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Ufficialmente presentata la candidatura degli atti del Vajont tra le Memorie del Mondo Unesco
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- Pubblicato Lunedì, 20 Giugno 2016 14:55
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Erto e Casso - Una vicenda iniziata nel 2009 trova il suo compimento: è stata formalmente inoltrata all'Unesco la candidatura del fondo archivistico processuale del Vajont nel Registro delle Memorie del Mondo dell'Unesco.
L'iniziativa è stata portata avanti da un gruppo di cui fanno parte gli Archivi di Stato di Belluno e l'Aquila - città, quest'ultima, dove per legittima suspicione si svolse il processo per il disastro che la sera del 9 ottobre 1963 costò la vita a quasi 2.000 persone - l'Associazione Culturale Tina Merlin e la Fondazione Vajont.
L’architetto Irma Visalli, assessore del Comune di Belluno, che fa da coordinatrice della candidatura ed è vice presidente dell'Associazione Culturale, ha annunciato una conferenza stampa per il 21 giugno prossimo per illustrare la proposta, esprimendo l'auspicio che questa venga approvata dalla commissione Unesco.
La documentazione cartacea del processo, circa 240 faldoni, custodita all’Aquila, era sopravvissuta al terribile sisma perché chiusa in sette armadi blindati.
Quando si parla di faldoni processuali si intendono tutti i verbali, le testimonianze, le perizie tecniche, le sentenze, le progettazioni dell'impianto, tutte le fasi di costruzione della struttura dal 1925, e i quindici quaderni con gli appunti redatti da Carlo Semenza, l'ingegnere della diga.
Dopo il terremoto i documenti erano stati trasferiti nell’Archivio di Stato di Belluno, da dove rischiavano di essere trasferiti a causa della mancanza di personale.
“A marzo 2016 – si leggeva su “Il Gazzettino” - il ministero dei beni culturali, rispondendo all'interrogazione di Federico D'Incà (M5S) ha cancellato il rischio che i documenti riguardanti il Vajont e il processo alla Sade dovessero abbandonare Belluno. Niente chiusura dell'Archivio, per carenza di organico”.
In merito alla gestione dell'archivio Vajont, infatti – riferiva ancora il quotidiano veneto - esiste un accordo temporaneo: i documenti sono a Belluno per la digitalizzazione (completata due anni fa) dal 2009.
"A seguito dell'interrogazione del Movimento 5 Stelle, il Ministero informa che a gennaio 2016 si è svolta presso l'Archivio di Stato di Belluno una riunione - aveva detto l'on D'Incà -. L'incontro si è svolto in merito alla procedura per la presentazione della candidatura necessaria ad iscrivere l'archivio processuale del Vajont nel Registro della Memoria dell'Unesco".
Resta infine da realizzare la pubblicazione on line dei documenti su un portale telematico dedicato all'interno del SAN (Sistema Archivistico Nazionale), che consentirà la consultazione dei documenti.
Memoria del mondo (in inglese Memory of the World) è il Programma Unesco fondato nel 1992 e volto a individuare e tutelare archivi e documenti storici. Vi sono inclusi raccolte di testi, manoscritti, spartiti, documenti storici unici, immagini, registrazioni e filmati.
Il programma è nato a seguito della crescente consapevolezza della condizione di difficile conservazione e accesso al patrimonio documentario in varie parti del mondo.
Guerre, conflitti sociali, sconvolgimenti sociali e una grave mancanza di risorse hanno peggiorato problemi che esistono da secoli.
Importanti collezioni di tutto il mondo hanno subito destini avversi, saccheggi, dispersione, commercio illegale, distruzione, sistemi di conservazione inadeguata.
Tutti questi fattori hanno tutti giocato un ruolo decisivo nel processo di deterioramento del patrimonio documentario, gran parte del quale è scomparso o in pericolo. A volte tuttavia, fortunatamente, una parte di questo patrimonio documentario viene riscoperto.
La motivazione del Programma Memoria del Mondo è che il patrimonio documentario mondiale appartiene a tutti, deve essere pienamente preservato e protetto per tutti e, con il dovuto riconoscimento dei costumi culturali e delle consuetudini di ciascuna nazione, dovrebbe essere costantemente accessibile a tutti senza ostacoli.
Il Registro della Memoria del Mondo, al 2015 contiene circa 350 beni, 7 di questi riguardano l’Italia:
- Biblioteca Malatestiana di Cesena (2005)
- Collezione della Biblioteca Corviniana (transnazionale: Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria) (2005)
- Archivio Storico Diocesano di Lucca (2011)
- Archivio storico dell’Istituto LUCE (2013)
- Codex Purpureus Rossaniensis (2015)
- Collezione dei calendari lunari di Barbanera. (2015)
- L’opera di Fray Bernardino de Sahagún (transnazionale: Italia, Mexico) (2015)
Editoriale: la vittoria del Centrodestra campanello d'allarme per la maggioranza in Regione
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- Pubblicato Lunedì, 20 Giugno 2016 11:50
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Pordenone - Il Centrodestra si riorganizza in Friuli Venezia Giulia e spunta due vittorie importanti che costituiscono un campanello di allarme per la compagine del Pd alla guida regionale e soprattutto per il vicepresidente Sergio Bolzonello, principale portatore di consensi nel settore ovest della regione.
È largamente ipotizzabile che il centrosinistra abbia scontato cinque anni di lacrime e sangue per l'economia, in cui sono state bruciate realtà aziendali importanti e persi molti posti di lavoro.
E proprio nel momento in cui il vento stava cambiando, il Pd non ce l'ha fatta ad agganciare l'attimo propizio. In vista del 2018, che pare lontano ma è dietro l'angolo, urge una riorganizzazione delle fila in campo piddino se il maggior partito del centrosinistra non vuole rischiare il tonfo anche alle regionali.
A Trieste, Roberto Dipiazza eredita il "bottino" del Porto Vecchio e dovrà dimostrare di avere il polso giusto per amministrare un autentico patrimonio che, ben gestito, potrebbe cambiare il destino del capoluogo regionale e non solo.
Dal canto suo, a Pordenone, Alessandro Ciriani ha raccolto consensi nei numerosi e vivaci circoli economici e associativi pordenonesi: la sfida per lui è soprattutto quella di approfittare della miniripresa produttiva e rilanciare le attività industriali e commerciali, senza trascurare il settore cultura.
Ballottaggi, si afferma il Centrodestra. Referendum: solo Tramonti per fusione. Tutti i risultati
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- Pubblicato Lunedì, 20 Giugno 2016 09:25
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Questi i risultati dei ballottaggi nei quattro comuni del Friuli Venezia Giulia dove si sono svolte le operazioni di voto: a Trieste è stato eletto sindaco di Trieste con il 52,63% (44.845 voti) Roberto Dipiazza, sostenuto da Partito pensionati, Lista civica Dipiazza per Trieste, Lega Nord, Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Lista civica Stop prima Trieste e Forza Italia,
Ha superato Roberto Cosolini, appoggiato da Insieme per Trieste Cosolini sindaco, Partito democratico-Demokratska Stranka Cosolini sindaco, Verdi Psi Cosolini sindaco, Sinistra Ecologia Libertà-Svoboda Ekologija Levica, Trieste città solidale, che ha ricevuto 40.361 voti (47,37%).
A Pordenone Alessandro Ciriani, sostenuto da Lega Nord-Salvini, Autonomia responsabile con Tondo per Ciriani-Uniti al centro, Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Forza Italia, è stato eletto sindaco con il 58,81% dei voti (12.292 voti).
Al ballottaggio ha superato Daniela Giust, appoggiato da Pordenone 1291, Il Fiume, Cittadini per Daniela Giust una Regione in Comune, Partito democratico, che ha ricevuto 8.609 voti (41,19%).
A San Vito al Tagliamento è stato riconfermato sindaco Antonio Di Bisceglie, sostenuto da Partito Democratico, Sinistra Per San Vito, Progetto Insieme San Vito, con il 51,04% dei voti.
Supera Tiziano Centis (Cittadini per San Vito, Alternativa Comune) che ha ricevuto il 48,96% dei voti.
A Cordenons si afferma Andrea Delle Vedove (Lega Nord, Il Popolo della Famiglia, Forza Cordenons) con il 52,68%. Supera Giovanni Ghiani (Pd, Sinistra in Comune, Cittadini per scegliere insieme) che riceve il 47,32%.
L'affluenza finale alle urne: Trieste 47,43% Pordenone 52,16% San Vito al Tagliamento 53,54% Cordenons 50,94%. Nel 2011 l'affluenza era stata, rispettivamente, di: 51,56% (TS), 60,43% (Pn), 66,19% (San Vito), 61,15% (Cordenons).
Questi i risultati dei tre referendum consultivi per la fusione di Comuni in Friuli Venezia Giulia:
Rererendum per la fusione dei Comuni di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Staranzano (Comune denominato "Monfalcone Ronchi Staranzano"): Monfalcone: Sì 63,94%; No 36,06% Ronchi dei Legionari: Sì 19,66%; No 80,34%. Staranzano: Sì 21,72%; No 78,28%. Totale: Sì 39,73%; No 60,27%. Affluenza: 44,29%.
Referendum per la fusione dei Comuni di Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto (Comune denominato "Tramonti"): Tramonti di Sopra: Sì 43,29%; No 56,71%. Tramonti di Sotto: Sì 90,75%; No 9,25%. Totale: Sì 66,81%.; No 33,19%. Affluenza: 37,32%.
Referendum per la fusione dei Comuni di Codroipo e Camino al Tagliamento (Comune denominato "Codroipo Camino"): Codroipo: Sì 41,02%.; No 58,98%. Camino al Tagliamento: Sì 49,38%; No 50,62%. Totale: Sì 42,31%; No 57,69%. Affluenza: 38,52%
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