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Gio09192024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La pittura digitale con Fabio Fonda

La pittura digitale con Fabio Fonda

Trieste – Continuano gli appuntamenti con le “Conversazione d’arte”, organizzati dalla Scuola del Vedere e Libera Accademia di Belle Arti, domani  giovedì 21 febbraio, alle ore 20.30, nella sede di via Rittmeyer n 18, a Trieste, I piano. A guidare l’incontro sarà Fabio Fonda, che parlerà del tema: “La pittura digitale”.

Le immagini proposte, nell’arco di una lezione di due ore, procederanno  dalle testimonianze creative realizzate dall’autore nel corso delle sue più recenti attività espositive quali quelle nella galleria comunale e Spazio Luisi art&gallery. L’intento sarà quello di produrre campionature e modelli di “comportamento digitale” ovvero  analizzare le potenzialità espressive del computer e quando questo può venire abbinato a una reinterpretazione pittorica. Seguirà una discussione aperta sugli argomenti toccati nella serata e la possibilità di chiedere ulteriori specificazioni tecniche.

Fabio Fonda, classe ’48, medico cardiologo, vive in una casa che parla del suo modo di stare al mondo. La sua identità sociale e una certa loquacità ingannano sulla reale riservatezza. Ha coltivato l’amore per l’arte a partire dagli anni ‘70, dalle prime frequentazioni alla Galleria Torbandena con Andy Rosada e alla Cartesius con Bruno e Valentino Ponte. Appassionato di grafica, ne ha coperto le pareti di casa, distribuendo e associando le opere agli spazi abitativi: i “celebri” nel salotto, i “triestini” in cucina, i “maestri” nello studio, anche se la sua produzione sta sgomitando per crearsi dello spazio. Trentadue sue opere sono state collocate, in collaborazione con l’architetto Ana Jokic, a decorazione dei sedici appartamenti dell’albergo Palace Suite di via Dante, a Trieste. 

Per ulteriori info: infoscuoladelvedere.it

A Pordenone il 2013 si apre con la grande mostra di Armando Pizzinato

A Pordenone il 2013 si apre con la grande mostra di Armando Pizzinato

Pordenone - E’ dedicata ad Armando Pizzinato, uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento, la grande mostra articolata in due sezioni, che si inaugura sabato 9 febbraio alle 17.30 a PArCo, Gallleria d’arte moderna e contemporanea, che porta proprio il nome dell’artista.

E' organizzata da Comune di Pordenone e Centro Iniziative Culturali in collaborazione con l'Archivio Armando Pizzinato di Venezia. PArCo ospita l’organica antologica “Armando Pizzinato. Nel segno dell’uomo”, curata da Casimiro di Crescenzo, mentre la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi, a partire dal 16 febbraio propone “Armando Pizzinato.

Il contesto pordenonese (1925 – 1940)” a cura di Giancarlo Pauletto. L’Omaggio della Città al Maestro si completa con una serie di iniziative, incontri, visite guidate, testimonianze. Per riscoprire l’artista e l’uomo e per approfondire decenni davvero fondamentali nella storia dell’arte italiana del Novecento. A più di cent’anni dalla nascita di Armando Pizzinato è giunto infatti il momento di offrire una completa visione del suo lavoro artistico che, mettendo l’opera al centro dell'attenzione, saprà unire tutti i periodi dell'artista, per riportarla all’essenza poetica ed espressiva che fa di lui uno dei protagonisti più importanti ed interessanti dell’intera seconda metà del Novecento italiano.

La mostra che Pordenone, città con cui l’artista ha avuto un forte legame, proporrà da febbraio a giugno 2013, punta dunque ad offrire un approfondimento nuovo su Pizzinato, superando vecchie polemiche e contrapposizioni, consapevoli che, oggi, nulla è rimasto delle accese discussioni di un'epoca ormai lontana e definitivamente tramontata e che, almeno per quanto riguarda Pizzinato, pochi ricordano con precisione le sue parole, mentre i più ripetono stancamente cose dette da altri molti anni prima. A partire da “Armando Pizzinato. Nel segno dell’uomo”, curata da Casimiro Di Crescenzo, dal 9 febbraio al 9 giugno nella nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, intitolata nel 2010 proprio al Maestro.

La mostra, promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune in stretta collaborazione con l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia, comprende 145 opere, alcune delle quale inedite o raramente esposte, che provengono da numerose collezioni private, ed importanti musei tra cui il MAMbo di Bologna, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria del Premio Suzzara, Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia e l’ASAC della Biennale di Venezia. Nelle tre sezioni si potrà seguire l’evoluzione della pittura di Pizzinato, dalle opere giovanili, all’insegna di una ricerca d’avanguardia, al momento della sua adesione al Realismo Italiano, alla produzione che fece seguito alla scomparsa della moglie, segnata dall’allontanamento dai canoni del Realismo verso un naturalismo lirico, la conquista di una libertà espressiva non più compressa e, infine, all’astrattismo geometrico.

Senza sottrarsi certo all'obbligo di raccontare l’appassionato dibattito culturale che infiammò l’Italia neorepubblicana, la mostra intende superare la visione ultima dell'artista solitario e indipendente, che fu la sua scelta sofferta e meditata negli ultimi anni di vita, ed evidenziare invece l'aspetto battagliero e vivace di un artista che, s'impegnò a fondo, anche con scritti, per difendere la propria opera. Parallelamente dal 16 febbraio (inaugurazione alle 18.30) al 9 giugno, la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi a Pordenone, a cura del critico Giancarlo Pauletto propone “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese (1925 – 1940)”, per iniziativa del Centro Iniziative Culturali Pordenone e dell'Amministrazione Comunale, con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato di Venezia.

Il percorso espositivo offrirà un ampio sguardo retrospettivo sulla scena artistica di Pordenone a cavallo delle due guerre, con molte opere inedite di una ventina di artisti pordenonesi, tra cui alcuni amici di Pizzinato. Nel corso degli anni Venti e Trenta del secolo scorso Pordenone fu infatti città viva dal punto di vista artistico: si susseguirono mostre di autori quasi tutti di formazione accademica, i più anziani legati al gusto tardo ottocentesco ancora dominante, i più giovani orientati invece alle novità giunte a Venezia con l’insegnamento di Guidi e Saetti, tutti comunque ben consapevoli dei linguaggi che usavano.

La mostra vuole esplorare questo periodo - che fu quello della formazione di Pizzinato - presentando una cinquantina di opere di una ventina di artisti attivi allora a Pordenone, gli stessi di cui Pizzinato vide certamente le mostre, essendo anche amico di alcuni di essi. Verranno così esposte opere di Piero Bottos, Franco Brunetta, Vittore Antonio Cargnel, Duilio Corompai, Augusto Culòs, Luigi De Paoli, Federico De Rocco, Tiburzio Donadon, Ado Furlan, Umberto Martina, Italo Michieli, Mario Moretti, Armando Pizzinato, Eugenio Polesello, Pio Rossi, Giuseppe Scaramelli, Tullio Silvestri, Virgilio Tramontin, Luigi Vettori, Luigi Zuccheri. Il catalogo, edito da Allemandi, è a cura di Casimiro Di Crescenzo con testi di Casimiro Di Crescenzo, Gilberto Ganzer, Luciano Padovese, Giancarlo Pauletto, Isabella Reale.

Orari di apertura: ARMANDO PIZZINATO. NEL SEGNO DELL’UOMO

PArCo – Galleria d’arte moderna e contemporanea A. Pizzinato. Viale Dante 33 - Pordenone

da martedì a sabato: 15.30 /19.30 ; domenica: 10.00 /13.00 - 15.30/19.30

mattine dal martedì al venerdì apertura su prenotazione per gruppi; lunedì, 25 aprile, 1° maggio, e 2 giugno chiuso

 

Red di Adriana Itri

Red di Adriana Itri

Trieste – Resterà visitabile fino al 20 febbraio la personale Red dell’artista Adriana Itri, presso lo spazio messo a disposizione da Immobiliare Mazzini invia Cassa di Risparmio 4, a Trieste, durante l'orario di apertura dell'emeroteca Mimexity, ogni giorno dalle 9:30 alle 13:00. Red è la  prima di una fitta serie di mostre ed eventi organizzati da Mimexity con la collaborazione e il sostegno di Juliet, Mazzini Immobiliare e CCIAA di Trieste, che si susseguiranno per tutto l'anno in via Cassa di Risparmio 4. Di norma le mostre in programma si inaugureranno ogni ultimo venerdì del mese per tutto il 2013.

Al suo esordio nel 2006, Carlo Milic traduce l'opera di Adriana Itri attraverso il “fascino ambiguo” esercitato dalla “tela intatta”, che “attrae” l'artista, ma allo stesso tempo lo “costringe a decidere in merito alle scelte espressive di campo, forma e linguaggio in cui ricondursi”, e l'”esigenza intima” “di specchiarsi nella tela”.

Così dice della sua pittura Gabriella Machne : “Una pittura simbolica moderna e dinamica, dove l’artista racconta le solitudini della vita... un mondo colorato dove, celando dolori e gioie, la vita è in bilico tra realtà e sogno”. Per la mostra Red- che fa seguito ad un 2012 ricco di importanti presenze anche internazionali – Adriana Itri viene presentata da Enea Chersicola, che già l'ha voluta alla mostra “Arte Paradigma Est” del dicembre scorso alla Casa dei Carraresi di Treviso.

Abbiamo dato voce ad Adriana per farci condurre nel suo mondo artistico.

Per te dipingere è? Dipingere per me è fare ricerca interiore. Ricerca che ha la sua finalità nel riuscire a trasmettere le mie emozioni a chi guarda. Non credo che i miei quadri siano meravigliosi, sono solo quadri. Cerco di farli con amore, a volte, e, a volte, con odio, e altre
volte senza amore e senza odio. Purtroppo ho capito che nel mondo dell'arte contemporanea i romantici non interessano a nessuno.  Ho capito che le impercettibili, ma profonde, verità che sussurrano i miei quadri sul mio modo di esistere interessano molto meno che le menzogne urlate dall'apparenza. Si è perso, credo, il senso del bello, di quello che l'arte, invece, dovrebbe insegnare e far conoscere. Sono non curante di avere una mia coerenza come spesso richiesto...il mio dipingere è assolutamente un'espressione emozionale, se così si può dire, di particolari momenti della mia vita. E c’è un’incredibile forza di resistere nonostante tutto!


Luce, colore e spazio nella tua pittura sono categorie irrinunciabili… ci racconti. Luce, colore, spazio...ogni quadro è una storia, il racconto cromatico va insieme a quello gestuale. Fondamentale il colore che a volte diventa quasi lussuoso, splendente e ti da una forza illimitata...il rosso, l'oro...colori di un simbolismo molto forte. La luce e lo spazio  si fondono insieme al colore, non li ricerco… Forma e astrazione  si alternano per dare voce alle emozioni, cosa ci puoi dire I pensieri sono astratti, il mio astrattismo rappresenta quasi sempre il caos della vita, la nostra vita continuamente piena di un materialismo inutile che ci fa perdere di vista, spesso, la realtà. E la realtà è rappresentata simbolicamente da quel qualcosa di formale che ci alleggerisce e che, alla fine, ci fa stare meglio.

La mostra sarà visitabile fino al 20 febbraio durante l'orario di apertura dell'emeroteca Mimexity, ogni giorno dalle 9:30 alle 13:00. Red sarà la prima di una fitta serie di mostre ed eventi organizzati da Mimexity con la collaborazione e il sostegno di Juliet, Mazzini Immobiliare e CCIAA di Trieste, che si susseguiranno per tutto l'anno in via Cassa di Risparmio 4. Di norma le mostre in programma si inaugureranno ogni ultimo venerdì del mese per tutto il 2013.

All’allestimento hanno partecipato Roberto Edvin Bilucaglia, Fabio Fonda, Claudio Saporito.


Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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