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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Inaugurata a Illegio la mostra di arte sacra "Il cammino di Pietro"

Inaugurata a Illegio la mostra di arte sacra

Udine - È stata inaugurata a Illegio (Ud) domenica 12 maggio, alla presenza del Nunzio Apostolico in Siria, Arcivescovo Mons. Mario Zenari, la mostra “Il Cammino di Pietro”.   

L'esposizione d'arte sacra era rimasta aperta a Roma a partire dallo scorso febbraio, ed ora giunge in Friuli Venezia Giulia. “Il Cammino di Pietro” ripercorre in una quarantina di dipinti di tutte le epoche la vicenda dell'apostolo Pietro, “il pescatore di uomini”.

La mostra, dopo tre mesi di esposizione a Castel Sant'Angelo – dove è stata ammirata da 230.000 visitatori – , si sposta in Carnia alla Casa delle Esposizioni di Illegio (Udine), che la ospita dal 12 maggio al 6 ottobre.

La mostra, rispetto alla versione esposta a Roma, si arricchisce di 14 opere nuove, ben più di quelle inizialmente disponibili per il prolungamento friulano dell’esposizione.

“Il Cammino di Pietro” è la mostra ufficiale dell'Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI con la sua Lettera Apostolica Porta fidei, che ha avuto inizio con il cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) e con il concomitante ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) .

Realizzata dal Comitato di San Floriano di Illegio, incaricato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione – il soggetto della Santa Sede che ha la regia dei principali eventi dell’Anno della Fede destinati alla Chiesa universale –, la mostra, curata da don Alessio Geretti, è realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività culturali.

“Il Cammino di Pietro”, prima ancora che un percorso d’arte, è un viaggio della mente e del cuore che avvolge credenti e non credenti in una rappresentazione drammatica di cosa sia la fede. La fede non viene definita, non viene dichiarata attraverso concetti, ma è descritta attraverso la vita dell'apostolo Pietro, protagonista di un cammino di fede fatto di passioni e intuizioni, di momenti di fatica e crisi, di lacrime di dolore e lacrime di gioia, di gesti azzardati e gesti eroici. Pietro è il testimone più decisivo al mondo per la fede dei cristiani, ma è anche l’emblema della fatica sperimentata dall’uomo nel credere, nell’abbandonarsi fiduciosamente al rapporto con Dio.

Quaranta opere, da Oriente e Occidente, che percorrono la storia della cristianità dal IV fino al XX secolo: dipinti e sculture di artisti d’eccezione quali Lorenzo Veneziano, Benvenuto Tisi detto il Garofalo, Gerrit van Honthorst, il Guercino, Simon Vouet, Battista Caracciolo, Dirk Van Baburen, Mattia Preti, Vasilij Dmitrievic Polenov, Eugéne Burnand. Tra le opere in esposizione, diversi inediti che saranno di particolare interesse per gli storici dell’arte.

Dal punto di vista strettamente artistico, la mostra si pone l’obiettivo di confrontare le principali iconografie della figura di Pietro, nell’accostamento di stili, scuole e autori provenienti da tutta Europa, raccontando l'evoluzione dei linguaggi artistici e simbolici dedicati alla narrazione agiografica esemplare della fede del principe degli Apostoli. Opere che catturano il visitatore e lo rendono protagonista insieme all'apostolo Pietro del suo percorso interiore.

L'esposizione si snoda così attraverso i diversi momenti che definiscono ciascuno una specifica “figura della fede”, un aspetto cioè dell’atto del credere: incontro, stupore, resistenza, crisi e rinascita, missione, fraternità, abbandono in Dio, somiglianza. Il percorso è quindi una meditazione teologica e artistica insieme: presenta la fede anzitutto nella vocazione degli apostoli come risposta incantata a un incontro, alla provocazione di Dio che, nella partita con l’uomo, gioca la prima mossa.

Ma la fede è anche sconcerto e spaesamento all’impatto con il lato inedito di Cristo, che sconvolge le sicurezze e le miserie dell’uomo, mettendolo in difficoltà. Nel cammino di fede si passa poi per la notte, la crisi totale e le lacrime per raggiungere la rinascita e divenire creature nuove.

L’approdo del percorso – quello della fede e della vita di Pietro, quello delle opere d’arte in mostra – è molteplice: il calore di una nuova fraternità, alla quale la fede introduce, il vigore di una appassionata missione, la serenità di un abbandono alla divina Provvidenza, il miracolo della trasformazione dell’uomo in un “capolavoro di Dio”.

La mostra si concentra nel brivido trasmesso dallo sguardo dell’Apostolo, ancora incredulo e tuttavia già credente, che corre al sepolcro vuoto del Risorto, con un cielo squarciato dai bagliori dell’alba post‐impressionista infiammata sulla tela da Eugéne Burnand.

Accanto alla mostra, nei prossimi mesi, verranno proposti eventi culturali e spirituali collegati, a costituire un “cammino delle arti” di teatro e danza e un “cammino della ragione”, momento di riflessione con la partecipazione del cardinale Camillo Ruini.

Il Comitato di San Floriano quest’anno ha ritenuto di proporre un’altra novità: una speciale promozione per le famiglie, proponendo un biglietto famiglia cumulativo quando si presentano i genitori accompagnati da uno o più figli (15 € totali).

La mostra “Il Cammino di Pietro” è realizzata con il sostegno del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana e come espressione della pastorale della cultura dell’Arcidiocesi di Udine, con l’aiuto della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Udine, del Comune di Tolmezzo-Assessorato alla Cultura, della Camera di Commercio di Udine, della Fondazione Crup, della Banca di Cividale e della Fondazione Credito Valtellinese.

È morto l'artista triestino Bruno Chersicla. Aveva realizzato il dipinto più grande del mondo

È morto l'artista triestino Bruno Chersicla. Aveva realizzato il dipinto più grande del mondo

Trieste - L'artista Bruno Chersicla, nato a Trieste nel 1937 e residente da molti anni in Brianza, è morto il 3 maggio. Nel 2009 fu insignito del "San Giusto d'oro" della città di Trieste; nel 2001 entrò nel Guinness dei Primati per il dipinto più grande del mondo, sul pavimento della piazza Unità d'Italia, un'opera che coinvolse 4700 persone, tra cui moltissimi bambini delle scuole.

Aveva studiato all’Istituto Statale d’Arte del capoluogo giuliano. Iniziò la sua carriera nel campo della decorazione degli interni delle navi.

Fu tra i fondatori del gruppo triestino "Raccordosei" con gli artisti Caraian, Cogno, Palcich, Perizi e Reina. Negli anni Sessanta iniziò a lavorare nel campo della scenografia e dei costumi, realizzando opere per il Teatro Stabile di Prosa di Trieste e per il Piccolo Teatro di Milano.

Nel 1966 si trasferì in Lombardia. A partire da questo periodo cominciò a ideare forme d'arte in cui coinvolgere la partecipazione del pubblico.

Nel 1986 fu chiamato a rappresentare la città di Trieste a Parigi con alcune grandi opere simboliche per la mostra "Trouver Trieste" alla Conciergerie e al Beaubourg.

Il Museo Revoltella del capoluogo giuliano gli dedicò una grande mostra nel 1998.

Ultimo incontro per Convers Art con Vidali

Ultimo incontro per Convers Art con Vidali

Trieste – Stasera giovedì 2 maggio alle ore 20.30, si conclude il ciclo “Convers Art” con l’intervento di Roberto Vidali, direttore editoriale della rivista “Juliet”, che parlerà del “Significato Tecnica Contesto”.

Le immagini proposte, nell’arco di una lezione di due ore, procederanno  dalle testimonianze preistoriche fino alla comunicazione visiva basata sulla pagina pubblicitaria.

Il tentativo sarà quello di dimostrare come l’aspetto tecnico, dall’immagine scavata nella roccia con la martellina, fino alla pittura a olio abbia sempre e con modalità sostanziali, condizionato in maniera diretta il linguaggio espressivo, in qualsiasi epoca storica o nelle possibilità espressive di qualsivoglia artista. Seguirà una discussione aperta sugli argomenti toccati nella serata e la possibilità di avvicinare l’autore in modo da poter chiedere chiarimenti o specificazioni.  Sede dell’incontro via Rittmeyer n 18, a Trieste, I piano.

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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