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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Spia russa o scienziato democratico? La risposta su Pontecorvo in una docufiction prodotta dalla SISSA

Spia russa o scienziato democratico? La risposta su Pontecorvo in una docufiction prodotta dalla SIS

Trieste – Non è detto che i misteri della fisica siano soltanto quelli che si indagano nei laboratori. Se ai neutroni lenti, alla bomba atomica e alla ricerca petrolifera si aggiungono il comunismo, il maccartismo e la guerra fredda, ci vuole poco a trasformare il tutto in una appassionante spy story.

Che sarebbe nient’altro che la vita di Bruno Pontecorvo - allievo di Enrico Fermi, eccezionale talento della fisica teorica e sperimentale di tutti i tempi – intrecciata ai nodi cruciali della storia e della politica del XX secolo.

Così ha pensato Giuseppe Mussardo, professore di fisica teorica alla SISSA di Trieste, cultore appassionato di storia della scienza, autore e sceneggiatore di tre documentari su altrettanti ben noti “colleghi” (Boltzmann, Chandra e Salam).

Ora rinnova l’interesse scientifico - con indubbio fiuto narrativo - a investigare sullo scienziato italiano e sulle motivazioni profonde che lo spinsero (o lo costrinsero) a intraprendere una vita così piena di avventura e mistero, oltre che rievocare le scoperte sui neutrini solari, la fissione nucleare e tutta la serie di intuizioni che avrebbero ampliato gli orizzonti della fisica moderna.

Per un anno, Mussardo e la sua équipe, formata dalla dottoressa Luisa Bonolis che cura la parte storica e dal regista Diego Cenetiempo, hanno ripercorso l’itinerario europeo che portò il grande fisico pisano a oltrepassare la cortina di ferro nascosto nel portabagagli di un’automobile diplomatica, far perdere ogni traccia di sé e della famiglia per riapparire in Russia, dopo cinque anni, come Bruno Maksimovič Pontekorvo.

Passando da Mosca, Parigi, Londra, Pisa, Roma e i laboratori del Gran Sasso per incontrare amici, parenti e colleghi di Pontecorvo, sono state raccolte testimonianze dirette e indirette allo scopo di far luce su quanto ancora rimaneva nell’ombra dei ricordi o nei faldoni di documenti catalogati “top secret” prima della scadenza del segreto di stato.

Quindi, l’interrogativo cruciale che la storia e l’etica ci pongono su Pontecorvo è: fu una spia che rivelò ai russi i segreti atomici del progetto Manhattan o un pacifista che volle servire la scienza in nome di un profondo e autentico ideale democratico e comunista?

Giuseppe Mussardo assicura di aver raccolto una messe di documenti di tale portata e cosi ricca di spunti, di riflessioni, aneddoti e implicazioni sociali, politiche ed esistenziali da soddisfare più di una sceneggiatura. Ma per ora promette interessanti e inedite rivelazioni condotte sulla base di interviste personali ed esclusive ottenute anche nei laboratori di Dubna, a un centinaio di chilometri da Mosca, al cui acceleratore di protoni Pontecorvo lavorò fino alla morte nel 1993.

Probabilmente il fatto che fu di famiglia ebrea in un momento di leggi razziali e i suoi rapporti con il comunismo francese, di cui subì il fascino teorico, non bastano a spiegare la sua mirabolante e travagliata vita.

Non rimane altro che attendere l’uscita del documentario “Maksimovič. La storia di Bruno Pontecorvo” prevista per la prossima estate, durante le celebrazioni del 100° anniversario della nascita del grande fisico.

L'istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la SISSA e The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics preparano l’evento e sono i finanziatori del documentario. Ma la suspense non finisce qui: questo progetto prevede anche la post produzione e una parte di fiction cinematografica (il ruolo del fisico sarà affidato all’attore triestino Adriano Giraldi)  con cui spiegare i risvolti dolorosamente umani (la moglie impazzì dopo la fuga in Russia e uno dei tre figli se ne andò negli USA…) di una figura, in realtà, appassionata e tormentata.

Per il suo coronamento, dunque, il programma si appoggia a una piattaforma di “crowdfunding”, ovvero a una forma di finanziamento dal basso  per il quale chi lo desideri può degustare il trailer del documentario e, se lo ritiene utile, erogare un contributo cliccando qui.

La quota di adesione può variare e, in base alla sua entità, si ottiene un bonus con cui partecipare, in misura proporzionale, alla produzione. La regola vuole che si fissi un termine. Mancano 23 giorni alla scadenza. Il tempo stringe…

[Roberto Calogiuri]

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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