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Arresto del consulente della famiglia Regeni, Egitto smentisce legame con vicenda ricercatore
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 27 Aprile 2016 12:58
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Fonti della procura generale del Cairo sostengono che il provvedimento di "custodia cautelare" applicata per quattro giorni al consulente egiziano della famiglia di Giulio Regeni, l'ingegnere Ahmed Abdallah Al Sheikh, amministratore della Commissione Egiziana per i diritti e le libertà (Ecfr), è stato attuato per "manifestazione senza autorizzazione" e che "questa questione non ha nulla a che fare con la famiglia dello studente italiano". Lo scrive il sito del quotidiano Al Masry Al Youm.
Doaa Mostafa, un avvocato della stessa Commissione di Abdallah, ha aggiunto che la procura ha deciso la custodia cautelare per dieci imputazioni tra le quali l'uso della forza allo scopo di rovesciare il regime, pubblicazione di notizie tali da turbare l'ordine pubblico e violazione del pubblico interesse.
La famiglia Regeni si era detta "angosciata" per l'arresto del consulente. Amnesty International aveva spiegato che "Ahmed Abdullah è stato prelevato nella sua abitazione nella notte tra il 24 e il 25 aprile dalle Forze speciali. È accusato di istigazione alla violenza per rovesciare il governo, adesione a un gruppo "terroristico" e promozione del terrorismo.
Più in generale, la famiglia Regeni esprime "preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l'uccisione di Giulio".