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L'intervento del presidente della Repubblica a Udine. Ricordato il 150° del passaggio all'Italia. Video
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- Pubblicato Sabato, 07 Maggio 2016 10:28
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Udine - Nel pomeriggio del 6 maggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato all'intitolazione dell'aula dell'auditorium della Regione a Udine ad Antonio Comelli, presidente del Friuli Venezia Giulia al tempo del terremoto.
Nel suo intervento Mattarella ha tracciato un acuto ritratto storico e sociale del Friuli Venezia Giulia a partire dai meriti della ricostruzione compiuta dopo il sisma di 40 anni fa. Ha ricordato anche che per Veneto e Friuli Venezia Giulia si celebra quest'anno il 150° anniversario del loro passaggio all'Italia.
Del FVG il presidente ha evidenziato il senso della comunità, la capacità di fare sistema a partire dal legame con la propria terra. Ha sottolineato inoltre la particolare condizione di luogo di confine, crocevia di popoli con lingue e tradizioni diverse che qui trovano opportunità di dialogo e integrazione.
Il Friuli, ha detto Mattarella, è una "società capace di fare sistema nei suoi organi rappresentativi, nei suoi apparati pubblici e nel coinvolgimento delle forze sociali". Ed è anche "un crocevia dell'Europa. Da qui si comprendono, meglio che da altri luoghi, le ragioni che sorreggono la visione di un'Europa più forte e più solidale"
La presidente della Regione FVG, Debora Serracchiani, ricordando l'esperienza del terremoto ha parlato di "battesimo morale". Da quel momento, un'area depressa bacino di emigrazione si trasformò radicalmente fino a diventare uno strutturato ed efficiente polo industriale. In quegli anni gli abitanti scoprirono di essere "votati ad eccellere".
Qui il collegamento al video con l'intervento integrale del Presidente della Repubblica:
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Gemona e Venzone per il 40° del sisma. Video
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- Pubblicato Venerdì, 06 Maggio 2016 15:01
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FVG - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno del 40° anniversario del terremoto, 6 maggio 2016, è giunto in Friuli Venezia Giulia. Prima tappa a Gemona dove il Presidente ha deposto una corona di fiori presso il monumento in memoria delle vittime del sisma ed ha visitato il Duomo S. Maria Assunta. Il Presidente della Repubblica ha raggiunto quindi Venzone: qui il Capo dello Stato si è recato al Museo Tiere Motus e al Duomo S. Andrea Apostolo.
"Mandi Friul" e "Arioviodisi": Sergio Mattarella ha salutato in friulano rispettivamente all'inizio e alla fine del suo breve discorso in piazza a Venzone la folla giunta accoglierlo con bandierine tricolori, la banda e numerosi mezzi dei Vigili del fuoco, anche dell'epoca.
Il Presidente è giunto a piedi nella piazza, ha stretto le mani di tutti i Vigili del fuoco presenti e al termine del discorso, si è avvicinato alla folla salutando in particolare alcuni bambini e stringendo mani. Con lui, tra gli altri, c'erano il capogruppo della Camera del Pd, Ettore, Rosato, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e Giuseppe Zamberletti.
Nel pomeriggio il Presidente interviene a Udine nella sede della Regione, alla seduta straordinaria del Consiglio regionale convocata in occasione del 40° anniversario del terremoto, nel corso della quale l'Auditorium sarà intitolato ad Antonio Comelli, presidente della Regione ai tempi del sisma.
Prendono la parola il Sindaco di Udine, Furio Honsell, il Presidente del Consiglio Regionale, Franco Iacop, il Presidente della Giunta Regionale, Debora Serracchiani e Giuseppe Zamberletti, già Commissario Straordinario del Governo.
La cerimonia si conclude con l'intervento del Presidente della Repubblica.
Prima di partire per Roma Mattarella visita la mostra "MessaggeroSettanta" allestita nella Loggia del Lionello che espone le prime pagine del "Messaggero Veneto" che raccontano i primi 70 anni del quotidiano friuliano.
Qui i video ufficiali:
(Da www.quirinale.it)
40 anni fa il terremoto. Morirono 965 persone ed altre 3.000 rimasero ferite, 200mila persero la casa
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- Pubblicato Venerdì, 06 Maggio 2016 00:09
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FVG - Ricorre oggi 6 maggio 2016 il 40° anniversario del terremoto che ebbe come epicentro il monte San Simeone, a pochi chilometri da Venzone. Furono distrutte circa 17.000 case, morirono 965 persone ed altre 3.000 rimasero ferite. Quasi 200.000 persone persero la casa. I paesi di Trasaghis, Bordano, Osoppo, Tenzone e Gemona del Friuli furono completamente rasi al suolo.
L’evento principale avvenne alle ore 21.06 del 6 maggio e raggiunse un valore di magnitudo momento Mw pari a 6.5, fra i più alti mai registrati nell’Italia settentrionale. La scossa fu avvertita in un’area vastissima, per tutta l’Italia del Nord e del Centro fino a Roma e a Torino, con danni anche in Austria meridionale e in Slovenia.
Moltissime le repliche. Le più forti si verificarono a oltre 4 mesi dall’inizio della sequenza, l’11 e il 15 settembre 1976, con intensità analoghe a quella della scossa del 6 maggio. Ci furono nuovi gravi danni e vittime. Un’altra forte scossa avvenne un anno più tardi, il 16 settembre 1977.
L’ultimo terremoto di entità paragonabile a quella della scossa del 6 maggio 1976 era avvenuto quasi 500 anni prima, nel marzo 1511, e prima ancora nel 1348. In questo settore terremoti potenzialmente distruttivi di magnitudo pari o superiore a 5.5 avvengono frequentemente: negli ultimi otto secoli nell’area del Friuli Venezia Giulia se ne è verificato in media uno ogni 80 anni, mentre terremoti che hanno causato effetti al di sopra della soglia del danno lieve sono documentati storicamente in media ogni 6 anni circa.
Negli ultimi 30 anni si sono verificati tre terremoti di magnitudo superiore a 4.5 entro 100 km da Udine, ma grazie all’importante opera di ricostruzione e di adeguamento antisismico, non hanno provocato danni.
In occasione dell'anniversario si svolgono una serie di manifestazioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella la mattina è in visita ai comuni di Gemona e Venzone; alle 16.00 è a Udine per la cerimonia commemorativa.
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