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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Hai un’idea imprenditoriale in campo scientifico? Proponila a Campus d’Impresa

Campus d’Impresa Area Science Park

TRIESTE - È stato presentato il 31 luglio il programma di accompagnamento agli spin‐off, promosso da AREA Science Park, Università di Trieste e Innovation Factory.

Si tratta di un’opportunità molto concreta per ricercatori dipendenti, laureati con alle spalle attività di ricerca di almeno 9 mesi, allievi di corsi di specializzazione post laurea e post dottorato, dottorandi e dottori di ricerca che abbiano un progetto d’impresa o siano interessati a mettere a disposizione le proprie competenze per la creazione di un’impresa.

Ad offrirla sono AREA Science Park (capofila), Università degli Studi di Trieste e Innovation Factory con Campus d’Impresa, il nuovo programma di supporto alla creazione di spin‐off.

Il progetto è stato presentato martedì 31 luglio in una conferenza stampa a Trieste, a cui hanno partecipato l’assessore regionale Angela Brandi, Fabio Benedetti (Università di Trieste, collaboratore del Rettore per la ricerca) Enzo Moi e Stephen Taylor (direttore generale e direttore del Servizio trasferimento tecnologico di AREA Science Park).

Con una dotazione di 475 mila Euro messi a disposizione dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia grazie al Fondo Sociale Europeo, il programma fornirà a ricercatori con potenzialità imprenditoriali, residenti o domiciliati in FVG, un percorso di consulenze e seminari sui temi della gestione d’impresa, tutela della proprietà intellettuale, convalide tecnologiche e prestazionali, analisi e verifiche di mercato.

Si tratta di competenze essenziali per avviare un’azienda, che i partecipanti a Campus d’impresa potranno acquisire gratuitamente, contando anche su servizi reali destinati allo sviluppo applicativo dei prodotti/servizi e sull’assistenza di un coach che li accompagnerà nel percorso di sviluppo dell’idea imprenditoriale: individuazione dei punti di debolezza, definizione del business model, analisi della value proposition e della concorrenza, stesura di piani strategici e roadmap tecnologiche, strategia commerciale e di marketing.

Campus d’Impresa intende offrire ai gruppi di ricerca una nuova visione di autoimprenditorialità. Il progetto, che terminerà nell’aprile 2014, prevede in due anni il lancio di tre bandi (call for ideas) ai quali gli aspiranti imprenditori con un’idea o un progetto brillanti potranno candidarsi.

Una commissione di esperti selezionerà le proposte migliori da inserire nel programma L’apertura del primo sportello per la presentazione delle candidature è prevista per novembre 2012. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione saranno reperibili a breve sul sito internet www.campusdimpresa.eu.

Campus d’impresa rappresenta una nuova iniziativa nel campo della valorizzazione della ricerca che ha già visto una forte collaborazione tra AREA Science Park e Università di Trieste (oltre che Università di Udine e SISSA) con il progetto SISTER.

Grazie a SISTER, negli ultimi anni sono stati circa 300 i risultati della ricerca candidati alla valorizzazione e 600 gli interventi di valutazione e supporto a vantaggio di dipartimenti universitari, gruppi di ricerca e singoli ricercatori.

Da questi interventi sono derivati una settantina di nuovi brevetti, una quarantina di interventi di commercializzazione finalizzati ad accordi di licensing o di partnership ricerca‐impresa e oltre una decina di spin‐off.

A Carlo Rizzuto, presidente della Sincrotrone Trieste, il sigillo trecentesco della città

A Carlo Rizzuto, presidente della Sincrotrone Trieste, il sigillo trecentesco della città

Trieste - "Per aver guidato con grande perizia e intelligenza il Sincrotrone, superando notevoli difficoltà e raggiungendo importanti traguardi": con queste parole il sindaco Roberto Cosolini ha conferito il sigillo trecentesco della città al prof. Carlo Rizzuto, presidente della Sincrotrone Trieste.

Nel corso della breve ma significativa cerimonia svoltasi mercoledì 18 luglio nel salotto azzurro del palazzo municipale, presenti molti amici e colleghi del prof. Rizzuto - tra cui anche l’amministratore delegato della Sincrotrone Trieste Alfonso Franciosi - il primo cittadino ha ricordato la lunga conoscenza e amicizia, ma soprattutto ha voluto dare il giusto riconoscimento della città “allo scienziato che ha unito caratteristiche che spesso non si trovano nel mondo della ricerca: la mentalità industriale e la voglia di ottenere risultati”.

Il sindaco Cosolini ha inoltre ribadito il grande legame tra la città e la ricerca scientifica, un legame che Trieste deve sentire ancora di più, per far vivere fino in fondo questa dimensione della ricerca. “Questo riconoscimento – ha concluso Cosolini - suggella questa tua triestinità acquisita”, testimonia il “rapporto forte con la città e di questo Trieste ti è grata”.

Il professor Rizzuto ha voluto a sua volta ricordare la sua transizione da “genovese chiuso a triestino aperto”, evidenziando che “nella spinta per la ricerca scientifica bisogna fare più attenzione all’interazione sociale”. Ricordando che “dire che si fa trasferimento tecnologico è una cosa, mentre farlo è un’altra” e nel confermare l’impegno per Trieste come sede di un’ entità europea per la ricerca, il presidente del Sincrotrone ha sottolineato ancora il grande successo ottenuto nella costruzione e nell’avviamento di “Fermi”, il nuovo laser a elettroni liberi, unico al mondo. Significative infine la parole che il prof. Carlo Rizzuto ha scritto nel “libro d’oro” del Comune: “Ringrazio Trieste per la sua apertura e per la sua attitudine verso la scienza”.

Carlo Rizzuto è presidente della Società Sincrotrone Trieste dal 1999, membro del Comitato di Esperti per la Politica della Ricerca (CEPR), presidente del Comitato Tecnico Scientifico per la Diffusione della Cultura Scientifica del Ministero per la Ricerca e l’Università. Tra le attività per Trieste: la localizzazione del Sincrotrone e, in parallelo, del laboratorio TASC dell’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (ora parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche) sono stati i due “veicoli maggiori” del contributo alla costruzione dell’attuale posizione di Trieste nel panorama nazionale e internazionale.

Questo è stato fatto da Carlo Rizzuto negli anni ’80 e ’90, come presidente di vari organismi nazionali operanti nella Fisica, quali il Gruppo Nazionale di Struttura della Materia, il Comitato per la Fisica del CUN (Comitato Universitario Nazionale) e il Consorzio Nazionale per la Fisica della Materia (INFM). Il complesso degli investimenti storicamente attratti a Trieste, dal 1987 (anno di costruzione di Sincrotrone e TASC) a oggi è di oltre 500 milioni di euro.

Tutte le attività svolte da Rizzuto hanno sempre avuto una forte proiezione europea e internazionale, anche attraverso la presidenza del gruppo Scienza e tecnologia dell’Iniziativa Centro Europea (CEI), con base a Trieste e quella del Forum Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (ESFRI), entrambi organismi intergovernativi.

Scoperta nuova particella compatibile con il bosone di Higgs

Scoperta nuova particella compatibile con il bosone di Higgs

UDINE - Scoperta al Cern di Ginevra una nuova particella compatibile con l’ipotesi del bosone di Higgs. «Abbiamo osservato una particella finora sconosciuta che potrebbe essere il tanto agognato bosone predetto nel 1964» spiega la professoressa Marina Cobal, coordinatrice del team di fisici dell’Università di Udine che ha partecipato alla scoperta effettuata grazie al super acceleratore di particelle LHC. I risultati della scoperta, presentati oggi a Ginevra, sono considerati ancora preliminari, ma vicini al momento della verità. Perché siano analizzati e interpretati in modo univoco, e pubblicati, bisognerà attendere solo qualche settimana.

I ricercatori dell’Ateneo friulano, oltre a Cobal, Carlo Del Papa, Mario Paolo Giordani, Simone Brazzale e Rachik Soualah, lavorano da anni con centinaia di scienziati di tutto il mondo alla ricerca della “particella di Dio” nell’ambito dell’esperimento ATLAS. Esperimento che, assieme a quello denominato CMS, ha il compito di stanare la particella mancante del Modello Standard, la teoria che spiega quali sono i “mattoni” fondamentali dell’universo e come interagiscono tra di loro.

Per arrivare a questo punto, presso l’acceleratore ginevrino sono state prodotte centinaia di collisioni fra miliardi di protoni per cercare di ricreare le condizioni esistenti un istante dopo la nascita dell’universo. Ed è proprio dall’analisi dei dati raccolti, nel 2011 e quest’anno, durante e dopo queste collisioni che si è potuto dedurre, quasi al cento per cento, l’esistenza di questa nuova particella non ancora identificata.

«Se si tratta veramente del bosone di Higgs – specifica la professoressa Cobal – saranno necessari ulteriori studi per rispondere ad alcune domande fondamentali: davvero la nuova particella si comporta come è previsto debba fare l’ultimo elemento mancante della teoria chiamata Modello Standard? O è qualcosa di più strano?».

Il Modello Standard descrive le particelle fondamentali con le quali noi, e tutta la materia che possiamo vedere, siamo composti, e le forze che agiscono tra queste particelle. «Tuttavia – spiega Marina Cobal –, noi siamo capaci di vedere solo circa il 4 per cento della materia che sembra costituire il nostro universo. Una versione “non Modello Standard” dell’ Higgs, potrebbe aiutarci a capire quel 96 per cento di universo che ancora ci è oscuro». Il gruppo di ricerca dell’Ateneo friulano ha già cominciato questi studi e, sottolinea Cobal, «un quadro più completo si avrà sperabilmente per fine anno, ma siamo sicuramente entrati in una fase estremamente eccitante del nostro lavoro».

Il gruppo di ricerca dell’Università di Udine è stata creato nel 1996 dal professor Carlo Del Papa e dal 2006 è guidato da Marina Cobal. L’equipe ha contribuito alla costruzione della parte più vicina alle collisioni dell'esperimento ATLAS, il cosiddetto rivelatore a Pixel. Attualmente sta lavorando all’aggiornamento di questa importante componente ed è impegnato in diverse analisi per la ricerca di “nuova fisica”, tra cui anche quella del bosone di Higgs. Fa parte del team anche un gruppo di fisici delle principali istituzioni scientifiche di Trieste, in particolare dell’Università (Claudio Verzegnassi), del Centro internazionale di fisica teorica – Ictp (Bobby Acharya, Kate Shaw, Muhammad Horoub e Umberto de Sanctis) e della Scuola internazionale superiore di studi avanzati - Sissa (Michele Pinamonti). Oltre ai fisici collabora anche un gruppo di ricerca di ingegneria elettronica dell'Ateneo friulano composto da Luca Selmi, Pierpaolo Palestri e Andrea Micelli.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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