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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Ufficialmente presentata la candidatura degli atti del Vajont tra le Memorie del Mondo Unesco

Ufficialmente presentata la candidatura degli atti del Vajont tra le Memorie del Mondo Unesco

Erto e Casso - Una vicenda iniziata nel 2009 trova il suo compimento: è stata formalmente inoltrata all'Unesco la candidatura del fondo archivistico processuale del Vajont nel Registro delle Memorie del Mondo dell'Unesco.

L'iniziativa è stata portata avanti da un gruppo di cui fanno parte gli Archivi di Stato di Belluno e l'Aquila - città, quest'ultima, dove per legittima suspicione si svolse il processo per il disastro che la sera del 9 ottobre 1963 costò la vita a quasi 2.000 persone - l'Associazione Culturale Tina Merlin e la Fondazione Vajont.

L’architetto Irma Visalli, assessore del Comune di Belluno, che fa da coordinatrice della candidatura ed è vice presidente dell'Associazione Culturale, ha annunciato una conferenza stampa per il 21 giugno prossimo per illustrare la proposta, esprimendo l'auspicio che questa venga approvata dalla commissione Unesco.

La documentazione cartacea del processo, circa 240 faldoni, custodita all’Aquila, era sopravvissuta al terribile sisma perché chiusa in sette armadi blindati.

Quando si parla di faldoni processuali si intendono tutti i verbali, le testimonianze, le perizie tecniche, le sentenze, le progettazioni dell'impianto, tutte le fasi di costruzione della struttura dal 1925, e i quindici quaderni con gli appunti redatti da Carlo Semenza, l'ingegnere della diga.

Dopo il terremoto i documenti erano stati trasferiti nell’Archivio di Stato di Belluno, da dove rischiavano di essere trasferiti a causa della mancanza di personale.

“A marzo 2016 – si leggeva su “Il Gazzettino” -  il ministero dei beni culturali, rispondendo all'interrogazione di Federico D'Incà (M5S) ha cancellato il rischio che i documenti riguardanti il Vajont e il processo alla Sade dovessero abbandonare Belluno. Niente chiusura dell'Archivio, per carenza di organico”.

In merito alla gestione dell'archivio Vajont, infatti – riferiva ancora il quotidiano veneto - esiste un accordo temporaneo: i documenti sono a Belluno per la digitalizzazione (completata due anni fa) dal 2009.

"A seguito dell'interrogazione del Movimento 5 Stelle, il Ministero informa che a gennaio 2016 si è svolta presso l'Archivio di Stato di Belluno una riunione - aveva detto l'on D'Incà -. L'incontro si è svolto in merito alla procedura per la presentazione della candidatura necessaria ad iscrivere l'archivio processuale del Vajont nel Registro della Memoria dell'Unesco".

Resta infine da realizzare la pubblicazione on line dei documenti su un portale telematico dedicato all'interno del SAN (Sistema Archivistico Nazionale), che consentirà la consultazione dei documenti.

Memoria del mondo (in inglese Memory of the World) è il Programma Unesco fondato nel 1992 e volto a individuare e tutelare archivi e documenti storici. Vi sono inclusi raccolte di testi, manoscritti, spartiti, documenti storici unici, immagini, registrazioni e filmati.

Il programma è nato a seguito della crescente consapevolezza della condizione di difficile conservazione e accesso al patrimonio documentario in varie parti del mondo. 

Guerre, conflitti sociali, sconvolgimenti sociali e una grave mancanza di risorse hanno peggiorato problemi che esistono da secoli.

Importanti collezioni di tutto il mondo hanno subito destini avversi, saccheggi, dispersione, commercio illegale, distruzione, sistemi di conservazione inadeguata.

Tutti questi fattori hanno tutti giocato un ruolo decisivo nel processo di deterioramento del patrimonio documentario, gran parte del quale è scomparso o in pericolo. A volte tuttavia, fortunatamente, una parte di questo patrimonio documentario viene riscoperto.

La motivazione del Programma Memoria del Mondo è che il patrimonio documentario mondiale appartiene a tutti, deve essere pienamente preservato e protetto per tutti e, con il dovuto riconoscimento dei costumi culturali e delle consuetudini di ciascuna nazione, dovrebbe essere costantemente accessibile a tutti senza ostacoli.

Il Registro della Memoria del Mondo, al 2015 contiene circa 350 beni, 7 di questi riguardano l’Italia:

- Biblioteca Malatestiana di Cesena (2005)

- Collezione della Biblioteca Corviniana (transnazionale: Italia,  Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria) (2005)

- Archivio Storico Diocesano di Lucca (2011)

- Archivio storico dell’Istituto LUCE (2013)

- Codex Purpureus Rossaniensis (2015)

- Collezione dei calendari lunari di Barbanera. (2015)

- L’opera di Fray Bernardino de Sahagún (transnazionale: Italia, Mexico) (2015)

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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