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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Le icone del Duomo di Cervignano illustrate da Cattaruzza

Le icone del Duomo di Cervignano illustrate da Cattaruzza

Trieste - Giovedì 7 febbraio, alle ore 20.30, nella sede della “Scuola del Vedere / Libera Accademia di Belle Arti”,  in via Rittmeyer n 18, al  I piano, Antonio Cattaruzza,  parlerà sul tema “Le icone del Duomo di Cervignano”. Nella serata verranno analizzate in dettaglio le otto immagini delle mega-icone, scendendo nella profondità dei significati linguistici e nel contenuto specifico del messaggio evangelico, in particolare dei misteri dell’Incarnazione e della Resurrezione.

Nel 2006 nel Duomo di Cervignano, a forma ottagonale e di fattura moderna, sono state collocate otto mega-icone moderne, circa cinque metri di lunghezza per tre di altezza, concepite e dipinte dall’iconografo monfalconese Paolo Orlando. Tale realizzazione fu voluta dal parroco  don Silvano Cocolin , che chiese in maniera esplicita l’utilizzo di un linguaggio teologico efficace per esprimere la fede cattolico/cristiana a beneficio della comunità locale. Per questo fu scelta la pittura di tipo bizantino, da sempre utilizzata dal mondo Ortodosso, e che ha in sé tutti quegli elementi in grado di soddisfare i “desiderata” del parroco cervignanese. Infatti, la pittura iconografica, esprime, con modelli canonici consolidati e perfezionati nel tempo, assieme all’essenzialità dell’immagine e l’adeguatezza teologica di contenuto, la profondità del messaggio del Nuovo Testamento e, all’osservatore attento e capace di contemplare le singole icone, racconta i fondamenti della fede cristiana. Nella serata verranno, quindi, analizzate in dettaglio queste otto immagini, scendendo nella profondità dei significati linguistici e nel contenuto specifico del messaggio evangelico, in particolare dei misteri dell’Incarnazione e della Resurrezione. Seguirà una discussione aperta sugli argomenti toccati nella serata con la possibilità di chiedere ulteriori approfondimenti. Per ulteriori info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Antonio Cattaruzza è laureato in ingegneria meccanica a Trieste.  Studioso di temi teologici connessi al Concilio Vaticano II, ed è un appassionato connaisseur di arte contemporanea. Esperto d’icone, e in particolare quelle russe, per il Gruppo Assicurazioni Generali è responsabile del sistema di valutazione delle posizioni manageriali nel Servizio Organizzazione di Gruppo. Nel corso degli anni si è interessato ed ha sostenuto, tra gli altri, il lavoro di Aldo Damioli, Carolina Franza, Carlo Fontana, Claudio Massini, Giovanni Pulze, Antonio Sofianopulo.

Il falso in arte: ciclo di conversazioni organizzato dal Circolo iniziative culturali di Pordenone

Il falso in arte: ciclo di conversazioni organizzato dal Circolo iniziative culturali di Pordenone

Pordenone - La storia del falso in arte: un lungo racconto che affonda le radici nelle antiche pratiche di bottega e si è quasi sempre legato a opportunità di mercato. Oggi, in tempi di assoluto prevalere dell’apparenza, falso e autentico sono due categorie prossime a scomparire. Può dirsi lo stesso anche nel campo della produzione artistica e della sua analisi critica? A giudicare dai recenti miracolosi ritrovamenti delle ossa di Caravaggio o di perduti dipinti di Leonardo, parrebbe di sì.

“Vero o falso”, XIII edizione del ciclo di conversazioni d’arte proposte dal Centro Iniziative Culturali Pordenone, cercherà  di ripercorrere alcune tappe significative dell’arte che non c’è e di quella che dovrebbe esserci, intrecciando riferimenti romanzeschi e cinematografici alla storia dell’arte costruita sui documenti visivi e testuali, per giungere a una contemporaneità nella quale – spiega il curatore del ciclo, il critico d’arte Fulvio Dell’Agnese - "l’autenticità sembra essersi staccata da cose e persone come le ombre dai loro corpi in un film di Dreyer".

Nella Sala Appi del Centro culturale Casa Zanussi di Pordenone, “Vero o falso?” partirà martedì 5 febbraio, alle 18.00, con un incontro dedicato a “I fantasmi di Giorgione, Duchamp e il Whistler posticcio di Mr. Bean: l’idea proteiforme di falsificazione artistica”; il corso proseguirà martedì 12 febbraio, sempre alle ore 18.00, con “La doppia vita di Vermeer”; martedì 19 febbraio sarà la volta di “Critici, antiquari e falsi maestri senesi del Novecento” e infine, martedì 26 febbraio, spazio a “Il falso mediatico. Spot di “storia” contemporanea dell’arte”.

Come di consueto gli incontri prevedono proiezioni di diapositive e video e ampie indicazioni bibliografiche. “Vero o falso”, dunque: e se Mr. Bean, forse il più amato scansafatiche della National Gallery, si mettesse nei panni di Monna Lisa? "Mr. Bean, falso e impacciatissimo storico dell’arte – commenta Fulvio Dell’Agnese - rovina irreparabilmente il prezioso dipinto che avrebbe dovuto con grande ufficialità presentare e dunque lo sostituisce con una sua riproduzione, che, esposta dietro un solido vetro antiproiettile, nessuno incredibilmente riconoscerà come tale: il marketing di costruzione dell’evento riuscirà ad inibire negli spettatori la capacità di trarre autonome conclusioni dalla propria esperienza visiva".

Già, ma se anche dietro la spessa teca del Louvre, su cui schiaccia quotidianamente il naso una marea di turisti, ci fosse un poster, in luogo della Gioconda? "Per l’estetica del ‘900 non sarebbe poi così grave – replica ancora Dell’Agnese - a giudicare dalle provocazioni che proprio su una copia della Monna Lisa, capolavoro feticcio, vennero osate già nel 1919 da Marcel Duchamp, innescando un processo di progressiva dissociazione del concetto stesso di “originalità” da quello di “artisticità” dell’oggetto. Lontani – nell’ottica dei nipotini d’oggi del grande dadaista – i tempi in cui l’idea di multiplo, in arte, aveva appena cittadinanza – e sottaciuta – nelle logiche di conduzione d’una “bottega”, sfiorando come refolo di vento le decine di Madonne col Bambino uscite dall’atelier di Giovanni Bellini, o proiettando il “fantasma” di un Giorgione prematuramente scomparso su non poca parte della pittura veneta del primo ‘500".

È richiesta una quota di partecipazione al corso di 10 euro, da versare presso la segreteria del Centro Iniziative Culturali Pordenone. Ingresso gratuito per gli iscritti all’Università della Terza Età di Pordenone 2012/2013.

Informazioni: Centro Iniziative Culturali Pordenone, Via Concordia 7 Pordenone  0434 553205 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.centroculturapordenone.it   

Trieste: mostra su Dracula con la partecipazione dell'Associazione Donatori Sangue

Trieste: mostra su Dracula con la partecipazione dell'Associazione Donatori Sangue

Trieste - L’Associazione di Amicizia Italo-Romena Decebal di Trieste promuove e realizza, con la collaborazione del Comune di Trieste, Area Cultura e Sport, Servizio Promozione e Progetti Culturali e con il patrocinio del Consolato Generale di Romania a Trieste, una mostra sulla figura di Vlad Tepes Dracula.

L’esposizione, a cura di Ervino Curtis, intende presentare al visitatore la figura di Vlad Tepes Dracula nel suo duplice aspetto, storico e fantastico. Già allestita con successo al Castello di Ragogna nell’estate del 2012 con la collaborazione del Comune di Forgaria nel Friuli (Udine), si articola in quattro sezioni: storia della Romania, usi e costumi della tradizione romena, figura storica di Vlad Tepes, figura letteraria e “folkloristica” di Dracula il Vampiro. Il raccordo tra la figura storica e quella letteraria del sanguinario principe transilvano vissuto nel XV secolo è il celebre romanzo Dracula dello scrittore irlandese Bram Stoker, cui è dedicato uno spazio in mostra.

Vi si potranno ammirare, oltre a un corposo apparato didascalico, carte geografiche dal XV al XVII secolo, stampe, oggetti d’artigianato, libri. Tra gli oltre 100 oggetti della sezione dedicata alla produzione attuale su Dracula il Vampiro si trovano film, fumetti, francobolli, oggetti ricordo, vini e liquori, musica e curiosità.

La mostra si inaugura sabato 2 febbraio, alle ore 11.30, nella sala Umberto Veruda di palazzo Costanzi (piazza Piccola 2), alla presenza di Ric. Cosmin Dumitrescu, Console Generale di Romania a Trieste, e sarà visitabile, a ingresso libero, fino a domenica 17 marzo 2013 tutti i giorni con orario feriale e festivo 10-13 / 17-20 (info: +39 040 675 4068 / 4701; www.triestecultura.it).

Durante l’apertura della mostra sarà presente in sala U.Veruda l’Associazione Donatori Sangue per fornire al pubblico materiale informativo sulle attività e l’importanza della donazione di sangue.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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