Politica
Ballottaggi e referendum per le fusioni comunali: diminuisce l'affluenza rispetto al 1° turno
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- Pubblicato Domenica, 19 Giugno 2016 19:22
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Bassa l'affluenza al voto del 19 giugno per il ballottaggio e per i referendum comunali.
Questa l'affluenza alle ore 19: Cordenons 38,77% (il 5 giugno aveva votato il 47,63%); Pordenone 40,77% (50,02% il 5 giugno); San Vito al Tagliamento, 42,24% contro il 50,65% del 5 giugno; Trieste 38,19% (42,27% il 5 giugno).
Ecco l'affluenza ai referendum per le fusioni: fusione Codroipo - Camino, 29,69%; Monfalcone - Ronchi dei Legionari - Staranzano 35,65%; Tramonti di Sopra - Tramonti di Sotto 32,42%.
Alle 12 le percentuali erano: Cordenons 16,84% (il 5 giugno aveva votato il 19,45%); Pordenone 18,46% (21,34% il 5 giugno); San Vito al Tagliamento, 19,02% contro il 20,50% del 5 giugno; Trieste 17,26% (18,80%).
Così alle ore 12 ai referendum per le fusioni: fusione Codroipo - Camino, 12,72%; Monfalcone - Ronchi dei Legionari - Staranzano 15,05%; Tramonti di Sopra - Tramonti di Sotto 12,92%.
Ricordiamo che a Cordenons si sfidano Giovanni Ghiani e Andrea Delle Vedove; a Pordenone Alessandro Ciriani e Daniela Giust, a San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie e Tiziano Centis e a Trieste Roberto Cosolini e Roberto Dipiazza.
Complessivamente i cittadini dei quattro Comuni chiamati alle urne sono 256.468.
Sono 54.992 gli elettori interessati ai tre referendum consultivi per la fusione di Comuni contigui, "Monfalcone Ronchi Staranzano", tra Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Staranzano, "Tramonti" fra Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto, "Codroipo Camino" fra Camino al Tagliamento e Codroipo.
Si può votare domenica 19 giugno dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Lo scrutinio avrà inizio immediatamente dopo la chiusura della votazione.
Omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, riprende processo di revisione
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- Pubblicato Martedì, 14 Giugno 2016 11:20
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Perugia - il 14 giugno riprenderà alla corte d’Appello del tribunale di Perugia il processo di revisione sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la giornalista di Rai 3 e l'operatore triestino uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 per il cui assassinio è stato condannato a 26 anni di carcere il somalo Hashi Omar Hassan.
All’udienza saranno presenti anche la Fnsi, con il presidente Giuseppe Giulietti e la presidente dell’Associazione stampa umbra Marta Cicci, l'Usigrai, Articolo21 e la Tavola della Pace.
Un processo chiamato a far emergere la verità sulla sorte toccata a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, dopo che l'inchiesta giornalistica della trasmissione di Rai 3 "Chi l’ha visto" ha dimostrato l'estraneità di Hassan alle accuse mossegli, contribuendo a svelare la rete di falsità che lo aveva intrappolato come capro espiatorio. Una condanna, quella ad Hassan, a cui per primi i genitori di Ilaria non hanno mai creduto.
In occasione della nuova udienza, Articolo 21 e la Tavola della Pace hanno anche lanciato la mobilitazione ad essere presenti, domani dalle 9 e per tutta la durata dell'udienza, davanti alla corte d'Appello del tribunale di Perugia:
"Invitiamo tutti ad aderire e partecipare – scrive Elisa Marincola sul sito di Articolo21 -. In base alle prove e alle testimonianze fin qui ascoltate, Omar Hashi Hassan deve essere definitivamente prosciolto e lo Stato italiano deve scusarsi con lui per la gravissima ingiustizia che ha subito. Ma saremo a Perugia anche e soprattutto per pretendere che le indagini, riaperte anche presso la procura di Roma, vadano questa volta fino in fondo, vengano esaminati i documenti ora desecretati della Commissione parlamentare d'inchiesta, siano rintracciati e riascoltati tutti i personaggi coinvolti, si verifichino foto e filmati, fino ad arrivare ai veri colpevoli e mandanti dell'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Una verità e giustizia che pretendiamo per Ilaria e Miran, per le loro famiglie, per le cittadine e i cittadini italiani, e alla cui mancanza non ci rassegniamo".
Violenza contro le donne: in più del 60% dei casi è il partner a commettere gli abusi
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- Pubblicato Giovedì, 09 Giugno 2016 22:07
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Dopo l'ennesimo drammatico episodio di follia omicida e suicida, verificatosi lo scorso 7 giugno a Spilimbergo (Pn), dove un giovane ha ucciso la sua ex fidanzata e poi si è tolto la vita, è opportuno fare il punto sul devastante fenomeno della violenza sulle donne.
È l'Istituto centrale di Statistica (Istat) a pubblicare periodicamente i dati, in una indagine multiscopo dal titolo "Sicurezza delle donne". La versione più recente, da cui sono tratte le cifre che riportiamo, si basa sulle rilevazioni del 2014. L'indagine precedente era basata sui dati del 2006.
Secondo l'indagine, in Italia 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
Sono i partner attuali o gli ex a commettere le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente.
Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).
Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014)
Dalla rilevazione emerge che le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi).
Emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all'indagine precedente: negli ultimi 8 anni le violenze fisiche o sessuali sono passate dal 13,3% all'11,3%. Ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza.
È in calo sia la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner (dal 5,1% al 4% la fisica, dal 2,8% al 2% la sessuale) come dai non partner (dal 9% al 7,7%). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1% all'11,9% nel caso di ex partner, dal 5,3% al 2,4% da partner attuale e dal 26,5% al 22% da non partner.
In forte calo anche la violenza psicologica dal partner attuale (dal 42,3% al 26,4%), soprattutto se non affiancata da violenza fisica e sessuale.
Alla maggiore capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di prevenirle si affianca anche una maggiore consapevolezza. Più spesso considerano la violenza subìta un reato (dal 14,3% al 29,6% per la violenza da partner) e la denunciano di più alle forze dell'ordine (dal 6,7% all'11,8%). Più spesso ne parlano con qualcuno (dal 67,8% al 75,9%) e cercano aiuto presso i servizi specializzati, centri antiviolenza, sportelli (dal 2,4% al 4,9%). La stessa situazione si riscontra per le violenze da parte dei non partner.
Le vittime sono più soddisfatte del lavoro delle forze dell'ordine. Per le violenze da partner o ex, le donne molto soddisfatte passano dal 9,9% al 28,5%.
Si segnalano però anche elementi negativi. Non si intacca lo zoccolo duro della violenza, gli stupri e i tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014). Le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Anche le violenze da parte dei non partner sono più gravi.
3 milioni 466 mila donne hanno subìto stalking nel corso della vita, pari al 16,1% della popolazione femminile. Di queste, 1 milione 524 mila l'ha subìto dall'ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall'ex partner.
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