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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Nail art e dintorni: quando il corpo diventa un oggetto d'arte

Nail art e dintorni: quando il corpo diventa un oggetto d'arte

Pordenone - Si chiamava “manicure” o “ricostruzione delle unghie”, termini più semplici per indicare tecniche estetiche per curare la bellezza delle mani basate soprattutto sulla limatura delle unghie, la loro smaltatura, l’accorciamento delle cuticole, cioè le pellicine che fanno da barriera alle unghie, e nei casi di unghie rovinate o troppo corte il loro allungamento tramite tip, cartine o gel.

Tutto questo però negli ultimi anni è stato man mano sostituito o meglio ancora approfondito con la cosiddetta Nail Art, una particolare tecnica studiata nelle scuole professionali di estetica e in scuole più specialistiche, che consiste non solo nella cura delle unghie (che di base per essere trattate devono sempre essere in buona salute), ma anche nell’abbellimento in superficie di smalti che vanno da quelli tradizionali (i classici colori come rosso, bianco, ecc.) alle combinazioni di french (di solito bianca, è la sottolineatura delle lunetta delle unghie) fino alle decorazioni di soggetti e fantasie varie mediante tecniche e strumenti sempre più piccoli, in grado di soddisfare le esigenze e le personalizzazioni più originali.

In pratica, è possibile anche farsi l’autoritratto sulle unghie? Ebbene, pare proprio di sì, visto che sul web e sulle pagine dei social network le “Nail artists” (possiamo definirle così queste artiste delle unghie) fanno quasi a gara tra loro per originalità e professionalità.

Non c’è un target ben distinto di donne appassionate di Nail Art che si sottopongono alle decorazioni più svariate: dalla casalinga che cura le sue mani per proteggerle dai lavori domestici e in particolare degli agenti chimici che si trovano nei comuni detersivi, come ammoniaca e candegina soprattutto, dalla giovane studentessa che personalizza il proprio look con colori sempre più di tendenza, dalla operaia che, tolti via i guanti da lavoro, sfodera la propria femminilità e - perché no?- anche la propria fantasia, dalla donna manager o professionista che alla propria severità incrollabile e professionale associa un nota di colore, alla signora di una certa età (magari pensionata) che decide di dare un tocco di giovinezza o di eleganza intramontabile alle proprie mani.

Facendo un excursus storico, la Nail Art non è una forma d’arte contemporanea ma da fonti archeologiche sembra avere una origine antichissima: fin dall’antico Egitto era importante mantenere le unghie curate e decorate, anche se questa prerogativa era esclusiva per le donne appartenenti alla nobiltà che, proprio per questo motivo, si distinguevano dalle donne di ceto medio e basso. Le prime testimonianze risalgono al 3500 a.C. , periodo in cui dal Nilo si importavano minerali e oli essenziali che servivano a produrre l’hennè, un colorante usato per dipingere le unghie e anche il corpo.

Anche in India, nell’antichità, le donne erano solite decorare le unghie e le mani per intero con particolari coloranti estratti da piante: l’intento di questa operazione estetica era soprattutto rituale. Dal mondo greco e romano inoltre sono giunte testimonianze di esperimenti di smalti primitivi ottenuti con materiali organici e piante.

Con l’avvento del Cristianesimo la pratica di decorare unghie e mani si è interrotta in quanto considerata peccaminosa: non solo, anche la ricerca della bellezza veniva ritenuta come una pratica negativa per l’anima del “buon cristiano”. A riprendere la valorizzazione del corpo e della bellezza femminile sono stati i poeti del Medioevo, in particolare i “trovatori”, che esaltavano le figure di “donne angelo”, di cui si innamoravano perdutamente senza essere corrisposti.

Nel corso del secoli la cura del corpo e la ricerca continua della bellezza non si è mai fermata. Il culmine di ciò può essere individuato nel corso degli Anni ’50 del ‘900, quando dive del cinema hollywoodiano, come Marylin Monroe , si sono imposte sullo schermo a colpi di primi piani delle loro splendide mani, su cui spiccavano smalti rosso fuoco super brillante, per poi passare il testimone alle colleghe degli anni ’60 che sfoggiavano un’elegante e delicata french bianca e degli anni ’80 che osavano addirittura colori shock.

La Nail Art è riuscita a spostare l’attenzione dal viso o dal corpo alle mani, che possono essere definite così una specie di “biglietto da visita” perché il primo contatto tra persone, sotto i diversi contesti (lavorativo, scolastico, sociale, ecc.) avviene proprio con le mani.

E le mani, si sa, sono una delle parti del corpo più importanti in una donna: a confermarlo soprattutto sono gli uomini, che apprezzano tanto questa tecnica estetica che sembra quasi essere pure diventata una strategia di seduzione.

Mani sempre più decorate dunque: mani che diventano in alcune occasioni veri e propri gioielli, con decorazioni di Swaroskj, brillantini, strass, mani che riprendono le stesse tonalità dei vestiti che si indossano, mani che associano a volte i tatoo del corpo riproducendoli sulle unghie (la Nail Art si è spinta anche a questo), mani che simpaticamente riprendono i personaggi dei cartoni animati, mani si trasformano in un mini giardino fiorito …. In fin dei conti l’importante è lasciare il segno, ops il graffio…

Angela Caputo

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