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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Banafsheh Rahmani e Gianni Maria Tessari all’Itis

Banafsheh Rahmani e Gianni Maria Tessari all’Itis

Trieste - All’interno del progetto “Uno + uno”, domani giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 18, all’A.S.P.ITIS di via Pascoli, a Trieste, si inaugura una doppia mostra con le tele dipinte di Banafsheh  Rahmani messe a confronto e in dialogo con le opere di Gianni Maria Tessari.  A percorre la loro arte gli stessi autori che hanno dialogato con noi.

L’ artista Banafsheh Rahmani è nata a Teheran nel 1972, si è dedicata all' arte fin dagli studi  superiori. Laureata all'Università d'Arte e d'Architettura Azad di Teheran, al corso di  Laurea di Pittura, si è specializzata in seguito in Ricerca sull' Arte. Ha insegnato  pittura all' Istituto per lo sviluppo intellettuale dei ragazzi e degli adolescenti  e all' università Azad di Teheran. Si è trasferita in Italia nel 2004 per proseguire gli studi  e si è laureata presso l' Università degli Studi di Trieste in Storia dell' Arte. 

Gianni Maria Tessari nasce a Carmignano di brenta PD nel 1949. Vive tra Torino e Bassano del Grappa. Nel 1998 pubblica il suo libro d’artista “Città Quadro”. Tra il 2003 e il 2005 partecipa al Video Festival di Ascona e Monti diretto da Lucio Cabutti. Nel 2006 e nel 2007, partecipa ai Video Festival “Video Dia Loghi” diretti rispettivamente da: Willy Darko e Lorena Tadorni; Willy Darko e Olga Gambari.    

Ad entrambi abbiamo chiesto curiosità sul loro modo di concepire l'arte e la loro arte, Rahmani ha risposo così:
Per lei dipingere è il suo modo di stare al mondo o la sua forma nel mondo? Nel dipingere trovo la mia libertà. E' così che voglio vivere.

L'esecuzioni delle opere, come nella scrittura orientale, diviene un valore di per sé e come tale si  manifesta e prende corpo nelle opere stesse, così dicono di lei. Si ritrova? Dipingo veloce, agendo più con l' anima e con le emozioni che il quadro in formazione mi trasmette. Questo vale soprattutto per gli acquerelli, dove il gesto non ammette errori e non dura più di un minuto. Come un haiku.

Ci sono soggetti ricorrenti nelle sue opere? Sicuramente sono presenti le condizioni sociali e psicologiche dell’ uomo contemporaneo sia nella quotidianità che in situazione estreme. Dipingere le figure può sembrare prevedibile ma le forme in cui vengono racchiuse non sono mai scontate. Comunque l’artista rappresenta e preferisce non argomentare lasciando l' opera aperta all' infinite interpretazione di chi la guarda.

Gianni Maria Tessari ha risposto così:

Cos è per lei dipingere? Uso la pittura come strumento per ottenere una maggiore comunicazione tra il mio Io e il mio essere più profondo e per comunicare con le persone che, in qualche modo, si avvicinano alle mie opere.

Soggetti preferiti nelle sue rappresentazioni e quali tecniche predilige ? Dipingo ambienti urbani. Negli ultimi anni prediligo le fabbriche per la loro contemporaneità sociale ed economica e, nello stesso tempo, per il loro “essere luoghi altri”, come le sale d’aspetto, ad esempio. Luoghi che, o non hanno tempo, o sono fatti di un tempo “differente”. Dipingo anche una scrittura che non possiede un significato verbale, ma che può evocare possibili significati, antichi o futuri poco importa, offrendo emozioni profonde ma anche possibili piaceri estetici. Emozioni e piaceri non così distanti tra loro come potrebbe sembrare.

Le mappe  appaiono nei suoi quadri con l’intento di condurre lo spettatore in un luogo preciso, una sorta di filo d Arianna...? Cosa vuole trasmettere? Le “mappe” si riferiscono a possibili “percorsi”: topografie di città, tubazioni che conducono liquidi o gas, canali neuronali. Tutto è comunicante, anche se spesso non riusciamo a comunicare o usiamo la comunicazione in modo “distorto”, più o meno consapevolmente e  molte volte colpevolmente. La “scrittura”, le “mappe”, le “linee delle fabbriche”, la “città”, rappresentano elementi, in un modo sicuramente non perfetto, della infinita Struttura dell’Universo e del Tempo. Le figure, appena abbozzate, di esseri umani che appaiono all’interno del quadro, sono testimonianze (in dissolvenza?) di tempi vissuti o che verranno, e a quel punto saranno già vissuti, d’una consapevolezza che non si può “fermare”. Il mio tentativo è quello di offrire, a me stesso e a chi avrà voglia di osservare i miei quadri, alcuni elementi visivi che aiutino ad ampliare il proprio orizzonte mentale per ottenere una maggiore percezione della grandezza, in tutti i suoi aspetti, della vita e dell’esistente, tentando, in questo modo, di rallentare lo “scivolare” via del presente.

Nella serata inaugurale il brindisi sarà offerto da Azienda Agricola Škerk. La mostra è stata realizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, e in collaborazione con Colombo art design, Darko’s Store, Soft-in s.r.l. - software per sistemi industriali - Beinasco (TO). La data di chiusura è prevista per il 28 febbraio; orario di visita: da lun a ven dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

La prima immagine opera di Rahmani con "Contact", 2011, olio su tela, 100x70. L'altra di Tessari con "Fabbriche", 2012, olio su tela 70x100.

 


Al foyer del Teatro Verdi le opere di Mascia

Al foyer del Teatro Verdi le opere di Mascia

Trieste - Mercoledì 5 dicembre, alle ore 18.30, nel foyer del Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”, avrà luogo l’inaugurazione della mostra di Antonio Mascia, con dieci opere realizzate appositamente per questo appuntamento e progettate per l’atrio neoclassico che le ospita.

Come ricorda il curatore della mostra Vidali : “Il mondo di Mascia è fantastico e favolistico: dipinge animali proteiformi e “grilli” dai nomi improbabili, senza la pretesa di catalogarli come appartenenti all’imperatore o come liberi da tale vincolo. Egli non dipinge con tocco delicato e leggero, non usa l’acquerello o la matita stratificata: il suo strumento ideale è la penna blu o rossa e, quindi, il segno o l’intreccio di segni, è la sua più autentica modalità espressiva e la carta (abitualmente di piccolo formato) è il suo supporto canonico”.

La semplicità e la forza statica si tramutano così in un realismo dagli effetti magici e sognanti, ovvero supernaturalismo sostenuto dalla perizia tecnica di disegno e tono locale unito a strati maniacali realizzati solo con la punta della penna a sfera. Come dice l’autore Antonio Mascia “La linea è quella che traccio con la penna sul foglio o con la punta metallica sulla lastra di rame, perché il disegno e la sua specularità nel linguaggio calcografico, è in filigrana lo strumento di un’immaginazione quasi chimerica. Mi permette di esplorare borgesianamente quella mia parte misteriosa, ma anche di rendere partecipi gli altri e coinvolgerli in un aspetto non marginale della vita, quello di costruire una società più serena, più consapevole e magari meno consumistica. Se si riesce a far sognare veramente a occhi aperti, a meravigliarsi e a far giocare piccoli e grandi... allora la lunga linea grigia diventa quella blu della narrazione”.

L’evento, curato da Roberto Vidali, e presentato da Alessandra Vicari, è stato realizzato dall’Associazione Juliet. In collaborazione con Sara residence. Nella serata inaugurale il rinfresco sarà offerto da Caffè Teatro Verdi.  La chiusura della mostra è prevista per il 30 dicembre. Orario di visita: due ore prima di ogni spettacolo. Per ulteriori info: 040 6722223.

La cartolina nell'immagine intitolata: "Femmina Finnicafemmina", 2012, fronte e retro (penna a biro su due cartoline, 14,7 x 10 cm ognuna)

Pordenone prepara la mostra di Pizzinato, il "top" del 2013

PORDENONE - Giovedì 29 novembre a PArCo di Villa Galvani, la Galleria di arte moderna e contemporanea di Pordenone”A. Pizzinato”, è stata presentata in anteprima la mostra dedicata all’artista cui è intitolata la struttura comunale.

Il sindaco Claudio Pedrotti e l’assessore alla cultura Claudio Cattaruzza hanno messo in rilievo e soprattutto l’impegno dell’Amministrazione e delle altre Istituzioni che collaborano a questa importante esposizione che sarà l’appuntamento più significativo per il 2013.

Da febbraio a giugno, l'Amministrazione Comunale e il Centro Iniziative Culturali Pordenone, con la collaborazione dell'Archivio Armando Pizzinato di Venezia, dunque organizzano due grandi mostre dedicate ad Armando Pizzinato uno dei protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Dal 9 febbraio al 9 giugno, alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Villa Galvani in Via Dante , verrà allestita l’organica antologica “Armando Pizzinato. Nel segno dell’uomo” e, dal 16 febbraio al 9 giugno, la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi, sempre a Pordenone, proporrà “Armando Pizzinato.Il contesto pordenonese (1925 – 1940)”.

Per riscoprire l’artista e l’uomo e per approfondire decenni davvero fondamentali nella storia dell’arte italiana del Novecento, l’omaggio della città al Maestro, sarà arricchito anche da una serie di iniziative, incontri, visite guidate, testimonianze. Alla presentazione sono intervenuti i curatori Casimiro Di Crescenzo ed Giancarlo Pauletto la dott.ssa Vassallo del Centro Iniziative Culturali Pordenone e Patrizia Pizzinato figlia dell’artista.

La mostra, promossa ed organizzata dall’Assessorato alle Attività Culturali del Comune in stretta collaborazione con l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia, comprende 143 opere, molte delle quale inedite o raramente esposte, che provengono da numerose collezioni private, ed importanti musei tra cui il MAMbo di Bologna, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria del Premio Suzzara, Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia e l’ASAC della Biennale di Venezia.

Il percorso espositivo traccia l’evoluzione di Pizzinato, dalle opere giovanili al momento della sua adesione al Realismo Italiano, alla produzione che fa seguito alla scomparsa della moglie, segnata dall’allontanamento dai canoni del Realismo verso una adesione al Naturalismo, ad una libertà espressiva non più compressa e, infine, all’astrattismo geometrico.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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