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Gio09192024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“L’angelo metropolitano” di Giovanni Pulze

'angelo metropolitano

Trieste – In occasione della pubblicazione del secondo catalogo da parte di Juliet Editriceavrà luogo l’incontro con il pittore Giovanni Pulzeper le conversazioni d’arte della Scuola del Vedere / Libera Accademia di Belle Arti, giovedì 28 marzo alle ore 20.30, nella sede di via Rittmeyer .

Nella serata Roberto Vidali e Antonio Cattaruzza parleranno dell’opera di questo autore, soffermandosi in particolare sulla figura dell’angelo che caratterizza ormai da molti anni il suo lavoro. Un angelo tra la folla, sovente immerso nel caos del traffico o nel mezzo di una tormenta di neve. Si ricorda che l’autore è presente con una donazione permanente - pittura su tela di cm 150 x 170, dedicato alla città di Trieste - nel tempio neoclassico di S. Antonio Nuovo Taumaturgo. Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In Giovanni Pulze dall’incontro casuale con il vecchi maestro Orlando Fasano, pittore e scultore friulano, ritiratosi nelle campagne di Mogliano Veneto, dopo le frequentazioni parigine con Picasso, Mirò, Cocteau e Prevert, nasce una grande amicizia e la scoperta dell’arte moderna. Dal 1991 abbina con continuità, all’attività artistica, quella di designer nel campo della moda, creando con il marchio “Jeans Latino” la sua prima collezione di moda giovane. In quegli stessi anni, nel mondo dell’occhialeria, collabora come freelance, con aziende storiche italiane del settore come Safilo, Marcolin, Celes, Filos Piave, Valberra. All’estero ha collaborato con la Chai Group tedesca, creando modelli che sono diventati parte integrante delle collezioni Versace, Valentino, Roccobarocco. Di particolare interesse artistico la sua collezione di occhiali ispirata a dieci maestri dell’arte moderna, con la realizzazione dei rispettivi modelli: da Modigliani a Picasso, da Dalì a Fontana e Warhol. Si è occupato anche di ceramica, realizzando una collezione di totem, anche luminosi, chiamati “Towers” e altri oggetti di design. Sul finire degli anni Novanta il suo guardare al fantastico lo porta a studiare la pittura dell’inglese Turner e del tedesco C.D.Friedrich, dai quali accoglierà il senso del vuoto e della solitudine umana. Dal 1999 il tema dominante della sua opera pittorica è la figura dell’Angelo metropolitano.

“Esempi di concettualità” con Elisabetta Bacci

“Esempi di concettualità” con Elisabetta Bacci

Trieste – Nuovo incontro stasera giovedì 21 marzo, alle ore 20.30, nella sede della Scuola del Vedere / Libera Accademia di Belle Arti, via Rittmeyer n 18 al primo piano, a Trieste, dove Elisabetta Bacci parlerà sul tema: “Esempi di concettualità”.

Nella serata saranno prese in esame una serie concatenata di immagini che nel loro insieme daranno voce a uno sviluppo dell’arte concettuale, dalle primissime testimonianze rintracciabili già all’interno delle avanguardie storiche - visto che secondo una lettura di Achille Bonito Oliva, l’estetica  degli anni Sessanta e Settanta è inevitabilmente ricaduta sotto l’egida dei fili sottili del pensiero e dei calambour di Duchamp - fino agli esiti radicati  nella cultura neosperimentale degli anni Sessanta. Il percorso, quindi, istituirà uno spartiacque tra un prima e un dopo all’interno del Novecento,  partendo dall’opera di Marcel Duchamp per arrivare alla smaterializzazione e alla tautologia di Joseph Kosuth.

Elisabetta Bacci, nasce a Trieste nel 1959, è vissuta a Venezia, Londra, New York e Genova. Dopo la sua lunga formazione, fra le tante partecipazioni, in occasione di “Genova 2004 Città Europea della Cultura” collabora con Maurizio Calvesi e Marisa Vescovo a un progetto per l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e il Museo dell’Accademia. Si è occupata, in particolare, a livello organizzativo e divulgativo, dei seguenti autori: Pierpaolo Ciana, Magda Starec Tavcar, Gloria Tronkar.

Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per “Uno + uno” con Ciana e Magda Starec Tavčar

Per “Uno + uno” con Ciana e Magda Starec Tavčar

Trieste - Giovedì 21 marzo 2013, a partire dalle ore 18.00, all’A.S.P. ITIS di Trieste,via Pascoli 3, si terrà la vernice della mostra “Uno + uno”,  con opere di Pierpaolo Ciana e Magda Starec Tavčar. La presentazione dell’iniziativa è a cura di Elisabetta Bacci.                                              

La chiave di lettura che ci permette di identificare il nesso esistente tra i progetti di questi due autori, si colloca nella sfera del medium artistico, prima che nella narrazione che ne consegue. Il dialogo interiore tra un contenuto,  che oscilla tra l’osservazione dell’esterno al sé, quindi agli accadimenti, alla natura, alla dinamica urbana, si tramuta all’interno di sé in qualcosa che viene a noi restituito del tutto trasformato. Che cosa è riconoscibile nella sua totalità o che cosa viene percepito ed elaborato attraverso dei particolari, appartiene alla sfera esperienziale di chi osserva. Indulgere lo sguardo sui segni impressi sulla carta, di Pierpaolo Ciana, o sugli inesauribili e inestricabili fili di Magda Starec Tavcar diventa così rapporto con ciò che pulsa nel reale che ci circonda e con gli impercettibili cambiamenti che ne conseguono all’interno di noi stessi.

Pierpaolo Ciana, incisore e pittore, usa la fotografia per indagare lo spazio inteso come dimensione nella quale viviamo. L’analisi di un particolare, diventa pretesto per la dilatazione di un elemento marginale che diventa protagonista: in qualche modo siamo al cospetto di una ricerca di senso generata da un atipico punto d’osservazione. Il materiale fotografico, materia esso stesso, è usato non più e non solo come supporto atto a registrare un’indagine, ma diventa  significativo di per sé. La narrazione nasce da una sperimentazione tecnica, la quale coniuga il gesto pittorico con l’impressione della carta fotografica. L’uso ironico dello smalto per unghie, genera un significato sostanziale che va nella direzione opposta a quella per cui lo smalto è stato creato in origine. È di un informale scarsamente materico e quasi minimale l’eco che ne deriva. 

Magda Tavčar, artista visiva, grafica e illustratrice,  esperta e ricercatrice nel campo della tessitura, crea invece dei materiali tessili usando anche vari prodotti di risulta, assemblati secondo la sua esigenza espressiva del momento. È presente nel suo approccio, un’attenzione all’aspetto ecologico del creare che si evidenzia nella scelta del riciclo, sia come simbolico prolungamento della vita, sia come trasformazione della natura.   Presenta fra l’altro  progetti installativi di fiber art in grande formato. Queste soluzioni policrome e polimateriche reinterpretano aspetti sociali  ma anche naturalistici all’interno dei quali l’artista dilata la sua esperienza esistenziale. 

Nella serata inaugurale il brindisi sarà offerto da Azienda Agricola Škerk. La mostra è stata realizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, e in collaborazione con Sara residence. La data di chiusura è prevista per il 30 maggio. L'orario di visita: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Per ulteriori info:  335 264611.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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