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Terremoto: la Protezione Civile cerca motocrossisti ed enduristi per raggiungere case isolate
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- Pubblicato Venerdì, 26 Agosto 2016 16:09
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Roma - In una conferenza stampa tenutasi nella giornata del 25 agosto il Direttivo nazionale della Protezione Civile ha assunto una posizione netta e irremovibile nei confronti di manifestazioni volontarie di aiuto ai terremotati, “sconsigliandole".
"Per ora i cittadini presenti nelle aree di assistenza non sono toccati da alcun tipo di esigenza materiale: inviare materiale vorrebbe dire aggiungere nuove situazioni da gestire."
Secondo la Protezione Civile, infatti, tutti gli attori della "macchina dei soccorsi" stanno operando in ottima sinergia e si sta già lavorando per potenziare le aree di asssitenza. Si sconsigliano anche iniziative di aiuto volontario materiale: gli scenari in cui ci si sta muovendo sono ovviamente molto pericolosi, e la presenza di persone non del tutto qualificate (ancorché volenterose), aumenterebbe soltanto il fattore di rischio.
Quello di cui c’è bisogno, invece, per la Protezione Civile, sono centauri con moto Enduro o Cross: nella giornata di giovedì, infatti, è stato diramato un appello dedicato alla ricerca di questo tipo di mezzo, potenzialmente fondamentale per raggiungere zone non avvicinabili in automobile.
Ad Amatrice sembra siano già presenti 30 enduristi, ma ne servono ancora; chiunque possa dedicare qualche giornata e sia autosufficiente e munito di moto in buone condizioni, gps e un robusto zaino, può mettersi in contatto con il numero 393 8939858 (Ugo).
Terremoto in Italia centrale: il Friuli Venezia Giulia invia volontari e mezzi. Stanziati 500 mila euro
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Agosto 2016 19:05
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Palmanova - A seguito del disastroso terremoto verificatosi nelle prime ore del mattino del 24 agosto in Italia centrale, la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha già inviato sul posto un elicottero e due squadre del soccorso alpino, unitamente a diverse unità cinofile per la ricerca di persone sotto le macerie.
Una settantina di volontari delle squadre comunali sono in viaggio verso Amatrice (Rieti), uno dei paesi più colpiti.
Lo hanno reso noto in mattinata Debora Serracchiani, presidente della Regione, e Luciano Sulli, direttore della Protezione civile del FVG.
La Regione - che ha stanziato 500 mila euro per finanziare i primi soccorsi in centro Italia - invierà inoltre un elicottero appositamente attrezzato per i rilievi topografici dell’area.
Sono complessivamente partiti 15 mezzi tra furgoni, pick-up e mezzi "Scam" (polivalenti a quattro ruote motrici) con attrezzature e materiali di primo intervento per lo scavo nelle macerie e per i primi allestimenti di una tendopoli.
I volontari rimarranno nelle zone colpite 10 giorni e poi saranno rimpiazzati da altri colleghi. Allestiranno un campo per 250 sfollati, dotato di tutte le attrezzature per far fronte alle necessità dei senza tetto.
A 70 anni dalla strage di Vergarolla la solenne commemorazione delle vittime a Pola
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- Pubblicato Mercoledì, 17 Agosto 2016 21:48
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Era il 18 agosto del 1946 quando sulla spiaggia di Vergarolla, alla periferia di Pola, gremita per la tradizionale manifestazione natatoria della "Pietas Julia", l'innesco di un enorme quantitativo di esplosivo uccise non meno di ottanta persone, in gran parte italiani.
La tragedia viene rievocata giovedì 18 agosto a Pola insieme al centenario del martirio di Nazario Sauro (10 agosto 1916) nelle cerimonie organizzate dalla locale Comunità degli Italiani e dal Libero Comune di Pola in Esilio, in collaborazione con il Consolato generale d'Italia a Fiume.
La commemorazione, a cui la Regione Friuli Venezia Giulia è presente con l'assessore Francesco Peroni, ha inizio alle 10.30 nel Duomo di Pola, per proseguire in largo "Vittime di Vergarolla" e concludersi in quella che fu la tomba della Medaglia d'oro al valor militare Nazario Sauro.
“È prezioso il lavoro di quanti continuano a cercare la verità - ha detto la presidente regionale Debora Serracchiani - per svelare anche minuti episodi di quel tragico giorno sulla spiaggia di Pola, a ricostruire un mosaico ormai sempre più leggibile nella sua nefandezza. Fu strage etnica e ideologica, fu un massacro di innocenti, fu la follia premeditata di uomini non sazi di sangue”.
Le responsabilità dell'esplosione, la dinamica e il numero delle vittime sono stati fonte di accesi dibattiti. L'inchiesta della autorità inglesi stabilì che "gli ordigni furono deliberatamente fatti esplodere da persona o persone sconosciute”.
Nel 1946 la città di Pola era amministrata dal governo degli Alleati per mezzo delle truppe britanniche, ed era l'unica parte dell'Istria al di fuori del controllo jugoslavo.
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