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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Strage in Bangladesh, tra le vittime due imprenditori friulani di Cordovado e Feletto Umberto

Strage in Bangladesh, tra le vittime due imprenditori friulani di Cordovado e Feletto Umberto

Roma - A quanto comunicato alle 13.40 di sabato 2 luglio, ci sarebbero due cittadini friulani tra le vittime italiane accertate del terribile attentato terroristico di Dacca, in Bangladesh.

Erano 11 i connazionali a cena venerdì sera all'Holey Artisan Bakery, tra cui Gianni Boschetti che è riuscito a gettarsi fuori dal ristorante ed è stato messo in salvo.

Uno dei morti è Marco Tondat, di Cordovado, 40 anni, imprenditore nel settore tessile.

L’altro è un imprenditore residente a Feletto Umberto, Cristian Rossi, 47 anni, sposato e padre di due gemelline di appena 3 anni.

Manca il riconoscimento ufficiale del corpo, ma purtroppo non ci sono molte speranze, come hanno fatto intendere i funzionari del ministero degli Esteri.

I due professionisti erano a cena nel locale teatro dell'assalto dei terroristi con altri amici.

Sono in tutto venti gli ostaggi uccisi dai terroristi islamici. 13 sono stati salvati dal blitz delle forze speciali bengalesi. Questo il tragico bilancio dell’attentato.

Lo ha reso noto il direttore delle operazioni militari dell'Esercito, il generale Nayeem Ashfaq Chowdhury, confermando che tra i 13 ostaggi liberati ci sono un giapponese e due cittadini dello Sri Lanka.

Polizia Stradale intensifica i controlli sull’uso del cellulare alla guida. Pattuglie anche in borghese

Polizia Stradale intensifica i controlli sull’uso del cellulare alla guida. Pattuglie anche in borgh

Trieste - La Polizia Stradale del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito delle "operazioni ad alto impatto” volte al contrasto dei comportamenti pericolosi alle guida, ha predisposto un potenziamento dei controlli sul corretto utilizzo in auto di radio e telefoni cellulari.

L'uso di tali dispositivi durante la guida infatti può incidere negativamente sulla concentrazione e sull'attenzione del conducente alle condizioni esterne mentre il veicolo è in marcia: per usare il cellulare infatti è necessario utilizzare una o entrambe le mani, compromettendo quindi la propria reattività ad un possibile imprevisto.

La disattenzione occupa il primo posto della classifica delle cause degli incidenti stradali, avendo provocato nel 2014 quasi il 17% dei sinistri sulla rete viaria nazionale.

Spesso al volante ci si trucca, si naviga su internet, si risponde alle mail, si consultano i navigatori, così come si parla al telefono, si scrivono messaggi o si comunica sui social network: tutto fuorché mantenere lo sguardo fisso sulla strada e alta la concentrazione.

Tutte queste azioni incidono pericolosamente sui tempi di reazione in caso di qualsiasi inconveniente della circolazione, aggravando le conseguenze se si viaggia a velocità superiori ai limiti consentiti.

Per contrastarle, le pattuglie in servizio lungo la rete stradale e autostradale del Friuli Venezia Giulia intensificano i servizi di prevenzione, utilizzando anche veicoli con colori di serie, ossia in borghese.

Nei primi 6 mesi dell’anno sono state 773 le violazioni contestate dalla Polizia Stradale in tutta la regione - ben 262 in più rispetto al 2015 (+51,3%) - all’art. 173 del Codice della Strada, che regola l’uso del telefono cellulare mentre si è alla guida.

Al comma 2 dell’art. 173 si legge: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)”.

La sanzione va da 161 a 646 euro e 5 punti in meno sulla patente per chi viene sorpreso al volante trasgredendo le regole, e, in caso di recidiva nel corso dei due anni, anche la sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

A 5 mesi dall’uccisione di Giulio Regeni segnale all’Egitto: stop a ricambi gratis per F-16

A 5 mesi dall’uccisione di Giulio Regeni segnale all’Egitto: stop a ricambi gratis per F-16

Roma - A 5 mesi dall'uccisione di Giulio Regeni arriva la prima iniziativa parlamentare concreta nei confronti dell'Egitto: il Senato ha approvato un emendamento al Disegno di conversione in legge del Decreto di proroga delle Missioni internazionali, con il quale si bloccano le forniture gratis per gli F-16 all'Egitto.

Il provvedimento è stato approvato dal Senato dopo un'animatissima discussione in Aula. L'emendamento è uno degli ultimi ad essere stato approvato a Palazzo Madama prima del via libera definitivo (158 voti favorevoli, 30 contrari e 12 astenuti) che ora sarà esaminato alla Camera.

L'emendamento, presentato dalle commissioni riunite Esteri e Difesa e che assorbe una proposta di modifica di Sinistra Italiana, prevede lo stop dell'invio gratuito di pezzi di ricambio degli aerei di combattimento F-16 al governo di Al-Sisi.

"Non è un atto ostile" ma "il nostro Paese ha titolo e diritto a continuare a tenere sotto pressione l'opinione pubblica e anche l'Egitto", ha spiegato in Aula Gian Carlo Sangalli (PD), relatore del provvedimento di conversione del Decreto Legge Missioni assieme al collega Vito Vattuone.

"Stiamo scrivendo una delle peggiori pagine della storia di quest'Aula", ha attaccato il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani. Per Carlo Giovanardi si tratta dell'atto di un "governo vile e grottesco".

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