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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Esprimete un desiderio: quest'anno stelle cadenti ben visibili grazie all'assenza della luna

Esprimete un desiderio: quest'anno stelle cadenti ben visibili grazie all'assenza della luna

Talmassons (Ud) - Torna l’appuntamento con le celebri meteore di agosto, le “Lacrime di San Lorenzo”, note come Perseidi. Gli astrofili del Friuli Venezia Giulia sono pronti per l'evento e propongono varie serate di osservazione.

La tradizione collega il fenomeno delle meteore al martirio di San Lorenzo, che secondo la tradizione avvenne nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto.

Lo sciame è attivo per molti giorni intorno al picco di visibilità, che cade tra il 12 e 13 agosto. Dopo la mezzanotte si possono osservare fino a 100 meteore per ora, ad occhio nudo.

Le Perseidi sono originate dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862. Fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli a stabilire, nel XIX secolo, una connessione tra le meteore e la cometa.

I residui della cometa, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, si incendiano, lasciando così nel cielo la caratteristica scia.

Il nome delle Perseidi deriva dalla posizione occupata nel cielo dal radiante, ossia il punto dal quale prospetticamente le meteore sembrano scaturire: la costellazione di Perseo.

Per il 2013, le circostanze di osservazione saranno ideali. La Luna era nuova il giorno 6 agosto e nella notte del picco di visibilità tramonta ben prima della mezzanotte, quando il radiante sorge a nord-est.

Il massimo teorico dello sciame è previsto per la sera del 13 agosto, e in quella data la Luna crescente (un primo quarto scarso) tramonterà prima della mezzanotte.

In Friuli Venezia Giulia gli astrofili propongono: per sabato 10 agosto serata osservativa presso l’osservatorio di Remanzacco e presso l’osservatorio monte Matajur.

L’osservatorio di Talmassons sarà aperto sia l’11 che il 12 agosto, in concomitanza - tra l'altro - con gli ultimi due giorni della sagra del paese. Sarà possibile osservare le Perseidi dal prato dell’osservatorio, dalle ore 21.30 all’alba.

(Credits: Circolo Astrofili di Talmassons - Stefano Codutti. Foto scattata il 13 agosto 1993 a Sant'Antonio di Talmassons)

La seconda edizione di Trieste Next centrata sul tema dell'acqua. Tributo speciale a Margherita Hack

La seconda edizione di Trieste Next centrata sul tema dell'acqua. Tributo speciale a Margherita Hack

Trieste - Sarà la serata in ricordo di Margherita Hack, la celebre astrofisica scomparsa lo scorso 29 giugno, a inaugurare la manifestazione scientifica Trieste Next, il prossimo giovedì 26 settembre.

La città di Trieste, che adottò la “signora delle stelle”, fiorentina di nascita, nel 1964, organizza il primo tributo nazionale alla celebre ricercatrice: una serata, in diretta streaming su Rai Scuola, coordinata dalla giornalista Marinella Chirico, con contributi video originali e testimonianze dei sindaci delle sue due città, Roberto Cosolini sindaco di Trieste e Matteo Renzi sindaco di Firenze, e di suoi colleghi e partner.

WaterWISE è il titolo di Trieste Next 2013. Questa seconda edizione del Salone è dedicata all’economia dell’acqua.

La serata del 26 settembre apre il calendario dei 100 appuntamenti in programma, che vedranno la partecipazione di 150 relatori nazionali e internazionali in 20 diverse postazioni ed il contributo di oltre 100 partner.

La rassegna TriesteNext è promossa da Comune di Trieste, Università di Trieste e Nordesteuropa Editore per favorire il dialogo tra mondo della ricerca e mondo dell’impresa in vista di uno sviluppo sostenibile, ed anche per promuovere il territorio.

Sono previsti due tipi di attività: approfondimenti (conferenze, tavole rotonde, ecc..) e momenti educativi (laboratori, esperimenti, ecc).

Tre i temi principali: l'acqua come risorsa universale (uso sostenibile delle acque, protezione delle risorse d’acqua, inquinamento, depurazione, riciclo); le vie dell’acqua (trasporti via mare, motori marini, architettura e cantieristica navale, storia e politiche della navigazione); l’acqua come molecola della vita (chimica, biologia, medicina, fisica dell’acqua).

Nelle giornate di Trieste Next si alterneranno convegni, conferenze, laboratori e momenti di intrattenimento; giungeranno ospiti internazionali e rappresentanti delle istituzioni affiancati da ricercatori di fama internazionale e firme autorevoli dell’informazione scientifica e non; si svolgeranno progetti speciali come La Notte dei Ricercatori; i laboratori per bambini avranno un ospite d’eccezione, Topolino.

Fino al 29 settembre, Trieste Next accenderà i riflettori sulla città di Trieste, uno dei più importanti centri di ricerca scientifica al mondo, con le sue 2 università, gli oltre 30 istituti di ricerca e una media di 35 ricercatori ogni 1000 (la media europea è di 5.7 ricercatori).

Un primato che Trieste Next intende promuovere e rafforzare, proponendosi come un laboratorio di discussione e di attivazione di reti e iscrivendosi, in questi termini, sia all’interno della candidatura di Venezia con il Nordest Capitale Europea della Cultura 2019 sia dell’Expo 2015.

Esplorazione del Timavo, arrivano gli speleosub francesi. Un altro passo per la soluzione del mistero?

Esplorazione del Timavo, arrivano gli speleosub francesi. Un passo per la soluzione del mistero?

Trieste - Il Timavo, il fiume misterioso che nasce in Croazia nella Val Malacca, nella Contea Litoraneo Montana, e si inabissa nella Grotta di San Canziano in Slovenia sfociando a San Giovanni di Duino dopo un percorso sotterraneo di circa 40 km, ha costituito sempre una sfida per i geologi e gli speleosub.

A metà dell'Ottocento, quando si pose il problema dell'approvvigionamento idrico per Trieste, furono condotte ricerche sull'Altipiano carsico in modo pionieristico da speleologi come Anton Frederick Lindner, che – anche grazie ai sacrifici di lavoratori locali (i “grottenarbeiter”) -  portarono alla scoperta ed alla parziale esplorazione della Grotta di Trebiciano.

Le esplorazioni si sono susseguite ininterrottamente da parte di diversi gruppi, tra cui la Società Adriatica di Speleologia di Trieste, che oggi gestisce l'accesso alla Grotta di Trebiciano.

Il 9 agosto sarà una data importante per aggiungere conoscenze importanti sul Timavo: si avvia una campagna speleosubacquea senza precedenti, effettuata dall’équipe appartenente al National Cave Diving Committee della Fédération française d'études et de Sports Sous-Marins, capitanata da Claude Touloumdjian.

La spedizione viene presentata il 29 luglio alle 11.30 a Trieste, presso la Sala conferenze di Palazzo Modello, sede dell'Acegas-Aps Spa, in via dei Rettori 1.

Gli speleosub si immergeranno sia nell'Abisso di Trebiciano che alle sorgenti del Timavo, nella Grotta dei Colombi.

Abbiamo posto alcune domande a Marc Douchet, speleosub e capo della spedizione francese.

Come si svolgerà l'esplorazione?
Il Timavo è un sistema complesso. Quest'anno ci immergeremo in due siti: in primo luogo nel Pozzo dei Colombi. Si tratta di un accesso al Timavo situato a poche centinaia di metri dalla risorgiva vera e propria. La base del pozzo è allagata. Il pozzo continua sott'acqua dove, a -34 metri, si trova il vertice di un cono di detriti.

Sul lato a valle si intercetta il Timavo (l'esplorazione era stata fatta nel 1992 da Bernard Gauche). Dal lato a monte, lo sfaldamento della breccia ha determinato un notevole riempimento e la galleria non supera i 10 m di larghezza e 15 m di altezza. La zona era stata esplorata per 80/90 m da Fred Bernard. C'è da notare che la progressione è contro corrente, con una visibilità di 3 o 4 metri.

Il secondo sito in cui condurremo le esplorazioni è l'abisso di Trebiciano, che si trova nel Comune di Trieste, nei pressi del villaggio omonimo. La grotta è costituita da una lunga serie di scale fisse che scendono fino a -260. Si arriva poi a un gran mucchio di sabbia che ci porta fino a -320 m. Alla base di questa enorme stanza, c'è un grande lago che è in collegamento con le acque del Timavo. La parte a valle è ritenuta impenetrabile: ma questo lo verificheremo. La parte a monte, che si estende per 500 metri, è un corpo idrico sotterraneo immerso tra -20 e -25 metri.

Che cosa si aspetta questa spedizione? Pensa che si potrà meglio comprendere il corso sotterraneo del fiume?
Abbiamo degli obiettivi specifici, ma in realtà non siamo noi a decidere, è il sifone che ha l'ultima parola. Se la corrente è troppo forte nel pozzo o la visibilità è cattiva, non possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Ma anche con buone condizioni di immersione non siamo immuni dagli imprevisti: può presentarsi un cambiamento nella morfologia della struttura del sifone che lo rende impenetrabile; i pozzi possono rivelarsi troppo profondi o impenetrabili.

Che cosa è cambiato nelle tecniche di speleosub negli ultimi 20 anni?
La differenza essenziale con le immersioni degli anni '90 è il "rebreather" (respiratore a circuito chiuso, che consente di riciclare l’aria respirata, ndr). Con questo dispositivo si è ridotta notevolmente la logistica (meno materiale, bombole più piccole e più a basso costo soprattutto per quanto riguarda l'elio) per tali immersioni, aumentando la sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la decompressione.

Quante persone parteciperanno alla spedizione? Quanti speleosub alla volta si immergeranno?
Siiamo sei sommozzatori francesi a cui si aggiungeranno altrettanti subacquei italiani e una decina di esperti tra speleologi e scienziati italiani. L'esplorazione sarà effettuata con immersioni da soli o in coppia, a seconda delle condizioni del sifone.

La scuola francese di speleosub è giustamente famosa; qual è l'eredità di esploratori come Jacques Cousteau e Claude Touloumdjian?
Tutti i subacquei sono figli naturali di Jaques Cousteau, ma tutti noi speleonauti siamo figli spirituali di Claude Touloumdjian, che sarà uno dei nostri al campo. È lui il fulcro dell'organizzazione di questa spedizione. Più in generale, gli dobbiamo molto per le nostre tecniche di immersioni sotterranee: l'uso di O2, il Trimix, lo scooter, le campane di decompressione ed altri strumenti ormai divenuti indispensabili per questo tipo di esplorazione.

(Vedi anche la galleria fotografica dell'Abisso di Trebiciano)

I risultati della ricerca saranno rielaborati nell’ambito del progetto “Hydro Karst - L’acquifero del Carso quale risorsa idrica strategica transfrontaliera”, Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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