone - Il dono" di Sofocle.
Tebe, antica Grecia. Dopo il regno di Edipo, e il suo tragico epilogo, sale al potere Creonte, che proibisce ad Antigone, figlia del precedente sovrano, di seppellire il defunto fratello Polinice. Questo, infatti, era morto nella lotta con il fratello Eteocle (per motivi dinastici, anche se nella rappresentazione non lo si capisce bene) ma Creonte decide di celebrare i funerali solo di quest'ultimo. Lasciando così l'altro alla mercé di animali feroci.
Sfidando gli ordini del re, Antigone (che è a sua volta sua nipote) decide di seppellire anche l'altro. Ismene, sua sorella, ha troppa paura per aiutarla e si tira indietro. Quando Creonte lo scopre, condanna a morte la parente, ma anche l'altra donna, tormentata dai sensi di colpa vorrebbe seguirla: rifiutata da lei, viene crudelmente risparmiata dal sovrano.
Il destino tragico coinvolge anche Emone, figlio di Creonte e promesso sposo di Antigone, che dopo aver saputo del suicidio in prigione dell'amata, si toglie la vita. Il re, distrutto dal dolore, si pente per tutto il male che ha provocato, arrivando così a uccidere, indirettamente, il suo discendente, ma il finale riserva un messaggio di speranza per la vita futura. Che torna a battere, nell'oscurità dell'animo umano.
Complicata, intensa, angosciante: la tragedia portata in scena dal Bertoni è questo e molto di più. Ispiratisi alla versione del 1967 del Leaving Theatre e con numerossime citazioni e omaggi alla tradizione del teatro greco, i ragazzi hanno dato vita a uno spettacolo dinamico, in continuo movimento e mutamento. A dare una marcia in più a ciò è stata la completa assenza di scenografie sul palco, come fece appunto la celebre compagnia newyorkese, che ha dato la possibilità di esprimere tutto loro stessi durante la rappresentazione.
Al pari degli attori protagonisti, tra cui un Antigone estremamente ricca di pathos e un Creonte che lascia qualche dubbio nella recitazione, importantissimo è stato il coro, capace di intonare canti ed eseguire coreografie bellissimi e affascinanti. Per quanto riguarda i personaggi, le interpretazioni hanno svelato una drammaticità che ha colpito nell'animo, ponendo lo spettatore di fronte a tematiche sempre attuali come il potere, il rapporto padre-figlio, uomo-donno, i sentimenti.
Come dopo ogni appuntamento, anche ieri i giovani attori si sono confrontati con il pubblico finito lo spettacolo. E gli spunti per riflettere non sono mancati, soprattutto per i ragazzi che da questa esperienza, come hanno detto loro stessi, hanno imparato a vedere le cose con un punto di vista diverso: una delle grandi magie del teatro.
"Prepaliamoci" ritorna domenica 10, alle 20.30, con il gruppo teatrale del Malignani e il suo "Fools" di Neil Simon. Il Bertoni sarà, invece, stasera al Palamostre di Udine per il Palio, alle 21.15.