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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Arte triestina in mostra ad Oaxaca (Messico) per iniziativa dell'associazione Gruppo78

Arte triestina in mostra ad Oaxaca (Messico) per iniziativa dell'associazione Gruppo78

Trieste - 36 artisti dell’Associazione culturale triestina Gruppo78 approdano in Messico nel gennaio 2013. Un evento che rende omaggio ad un’associazione che per ben 34 anni ha affrontato le alterne fortune della cultura in Italia, senza demordere, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere l’arte del nostro tempo nel mondo.

Essa fa parte di un progetto più grande, quello di intraprendere uno scambio tra l’espressività contemporanea italiana e messicana, lanciando un ponte culturale tra i due paesi al di qua e al di là dell’oceano Atlantico. Un'occasione di incontro, di conoscenza, di collaborazione per la promozione di progetti comuni che impegnino artisti così distanti tra loro, di diversa matrice sia cultuale che storica, ma anche con punti di convergenza.

Trieste in particolare offre lo spunto di un ineludibile legamestorico, attraverso la vicenda di Massimiliano d’Austria che ha costruito il suo “nido d’amore” a Trieste, a Miramare, per poi trasportarlo a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, inseguendo il suo tragico destino che lo ha portato alla morte in un luogo così sradicato dal suo contesto mitteleuropeo.

A questa mostra del Gruppo78 a Oaxaca, e poi a Torreon al Museo Arocena, corrisponderà di seguito una grande mostra di artisti messicani a Trieste - per rinsaldare il ponte - nel luogo più appropriato per un evento del genere - il Castello di Miramare appunto, alle ex Scuderie.

All’inaugurazione sarà presente anche il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini (in forma privata) dando lustro così a questa massiccia presenza artistica triestina a Oaxaca, la città d’arte per eccellenza del Messico. E insieme ci sarà pure il sindaco di Oaxaca Luis Ugartechea, a confermare la reciproca volontà di proficuo scambio culturale, e non solo, tra le due città, tra i due paesi, Italia e Messico.


A Oaxaca espongono i seguenti artisti:

Elisabetta Bacci, Giuliana Balbi, Serena Bellini, Isabel Carafi, Daniela Cecatti, Paolo Cervi Kervischer, Pierpaolo Ciana, Roberta Cianciola, Manolo Cocho, Cecilia Donaggio, Fabiola Faidiga, Paolo Ferluga, Lucia Flego Roberto, Daniela Frausin, Guillermo Giampietro, Adriano Gon, Kaartik, Lucia Krasovec Lucas, Cristina Lombardo, Ivana Maksimovic, Olga Micol, Lucio Perini, Paola Pisani, Elisabetta Porro, Massimo Premuda, Donato Riccesi, Giordano Rizzardi, Daniel Romero, Sonia Squillaci, , Erika Stocker, Cristina Treppo, Paola Vattovani, Giancarlo Venuto, Femi Vilardo, Elisa Vladilo, Elisa Zurlo

Il gruppo attuale ha un’anima certo composita - osserva Maria Campitelli nel testo introduttivo del catalogo - che oscilla dalla pittura alla video-art, dalla fotografia all’installazione, dalla fiber-art all’espressività performativa e corporea, al design di movimento nello spazio, all’arte pubblica e ambientale, secondo i canoni pluralistici propri dell’attuale ricerca artistica.

Soprattutto secondo un canone di libertà sconfinata che sormonta i distinguo linguistici, avvalendosi di volta in volta di quegli strumenti che appaiono più idonei ad esprimere un’idea.

Il concettualismo in senso lato, i significati “altri” oltre il visibile, una pregnanza socio-politica, attraversano spesso queste espressioni che nascono dalla contingenza, dall’osservazione di una realtà spesso negativa, ingiusta e contradditoria, ma anche dall’introspezione e dal sogno.

La mostra è accompagnata dal catalogo.

"Keith Haring Extralarge", proposte natalizie per grandi e piccoli. Le nostre foto

Udine – "Keith Haring Extralarge", la mostra aperta da settembre, prosegue fino a metà febbraio per poi partire alla volta di Parigi. Un evento di sicuro interesse per un assaggio di arte contemporanea anche durante le festività.

Arteventi propone delle visite guidate per il pubblico adulto tutte le domeniche di apertura della mostra, alle ore 17.00. Per i più piccoli, "Rosso Haring", il laboratorio delle feste per famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni, venerdì 28 dicembre alle 16 e venerdì 4 gennaio alle ore 16.

Dedicato invece agli adolescenti "Fumetti alla Haring", laboratorio di fumetto per ragazzi dagli 11 ai 14 anni, a cura del fumettista Marco Blasuttig, sabato 5 gennaio alle 15. E il 1° gennaio audioguide gratuite e panettone il pomeriggio.

Molto suggestivo anche il luogo scelto per "Keith Haring Extralarge”, la ex chiesa di San Francesco, dove le opere si collocano a meraviglia. Icona della cultura contemporanea, Haring compone queste opere nel 1985 in tre giornate di quasi ininterrotta attività, di cui egli stesso disse: “Sono metafore: l’immagine che rappresento può essere molte cose nello stesso momento. Se non sapessi che sono i Dieci Comandamenti si potrebbe anche leggere una storia diversa”.

Aggiunse: “Convivere con una malattia mortale ti dà una prospettiva del tutto nuova sulla vita”. Inchiodato alla croce dei primi sintomi dell’HIV, che lo porterà alla morte, Haring non smise mai di incarnare la figura del vero dissacratore, pur restando profondamente spirituale ed umano.

Haring rappresenta uno dei vertici indiscutibili della pittura contemporanea: nato nel 1958 in Pennsylvania, approdò in seguito a New York per specializzarsi negli studi. Qui, accanto a Jean-Michel Basquiat, fu l’artefice delle più significative evoluzioni dell’arte degli anni Ottanta. Capace di confrontarsi ottimamente con pittura, performance, installazioni e collage, anche grazie al suo impegno sociale, Haring divenne, e resta, una formidabile icona.

Esperienza personale, spiritualità, società dello spettacolo: ecco la mirabile sintesi che ha mosso Haring nel comporre la serie "The Ten Commandments" che Gianni Mercurio, in collaborazione con Bianco&Nero, porta nella Chiesa di San Francesco a Udine accompagnata dall’altro grande capolavoro, "The Marriage of Heaven and Hell".

Insieme rappresentano un’intensa esplorazione di un mondo sublimato in grafia dinamica, nel quale le forze del male e del bene incidono sulla stessa realtà in un connubio di vortici e forze contrapposte.

Ecco di seguito la nostra galleria fotografica:

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Info:
Ex Chiesa di San Francesco Largo Ospedale Vecchio, 1 - Udine
Apertura: fino al 15 febbraio 2013. Dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 20.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00
Biglietto d'ingresso intero: 11 euro; ridotto: 8 euro; scolaresche: 5 euro
Per i bambini sotto gli 8 anni l’ingresso alla mostra è gratuito.

Prenotazioni Segreteria museale: 345 6454855; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La mostra è aperta anche il 1º gennaio.
Per festeggiare, audioguide gratuite nella mattinata e panettone per tutti nel pomeriggio.

Giambattista Tiepolo, creatività e marketing: un genio versatile alle soglie della modernità

Giambattista Tiepolo, creatività e marketing: un genio versatile alle soglie della modernità.

Passariano di Codroipo (Ud) – Sessanta tele e ottantadue disegni che coprono cinquant’anni di attività e abbracciano l’esperienza creativa sorprendentemente multiforme e varia del più grande pittore del '700 europeo: Giambattista Tiepolo a Villa Manin di Passariano. La mostra sarà aperta fino al 7 aprile 2013.

L’itinerario nelle sale della villa è articolato con la consueta precisione didattica e cura nell’illuminazione. Lentamente svela, documenta e valorizza una vivacità creativa e una curiosità poetica che non ha lasciato inesplorata nessuna via espressiva e coincide, nella proclamazione d’intenti dell’artista veneziano, con una delle prime dichiarazioni esplicite di marketing strategico.autoritratto

Infatti, tra le varie citazioni tratte dagli scritti di Tiepolo e riportate sulle pareti delle sale, risalta in particolare una: “Li pittori devono procurare di riuscire nelle opere grandi, cioè in quelle che possono piacere alli Signori nobili, e Ricchi, perché questi fanno la fortuna de’ Professori, e non già l’altra gente, la quale non può comprare Quadri di molto valore. Quindi è che la mente del Pittore deve sempre tendere al Sublime, all’Eroico, alla Perfezione”.

E così fu. Qualora i curatori abbiano voluto individuare una peculiarità, se non inedita almeno riposta nella tradizione critica, hanno ottenuto una buona riuscita. La dimostrazione risiede nell’intelligente scelta dei capolavori del grande pittore da cui emerge molto chiaramente quali e quanti interessi culturali egli sapesse coltivare e alimentare per la soddisfazione delle richieste dei committenti: l’accorgimento fu di combinare, in maniera spregiudicata e moderna, la ricerca della perfezione espressiva con le richieste di mercato.

In questo percorso, nessun campo della cultura umanistica contemporanea gli fu estraneo: dal mito greco romano a quello biblico, dalla storia antica alla letteratura, dalle scene di vita quotidiana alle allegorie ai ritratti. Il tutto senza rinunciare a una vena canzonatoria e sarcastica con cui commenta alcuni soggetti - come a esempio “Danae” e  il ciclo di Pulcinella -  o l’autoironia con cui, talvolta, ritrae se stesso.

Stupire, sedurre e affascinare - più che commuovere e intenerire - sono le coordinate che orientano l’impulso creativo di Tiepolo. E l’accento melodrammatico e dinamico delle sue figure, sempre di sicuro effetto, lo confermano. In verità la conferma viene anche dal fatto che le sue prestazioni artistiche furono giudicate troppo care dall’emissario del re di Svezia.

Naturalmente, da non dimenticare l’eccezionale genio prospettico per cui Tiepolo passò alla storia, anche questo documentato - oltre che in molte grandi tele - in alcuni soprarchi e, particolarmente, nel Palazzo Patriarcale di Udine che fa parte integrante della mostra cui è collegata con un servizio navetta.

Ma, a completare il “triangolo” tiepolesco del Friuli Venezia Giulia, non si può tacere la collaborazione col Museo Sartorio di Trieste che ha prestato quaranta tra disegni e bozzetti che abitualmente sono conservati nel capoluogo giuliano in una sala climatizzata. Il centinaio di disegni rimanenti sono anch’essi allestiti in una mostra aperta fino al 7 aprile 2013.santa tecla

Quindi più che una rassegna, una celebrazione del genio pittorico, il festeggiamento di una capacità espositiva e narrativa tanto del Sublime e dell’Eroico, quanto dello sfarzo scenografico e del sapiente uso dei segreti della visione, del colore e della luce.

Se Tiepolo tese a raggiungere la Perfezione, di cui parla, nella dimensione eccezionale, questo è facilmente constatabile nella colossale “Santa Tecla”, una pala alta sette metri e larga quattro, montata su un telaio concavo.

Al di là delle dimensioni, forse uno dei momenti più emozionanti è proprio lo scorcio improvviso di questo capolavoro dal ballatoio del salone centrale e la sensazione di pastosa tridimensionalità che emana. Un esempio, per chi ancora non la conoscesse nelle sue possibilità più ardite, della magia misteriosa della pittura. Lezione che, a conclusione della sua luminosa carriera nella città di Madrid, seppe trasmettere a Goya.

Roberto Calogiuri



 

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