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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Smart Cities: capire quale può essere il futuro

Udine – Si è svolto venerdì presso l'Astoria hotel italia, il colloquio "Smart city: la città ideale 2.0".

Organizzato dai Dipartimenti di Scienze giuridiche, architettura e ingegneria dell'Università degli Studi di Udine, all'evento si è parlato della città ideale in termini di modello urbano ben organizzato sotto diversi aspetti che toccano la vita quotidiana di tutti quali energia, edilizia, mobilità, ambiente e comunicazioni.

Sono stati illustrati e discussi progetti avviati in Italia ed è stato presentato il Rapporto “Smart Cities in Italia: un’opportunità nello spirito del Rinascimento per una nuova qualità della vita” realizzato per conto di ABB gruppo leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, da The European House- Ambrosetti.

Hanno portato i saluti il pro rettore dell’Università di Udine, Leonardo Alberto Sechi, e il sindaco di Udine, Furio Honsell, sono intervenuti: Giovanni Battista Ferrari, responsabile della divisione Power Systems di ABB in Italia; Gloria Piaggio, coordinatrice di Genova smart city presso il Comune di Genova; Massimo Schintu, direttore generale di Aiscat; Gaetano Russo, docente di tecnica delle costruzioni del Dipartimento di ingegneria civile e architettura dell’ateneo di Udine; Leopoldo Coen, docente di diritto ammnistrativo dell’ateneo di Udine. Il coordinamento dei lavori e il saluto finale sono stati affidati a Matteo Cervesato e Luca Feole, studenti del corso di diritto internazionale privato.

«Lo sviluppo sostenibile della società – dice Maurizio Maresca, docente di diritto dell’UE dell’ateneo di Udine e coordinatore dell’iniziativa - porta a doversi confrontare con aspetti molteplici, convergenti e correlati: dagli sviluppi tecnologici alle aspettative sociali, dall’interazione tra gli attori coinvolti al livello di informazione e coinvolgimento della popolazione».

«Udine, città complessa e virtuosa con radicate competenze sul territorio – dice Giovanni Battista Ferrari -, merita di intraprendere un percorso capace di garantire un'elevata qualità della vita e una crescita personale e sociale delle sue persone e delle sue imprese. Sono onorato di poter condividere la visione di ABB e mi auguro che serva da stimolo all’avvio di un percorso progettuale e sistematico verso un’evoluzione urgente e necessaria che rappresenterà, se sapientemente gestito, un’opportunità di riscatto per le nostre città in un momento economico congiunturale particolarmente critico».

Dopo sette anni torna a Trieste l' Explora, open day oggi e domani al molo Bersaglieri

Dopo sette anni torna a Trieste l' Explora, open day oggi e domani al molo Bersaglieri

Trieste - L'Ogs Explora, l'unica nave da ricerca con capacità oceaniche di proprietà di un Ente pubblico attualmente esistente in Italia, torna a Trieste dopo 7 anni, in quanto il porto di riferimento per le partenze e gli arrivi dalle sue varie missioni scientifiche è, da anni, Crotone, al centro del Mare Mediterraneo. In vista di quest'eccezionale occasione, dunque, l'OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, ha deciso di organizzare per sabato 16 e domenica 17 marzo 2013, un particolare “open day”. Infatti ci sarà un intero fine settimana dedicato a tutti coloro che desiderino conoscere l'imbarcazione, le attività scientifiche e i progetti di ricerca realizzati grazie a questo mezzo. A questo scopo, i ricercatori dell'OGS accoglieranno appassionati, curiosi, grandi e bambini, che si prenoteranno ai recapiti dell'Istituto e che potranno godere dell'opportunità di salire a bordo dell'OGS Explora, appositamente ormeggiata al Molo dei Bersaglieri di Trieste.

Le iniziative in programma sono state presentate nei giorni scorsi da Maria Cristina Pedicchio, Franco Coren, e Riccardo Codiglia rispettivamente Presidente, Direttore Generale e Referente per l'Explora dell'OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale giornata.

Sabato 16 e domenica 17 saranno dedicate interamente alla città, con visite guidate della durata di 30 minuti ciascuna, riservate a gruppi di 10 persone per volta. Per godere di quest'opportunità è necessario prenotarsi al numero dell'OGS +39-040-21401, dalle 8 alle 19  fino all'esaurimento dei posti disponibili. Le visite avranno i seguenti orari d'inizio: sabato ogni 30 minuti dalle 9.30 alle 11 e dalle 14.30 alle 16.30. Domenica, sempre ogni 30 minuti, dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 16.30. Per chi non fosse riuscito a prenotarsi, sia sabato che domenica, sarà inoltre possibile visitare la nave presentandosi direttamente al Molo dei Bersaglieri dalle 17 alle 18, fino a esaurimento delle disponibilità.

Il percorso prevederà l'entrata sul ponte di coperta e la visita al salone di accoglimento dove i ricercatori si ritrovano, mangiano e discutono. Successivamente i visitatori scenderanno sotto coperta nella sala di controllo, dove si impostano le rotte e si gestiscono gli strumenti per le rilevazioni del fondale e del sottosuolo, per proseguire nel laboratorio biochimico, dove vengono studiate le caratteristiche dei campioni d’acqua prelevati. Infine si salirà sul Ponte di Comando, dove il Comandante gestisce la navigazione in costante contatto con il personale scientifico. La collaborazione tra l’equipaggio marittimo e i ricercatori è infatti un fattore importantissimo per il buon esito delle campagne.

Note tecniche: l'Ogs Explora è lunga circa 73 metri, ha una stazza lorda di 1.400 tonnellate e può raggiungere gli 11 nodi di velocità. È classificata come “classe ghiaccio”, in quanto possiede le caratteristiche per poter navigare e acquisire dati anche in ambienti estremi quali l’Antartide e l’Artico. Può ospitare 12 ricercatori e tecnici oltre ai 18 membri dell’equipaggio.

Inoltre, al termine di questo intenso fine settimana, l'OGS Explora riprenderà le sue attività di ricerca. La prossima missione vedrà la nave impegnata in un rilievo geofisico fra il Golfo di Trieste e Capodistria in collaborazione con l’Università di Lubiana, successivamente si effettueranno studi al largo della foce del PO; da qui si procederà verso il sud Adriatico per effettuare la manutenzione di una stazione oceanografica per poi proseguire con uno studio lungo il tracciato del Tap ovvero il Transadriatic Pipeline, un gasdotto che collega il Mar Caspio con l’Europa. 

L'Ogs Explora infatti “non si ferma mai”. Data l'ingente quantità di campagne effettuate finora, è ritenuta un’infrastruttura di riferimento per ricerche geofisiche ed oceanografiche a livello internazionale, tanto da essere stata inserita nel 2008 tra le 18 navi appartenenti alla flotta Eurofleets, un’alleanza di Enti di ricerca europei di eccellenza nata per favorire il coordinamento e l’uso efficiente delle infrastrutture marine e migliorare così il progresso della ricerca scientifica sul mare.

Esplosioni e feriti in Russia alle 6 di questa mattina: probabile caduta dei frammenti di un asteroide

Esplosioni e feriti in Russia alle 6 di questa mattina: probabile caduta dei frammenti di un asteroi

Mosca – Le principali agenzie di stampa russe stanno riportando notizie di esplosioni nella zona degli Urali centrali, nei pressi della città di Čeljabinsk. A quanto si apprende, uno sciame di meteoriti provocato - sembrerebbe - dall'asteroide 2012 DA14, il cui passaggio ravvicinato era previsto per la giornata del 15 febbraio, ha provocato esplosioni, danni a finestre e vetrate, interruzioni di corrente. I feriti si contano a centinaia, per lo più colpiti da schegge di vetro e calcinacci.

L’evento si è verificato intorno alle 6 del mattino di oggi 15 febbraio. Le autorità locali riportano di avere ricevuto diverse telefonate da persone che hanno segnalato l’evento, perdite di corrente elettrica e feriti.

L’agenzia di stampa russa Interfax scrive: “Alle 11 locali, abbiamo ricevuto numerose chiamate per traumi, tagli e contusioni”. Gli abitanti di Čeljabinsk e delle zone limitrofe sono nel panico e le prime immagini e video in arrivo dalla Russia mostrano oggetti luminosi e scie di fumo bianco che attraversano il cielo ad alta velocità.

I dettagli non sono ancora chiari. Le autorità locali riportano che: “un meteorite si è disintegrato al di sopra degli Urali, esplodendo parzialmente nella parte più bassa dell’atmosfera. Alcuni frammenti del meteorite hanno raggiunto la Terra, cadendo in alcune zone abitate nella regione”.

L'agenzia Russia Today cita la notizia, non confermata, di un possibile intervento della difesa aerea russa, che avrebbe intercettato e fatto esplodere la meteora quando si trovava a circa 20mila metri di altitudine. Almeno un frammento avrebbe raggiunto il suolo, causando danni a un muro e a un tetto nei pressi di una fabbrica che lavora zinco a Čeljabinsk. 20mila persone sono mobilitate nei soccorsi.

Ecco al riguardo il parere espresso dal presidente del Circolo Astrofili di Talmassons (Ud), Lucio Furlanetto: “La caduta di un asteroide è un evento sempre possibile. Il 30 giugno 1908 a Tunguska, in Siberia, in una zona fortunatamente disabitata, l'impatto di un asteroide da 30 a 60 metri di diametro causò un'esplosione di 15 megaton, la quale distrusse 60 milioni di alberi su una superficie di 2150 km², vale a dire circa metà della provincia di Udine. Un oggetto di 200 metri di diametro non causerebbe la distruzione dell'intera Pianura Padana, ma sicuramente creerebbe danni così rilevanti da mettere in ginocchio la nostra nazione”.

Si tratta di episodi poco probabili? “Non proprio. Calcoli recenti hanno mostrato che la Terra è colpita almeno una volta l'anno da oggetti con un'energia più o meno pari ai 5 megaton. La probabilità di una collisione delle dimensioni di Tunguska è stimata in circa una ogni 400-1800 anni”.

“In ere lontane, l'impatto di grandi asteroidi ha provocato estinzioni di massa della vita sulla Terra. Si pensa che il processo evolutivo sia stato bloccato più e più volte, per poi ripartire. In epoche primordiali gli impatti erano molto più frequenti, dato il grande numero di frammenti di materia che erano presenti nel Sistema Solare (i planetesimi)”.
 
Niente però che, oggi, si possa prevedere? “Attualmente c'è un'attenzione crescente agli asteroidi più vicini alla Terra, che sono migliaia. Sono costantemente sotto osservazione e sono allo studio strategie diverse per evitare un impatto con la Terra. Ma il comportamento degli asteroidi, come anche quello delle comete, non può essere oggetto di previsioni a lunghissimo termine. Devono venir tenuti sotto sorveglianza continua”.

(La foto è il fermo immagine di uno dei numerosi video di YouTube girati presso Čeljabinsk)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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